Anteprima Montefalco Sagrantino 2016
Da circa un mese è iniziato in tutt’Italia il ciclo delle “Anteprima”. A queste manifestazioni, spesso, arrivano vini non del tutto pronti al consumo o, addirittura, dei “campioni di botte” messi in bottiglia una o due settimane prima dell’evento. E’ facile, quindi, trovare vini squilibrati, acerbi, con tannini ruvidi ed astringenti. Comunque, un’idea generale sull’annata e sulla qualità della materia prima è assicurata!
Una importante chiave di lettura, oltre, naturalmente, le conoscenze e l’esperienza del degustatore sia sul territorio che del vitigno, ce la forniscono le vecchie annate. Quest’anno, in ambito di degustazione tecnica, l’annata 2012 è stata accompagnata, uguale per tutti, dalla “vintage” 2006.
Ancora più proficue sono le visite in cantina: gli assaggi da botte e le vecchie annate sono un’ottima decodifica dei campioni presentati ufficialmente in anteprima. Non è raro, infatti, che alcuni campioni giudicati in maniera poco lusinghiera nel test alla cieca in sede di degustazione tecnica, vengano poi rivalutati alla luce degli assaggi comparativi di vecchie annate.
Il Sagrantino, si sa, ha antociani e tannini “da vendere”, con i quali può vivere molto a lungo; è opportuno, quindi, farlo maturare lentamente, perché per molto tempo ci regalerà emozioni.
E’ un’uva molto difficile da trattare, specie in annate non regolari, e non è un caso se fino a qualche decennio fa non veniva utilizzata in purezza, ma in uvaggio (e qui non voglio addentrarmi in alcuna diatriba): il Rosso di Montefalco accoglie tutte le uve rosse coltivate tradizionalmente, sagrantino compreso; il sagrantino in purezza, invece, veniva utilizzato per produrre un passito di grande struttura e personalità.
La manifestazione si è svolta nei giorni 22 e 23 febbraio nella serenità della medievale Montefalco, con continui tuffi nel passato storico della cittadina. Il Consorzio Tutela Vini Montefalco, con il
Presidente Amilcare Pambuffetti sempre in prima fila e ben coadiuvato da Maruska Passeri, hanno pianificato questo evento, molto ben organizzato e condotto da Angela Pietronigro ed il giovane staff di Spencer & Lewis srl.
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L’annata in esame era la 2012, alla quale sono state assegnate 4 stelle (annata ottima), caratterizzata da un inverno asciutto e freddo; poco piovosa in primavera, con gelate tra aprile e maggio; estate calda e senza precipitazioni. Solo a settembre ed ottobre si è avuta qualche precipitazione ed una buona escursione termica tra giorno e notte. La produzione è stata sotto la media dal punto di vista quantitativo, ma ha regalato uve perfette dal punto di vista sanitario e con una maturazione fenolica ottimale.
I miei migliori assaggi.
Sagrantino di Montefalco 2012 – Colsanto; intensi profumi di frutti neri, erbe aromatiche e note balsamiche; buon tannino, secco, concentrato, sapido, speziato, rotondo;
Sagrantino di Montefalco Il Suragano 2012 – Il Colle di Suragano; al naso si concede come una macedonia di piccoli frutti rossi e neri, poi arrivano anche profumi di viola appassita; ottimo il tannino, appena polveroso; è fresco, avvolgente, sapido e speziato;
Sagrantino di Montefalco Il Domenico 2012 – Adanti; frutti neri, erbe aromatiche e note balsamiche inebriano il naso; in bocca è secco e concentrato; il tannino è ancora forte e preponderante, ma la freschezza e la sapidità “arrotondano” il sorso;
Sagrantino di Montefalco 2012 – Scacciadiavoli; le erbe aromatiche spiccano su piccoli frutti neri e su note balsamiche; al palato è secco, concentrato, sapido; gran tannino;
Sagrantino di Montefalco Fidenzio 2012 – Tudernum; viola appassita e piccoli frutti neri al naso; al palato è fruttato ed ostenta tanta materia; il tannino è levigato ed un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia gli farà superare qualche spigolosità ancora presente;
Sagrantino di Montefalco 2012 – Le Cimate; note di cioccolato, frutti neri e refoli di foglie di sambuco saturano il naso; in bocca è fruttato e fresco ed ha un tannino ben levigato in evidenza; sorso sapido e scorrevole;
Sagrantino di Montefalco 2012 – Viticoltori Broccatelli-Galli; è un vino davvero giovane: sentori di viola, frutti neri e … vinosi; al palato è fruttato, materico, concentrato, sapido e con un tannino ancora un pò granuloso;
Sagrantino di Montefalco 2012 – Colpetrone – Tenute del Cerro; un altro torello: viola, frutta nera, note balsamiche e vinose; al palato è fresco e sapido; il tannino è importante, ma avvolgente e rotondo;
Sagrantino di Montefalco 2012 – Bocale; intensi profumi di viola e frutta con note balsamiche; in bocca è fruttato, ricco e sapido; il tannino è setoso; il finale è speziato;
Sagrantino di Montefalco 2012 – Romanelli; erbe aromatiche e note balsamiche al naso; al palato il tannino è ancora padrone della scena, ma sapidità e freschezza si fanno rispettare prima della chiusura speziata;
