Campi Flegrei: “Anche noi siamo Eroici”
Riflettori puntati sui Campi Flegrei, territorio di rara bellezza, spesso trascurato e abbandonato, luoghi dove la storia antica e la cultura moderna si respirano a ogni passo. Scelta dai Greci e dai Romani per l’incanto delle sue bellezze paesaggistiche e le peculiarità territoriali, meta ambita dei grandi viaggiatori del passato e del Gran Tour, dove l’intreccio tra archeologia, miti e leggende ha affascinato per secoli poeti e narratori e ha richiamato visitatori da tutto il mondo. Vita di mare e vita contadina, coabitano da sempre, custodi di tradizioni e in modo particolare di una agricoltura e viticoltura che potrebbero renderla meta di riferimento per tecnici e appassionati. I Campi Flegrei vivono turisticamente da oltre 70 anni all’ombra del Vesuvio, all’ombra di Napoli, all’ombra di Pompei, all’ombra della costiera Amalfitana e di Capri. Un’area articolata quella flegrea, che comprende comuni e aree urbane di limitrofo contatto e a volte di intersezione con la città di Napoli, senza trascurare le isole antistanti il litorale, che come in un abbraccio si inseriscono in questo contesto di naturale bellezza.
Dagli anni 50 del 1900 sono stati poi dimenticati, ben vengano quindi momenti capaci di ridare vita a questi luoghi, come la manifestazione “Vini eroici e territorio flegreo“, che ha scelto Pozzuoli come luogo ospitante per questo evento sviluppato sulla scoperta dei migliori vini estremi del mondo e sulla scoperta dei vini eroici dei Campi Flegrei. La prima tappa Campana del progetto “No limits Wine e Diving” con il quale l’Associazione Villaggio Letterario e Lunaria Onlus A2 intendono valorizzare una risorsa valoriale dei Campi Flegrei con il patrocinio dell’Assessorato al turismo della Campania, del Comune di Pozzuoli, dell’Assessorato ai beni culturali e del turismo del Comune di Pozzuoli, si è rivelata un primo passo per ridare lustro a questo areale.
Una tre giorni tra seminari e tavole rotonde dove è emersa l’essenza espressiva del territorio di provenienza di questi vini e l’unicità di vitigni che si fregiano l’originalità dell’essere a piede franco. Così Il vino prodotto in terre estreme è diventato motore di valorizzazione, viatico di lotta delle tipicità a difesa del territorio. Importante la partecipazione di associazioni di settore sensibili al territorio, come le Donne del Vino della Campania e l’Associazione Italiana Sommelier, ma soprattutto la presenza degli studenti dell’Alberghiero dell’Istituto Petronio di Monteruscello. Fondamentale il supporto del Centro Ricerche Viticole Montane (C.E.R.VI.M), con gli interventi del vicepresidente Manuel Capote, da Tenerife, e dei componenti del comitato tecnico scientifico, dell’associazione Malazè con Rosario Mattera.
L’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Pozzuoli, Maria Teresa Moccia di Fraia, è intervenuta all’apertura e alla tavola rotonda conclusiva della rassegna, dichiarando con fermezza la sua apertura e disponibilità per la crescita del territorio.
Come dichiara Anna Russolillo: “Tanto è stato già fatto e l’aver messo a fattore comune Vino, Natura, Cultura, Storia, Gastronomia e il sapiente gusto dei prodotti e delle ricette dei Campi Flegrei ci dà fiducia per il prosieguo di questa ambiziosa scommessa che non dimentica mai l’attenzione al territorio; si cercherà di sensibilizzare tutte le Amministrazioni Comunali dei Campi Flegrei per diventare Borghi del Vino, un percorso valoriale dei Vini e delle tipicità dimenticate dei Campi Flegrei che stanno bene con la cultura, la bellezza e il gusto in modo da generare un brand di tutti i vini eroici di valore capace di rappresentare le nostre peculiarità a livello internazionale.”
In questa tre giorni ulteriore valore aggiunto sono state le escursioni, snorkeling e diving alla scoperta delle riserve marine dei Campi Flegrei, effettuate grazie a Enzo Maione.
Un rapporto sinergico di valorizzazione territoriale che vuole essere il volano per mettere a sistema il turismo esperienziale di cui i Campi Flegrei potrebbero essere destinazione attrattiva; creando al contempo una comunicazione integrata del valore del patrimonio culturale, materiale e immateriale, quale traino dello sviluppo sostenibile del territorio, per riorganizzare le identità locali e favorire la messa in rete delle sue eccellenze e delle tipicità.
Fosca Tortorelli