Aleatico
Origini:
Uva rossa semiaromatica, in via di estinzione, introdotta probabilmente dai Greci in tempi remoti. Può essere considerata una mutazione del Moscato. Il corrispondente vitigno greco, allevato a Creta, è di sapore neutro. Il nome potrebbe derivare da “luglio” (iouliatico in greco), mese in cui matura. I sinonimi più usati sono: Aleatico di Portoferraio, Aleatico nero della Toscana e di Firenze, Aleatico gentile, Aliatico, Leatico, Liatico, Occhio di Pernice, Lacryma Christi, Uva dei Gesuiti. Fornisce vini di buona qualità in Toscana (Isola d’Elba), Lazio e Puglia. La varietà è coltivata anche in Corsica e nelle repubbliche dell’Asia Centrale dell’ex Unione Sovietica (Kazakistan, Uzbekistan).
Caratteristiche e esigenze ambientali e colturali: Ha foglia grande pentagonale e orbicolare, trilobata o quinqelobata; grappolo medio, leggermente spargolo, allungato e con un’ala; acino medio, discoide irregolare, la buccia blu-vermiglia è ricoperta di abbondante pruina. Ha produzione media e costante, predilige il clima caldo, terreni collinari e sciolti, ben esposti.
Malattie e avversità: Ha buona tolleranza alle malattie crittogamiche, sopporta male le primavere molto umide e le zone ombreggiate. A volte presenta →acinellatura dolce o acida.