Sagrantino di Montefalco Campo alla Cerqua 2012 – Tabarrini; ben tre i sagrantino di quest’azienda, tutti molto simili; questo ha convinto di più per il tannino soffice, la sua succosità ed il lungo sorso con finale speziato;
Sagrantino di Montefalco Colleallodole 2012 – Fattoria Colle Allodole; ogni anno trovo un apprezzabile miglioramento nei vini di quest’azienda; amarene e more deliziano il naso; stessa frutta al palato; il tannino è potente e levigato, poi il sorso va in discesa con freschezza, sapidità e speziatura;
Sagrantino di Montefalco Collepiano 2012 – Arnaldo Caprai; quelli di Caprai non sono certo vini a pronta beva; anzi, sono vini che maturano lentamente; li ritroveremo ancora giovani fra molti anni. Viola e frutta nera al naso; il tannino potente ed ancora un po’ polveroso monopolizza il palato; poi, però, con la freschezza e la sapidità si apprezzano frutta e note speziate in chiusura;
Sagrantino di Montefalco Collenottolo 2012 – Tenuta Bellafonte; è un’azienda molto giovane e fa solo vini in purezza: sagrantino e trebbiano spoletino. Al naso si apprezza frutta nera, chiodi di garofano e note balsamiche; il tannino è intenso ed ancora un po’ polveroso, ma il sorso è fluido, fresco, sapido e chiude leggermente amaricante;
Sagrantino di Montefalco Carapace 2012 – Tenuta di Castelbuono; graduale e continuo il miglioramento dei vini della casa; fiori e frutti scuri accompagnano note balsamiche; il tannino è intenso e secco; segue un’onda di freschezza e sapidità per assaporare frutta e gran materia; essenziale e completo;
Sagrantino di Montefalco 2012 – Perticaia; cuoio, goudron e piccola frutta nera al naso; il tannino è ancora un po’ granuloso, ma la materia è proprio tanta; chiude fresco e sapido;
Sagrantino di Montefalco 2012 – F.lli Pardi; intense note mentolate, floreali e fruttate al naso: il passaggio in legno non è stato assorbito ancora del tutto; in compenso il tannino è levigato; è secco, sapido e speziato.
I Montefalco Sagrantino Passito 2012 proposti in degustazione erano solo sei e tutti di buona qualità.
Valdangius ha portato un passito (solo quattrocento bottiglie prodotte) di buona fattura: profumi di viole e ciliege, in bocca è succoso, tannico e speziato, ma conserva un’ottima freschezza;
Terre de la Custodia, invece, ha prodotto il numero massimo di bottiglie di passito: 6.500. All’olfatto sembra frutta sciroppata, accompagnata da note mentolate e balsamiche; al palato sapori di fichi secchi e rabarbaro, sapido e fresco, buon tannino e chiusura speziata;
Moretti Omero fa degli ottimi vini, che si posizionano sempre in posizioni medio-alte. In questa circostanza ho scelto il passito: intensi i profumi di ciliegia accompagnati da note balsamiche; al palato sapori di amarene sciroppate e rabarbaro; il tannino e importante, ma freschezza e sapidità equilibrano il sorso.
Un giro ai banchi d’assaggio, dove i produttori proponevano gli altri vini prodotti, ha completato le nostre conoscenze sull’annata appena immessa sul mercato. Alcuni di questi vini, insieme a qualche vecchia annata, meritano una speciale menzione.
Tra i Rosso di Montefalco segnalo volentieri l’elegante Montefalco Rosso Riserva 2011 di Adanti, il “distinguibile” Montefalco Rosso 2014 di Fattoria Colleallodole di Milziade Antano, l’ottimo Montefalco Rosso 2012 di Di Filippo ed, infine, il Montefalco Rosso Riserva Lampante 2011 di Tenuta di Castelbuono, molto elegante.
Per i Trebbiano Spoletino, segnalo due splendide conferme (li segnalai già l’anno scorso): il Trebium 2014 di Antonelli ed il Trebbiano Spoletino 2014 di Le Cimate. A questi due aggiungo senz’altro Arnèto 2014 di Tenuta Bellafonte (con le sue note di frutti canditi, cedro e speziatura fine) e Spoleto 2014 di Perticaia (fresco e sapido).
Ed ora segnalo qualche vecchia annata; è innegabile che esse diano indicazioni sulle potenzialità e/o limiti della produzione attuale.
Specialista in questo campo è Filippo Antonelli, nella cui cantina abbiamo assaggiato tre “opere” di assoluto valore: il Trebium 2010; dal calice salgono intensi profumi di tiglio, frutto della passione e tartufo; il palato è gratificato da frutta, agrumi, sapidità ed una spinta acida che tanti vini giovani vorrebbero avere! Il Montefalco Rosso 2001 (appena quindicenne!) è in uno stato di grazia: fiori e frutta rossa accompagnano note di chiodi di garofano; tannini setosi e sapori succosi sono ben combinati con sapidità e speziatura. Ed a chiusura di questo viaggio nel tempo, ci siamo avvicinati ad un commovente Sagrantino Secco 1995. Ha grande personalità, si è fatto aspettare un po’ prima di concedersi appieno; poi è stato un susseguirsi di profumi e sapori indimenticabili: dal floreale al fruttato, dalla speziatura fine al tartufo, tannini setosi e freschezza intatta. Fantastico!