Berebene 2019, il buon vino accessibile a tutti
Giunta alla sua ventinovesima edizione e dedicata ai vini dalle etichette con il miglior rapporto qualità/prezzo d’Italia, acquistabili nelle enoteche e presso la grande distribuzione, la Guida Berebene 2019 del Gambero Rosso, coinvolge sempre un ampio pubblico di appassionati e operatori del settore, curiosi di scovare qualche interessante novità.
Lo scorso due dicembre sullo splendido lungomare napoletano, presso l’Hotel Royal Continental di via Partenope 44, si è svolto il momento conviviale e degustativo di presentazione dell’edizione 2019.

Prima di dare il via ai banchi di assaggio, dove sommelier e produttori hanno accolto il pubblico desideroso di avere ulteriori dettagli sulle referenze presentate, si è svolta una masterclass dedicata ad alcune etichette selezionate tra le tante inserite in guida.
Ad oggi sono ben 895 i vini meritevoli di questo titolo, il che sta a significare che è sempre più facile e possibile concedersi un’ottima bottiglia con un occhio al portafogli.
La masterclass è stata condotta da Stefania Annese, tra i curatori della guida, in sinergia con i diversi produttori coinvolti, che hanno avuto modo di raccontare personalmente le etichette selezionate. Si è dato ampio spazio al Sud Italia, a partire dalla Campania, spaziando dall’alto Casertano con il Pallagrello Bianco di Vestini di Campagnano e con due singolari espressioni di varietà a bacca bianca legate al territorio del Vesuvio, la Catalanesca di Cantine Olivella, proveniente da un vigneto esposto a Nord Ovest e la Falanghina Campanelle 2017 di Casa Setaro.


Dalla Campania alla Murgia con l’Est Rosa 2017 di Pietraventosa, il rosato prodotto con uve primitivo di Gioia del Colle, dal nome che vuole appunto sottolineare il suo essere rosa. Dalla Murgia ci si sposta in Calabria con il Cirò Rosato 2017 dell’azienda Malena, a base di gaglioppo, che insieme al Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino 2017 dell’azienda I Fauri, riceve il Premio nazionale miglior rapporto qualità/prezzo nella categoria rosati. Un veloce salto in Emilia con il Lambrusco di Sorbara “C’era una volta” di Cantine Lombardini, che sta riacquistando un ruolo da protagonista, con le riscoperte di metodi ancestrali e i tanti progetti che ne stanno migliorando la qualità.
Si ritorna al Sud e si chiude con il Melissa rosso Jacca Ventu 2016 dell’azienda calabrese La Pizzuta del Principe, che ha anche ricevuto il premio qualità/prezzo regionale 2019. Un’azienda che ha la sua sede nella proprietà della famiglia Ranieri, che la gestisce fin dai primi anni del secolo scorso. Produce anche olio e che predilige i vitigni autoctoni come il Pecorello, il Magliocco, il Greco Nero, il Gaglioppo e il Greco Bianco.
Prima di proseguire gli assaggi delle altre etichette selezionate per l’occasione, ci si è soffermati sulla proposta gastronomica pensata per abbinare i vini della serata, in un percorso tra dolce e salato, prediligendo i prodotti del territorio.

Ben eseguite e gustose le “pizze in teglia cilentane” del giovane pizzaiolo Valentino Tafuri della pizzeria 3Voglie di Battipaglia, per poi passare al cuzzetiello croccante farcito con la delicata e al contempo saporita genovese dello chef Mauro Buonanno del Sartù Ristorante di via San Gennaro al Vomero.

Interessanti e golosi i pani e il panettone Carlo di Cristo e Vittorio Valoroso di Soulcrumbs, che nel locale di Via del Chiostro a Napoli, si divertono a impastare e a studiare le diverse farine per i loro prodotti da forno.

Oltre al panettone non poteva mancare il babà extralarge della Pasticceria Capriccio, una vera delizia.
Decisamente un bilancio positivo per questa guida e per l’evento che raccoglie i favori e l’interesse di un pubblico più ampio per un bere quotidiano che punta alla piacevolezza e all’accessibilità del buon bere.
Fosca Tortorelli