Banfi presenta il governo alla Toscana: StilNovo 2015
Ultimamente l’Azienda Banfi, leader mondiale nella produzione del Brunello di Montalcino, ha immesso sul mercato una nuova etichetta: Stilnovo 2015 Governo all’Uso Toscano.
Con il nome, hanno ufficializzato l’adozione di uno nuovo stile, anzi, antico, ma ormai quasi in disuso: il governo alla toscana.
Nel linguaggio corrente la parola “governo identifica un gruppo di tecnici e politici che amministra uno Stato. In effetti l’azione del “governare” ha il significato di reggere, regolare, guidare, custodire, accudire, provvedere e fornire il fabbisogno, specialmente il vitto.
Nel linguaggio rurale assume il significati di aver cura e sfamare gli animali; nei resort di lusso è ritornata in auge la “governante”, come c’era una volta nelle case dei ricchi; una presenza premurosa, con la funzione di rigovernare, assistere.
Il “governo all’uso toscano”, tuttora previsto nel disciplinare del Chianti e Chianti Classico, è una pratica che, probabilmente, fu adottata già nel XV° secolo e venne ampiamente descritta da un medico fiorentino (Cosimo Villifranchi) nella sua “Tecnologia Toscana”, già nel 1773.
Il barone Bettino Ricasoli, tra il 1834 ed il 1837 consolidò e diffuse la composizione ufficiale del vino Chianti: 70% di Sangioveto (denominazione locale per il Sangiovese), 15% di Canaiolo, 15% di Malvasia,Trebbiano ed altri vitigni locali; e dettò anche consigli sull’applicazione della pratica del governo all’uso Toscano.
“Per ottenere un Chianti governato, in periodo di vendemmia si deve prendere una parte di uva, la più sana e matura, meglio Sangiovese che Canaiolo, raccoglierla in anticipo e lasciare i grappoli per sei settimane, disposti su graticci, all’aria perchè appassiscano. Pigiate, queste uve producono un mosto che, aggiunto al vino che ha appena terminato la fermentazione ed ha bruciato tutti gli zuccheri, fa partire una seconda fermentazione, prolungata sino a primavera”.
E in certe annate, a primavera inoltrata, si procede anche ad un secondo governo: il “rigoverno”.
Questa lenta rifermentazione favorisce la formazione di un più elevato contenuto di glicerina, che conferisce al vino un sapore più morbido e rotondo. Inoltre i vini “governati”, risultano più pronti alla beva ed acquisiscono profumazione e colorazione più intense.
Il vino così ottenuto, può essere messo in commercio entro l’anno successivo alla vendemmia
La Degustazione
Stilnovo Governo Toscano 2015
Il 70% dell’uva, in prevalenza sangiovese proveniente dai vigneti aziendali in Montalcino, viene raccolta a metà settembre, pigiata e fermentata per 2-3 settimane in tini d’acciaio. Il restante 30% è lasciato in pianta fino a tardo autunno per un appassimento graduale e naturale. A quel punto, l’uva viene raccolta, diraspata, pigiata ed aggiunta al vino della prima vendemmia. La seconda fermentazione dura 3/4 settimane a cui segue, solo per il 20%, una breve maturazione in barrique di terzo passaggio.
La produzione di questo vino si aggira sulle 50.000 bottiglie l’anno.
Nel calice assume un bell’aspetto: rubino carico, limpido e denso. Al naso è camaleontico; per certe sfumature ti dà l’idea del vino giovane, floreale, frutta rossa carnosa e fresca e foglie verdi; poi, con l’ossigenazione, si sente un frutto più maturo, note fumé, terra e pepe nero.
Al palato ha un ingresso fresco ed esuberante, ma gradualmente apprezzi una fitta trama di frutta fresca e succosa accompagnata da tannini finissimi ed avvolgenti; sapidità pronunciata e speziatura completano un quadro armonico e ben bilanciato.
Quattro annate di Poggio all’Oro – Brunello di Montalcino Riserva, compresa l’annata 2010, sono state testimoni d’eccezione di questo debutto. La Riserva di Poggio all’Oro è prodotta esclusivamente nelle grandi annate, con uve provenienti da un singolo vigneto, il Poggio all’Oro.
Poggio all’Oro Riserva 2006
Ciliegia intensa ed alloro al naso, con note balsamiche e di legno non del tutto assorbito, liquirizia e terra; al palato è fruttato e fresco, pastoso e sapido; dopo una decisa pausa dettata dai tannini, importanti e morbidi, ha un ritorno succoso ed alcolico; poi arrivano note di caramella e liquirizia prima di chiudere il sorso con note speziate. È un vino elegante ed ha tanto tempo da vivere ancora!
Poggio all’Oro Riserva 2007
Viola, lauro, ciliegia, polvere di caffè ed intense note balsamiche al naso; il sorso è molto ben equilibrato: ingresso fresco e dinamico, è fruttato, concentrato e persistente; i tannini setosi ed eleganti fanno da preludio ad un ritorno succoso e sapido.
Poggio all’Oro Riserva 2004
I benefici di un’annata particolarmente regolare si ritrovano tutti in questo vino rubino intenso con riflessi granati. Gran fruttato, note lauro ed una nota ematica passeggera colpiscono il naso. Al palato è fresco e saporito, consistente ed equilibrato; appena un po’ caldo, offre tannini vellutati, sapidità e speziatura in chiusura di sorso. Grande bevibilità.
Poggio all’Oro Riserva 2010
E, infine, un altro debuttante. Colore imbeccabile e profumi nitidi: fiori di campo, lauro, erbe aromatiche, frutta rossa croccante, tabacco; sa di vino giovane! I tannini sono dolci e setosi; è un vino di corpo, ma agile ed elegante; il sorso è fresco e molto equilibrato, sapido e speziato in chiusura.
Antonio Di Spirito