Area di produzione – è prodotto nei territori idonei dei seguenti comuni delle province di Viterbo, Roma e Latina: Montalto di Castro, Canino, Tarquinia, Allumiere, Tolfa, Civitavecchia, Santa Marinella, Campagnano, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino, Roma, Lariano, Sezze, Priverno, Sermoneta e Pontinia. Varietà – le cultivar che concorrono alla produzione del Carciofo Romanesco (Cynara scolymus L.) sono il “Castellammare” con i relativi cloni e il “Campagnano” con i relativi cloni. Caratteristiche al consumo – diametro dei cimaroli non inferiore a centimetri dieci; diametro dei capolini di primo e secondo ordine non inferiore a centimetri sette; colore da verde a violetto. Forma – di tipo sferico. Metodo di produzione – deve essere piantato, da agosto a settembre, ad una profondità di 50 – 60 cm con aratura o rippatura seguita da una lavorazione superficiale e a una distanza minima e massima tra 1 e 1,60 metri tra le file, mentre tra 0,80 e 1,20 sulla stessa fila. Sono previsti interventi di irrigazione. Per il “Carciofo Romanesco del Lazio” viene allevato un solo carduccio per pianta. La raccolta si effettua a mano tra gennaio e maggio.
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