“CeraSoul”: una nuova anima per il Cerasuolo di Vittoria
Nata negli Stati Uniti verso la fine degli anni ’50 del 1900, la musica soul affonda le sue radici nel gospel (da cui trae l’emozione del sacro) e nel rhythm’n’blues (da cui riprende i temi profani); anche riconosciuta come musica dell’anima, in essa si fondono insieme le sonorità del blues e del gospel con quelle della canzone pop, dando così vita a una musica calda e orecchiabile.
Il termine soul è associato alla musica nera americana e il suo sviluppo è dovuto a due cause principali: l’urbanizzazione del rhythm’n’blues e la secolarizzazione e laicizzazione del gospel.
Soul rimanda alla capacità di un interprete a mettere tutta l’anima e la convinzione in una canzone, aspetti che ritroviamo parimenti nei produttori del Cerasuolo di Vittoria, che hanno messo in gioco la loro anima e la loro voglia di aprirsi e farsi conoscere.
Così il Consorzio di Tutela dei vini Cerasuolo di Vittoria DOCG e Vittoria DOC ha scelto il Teatro Massimo Bellini e il Sangiorgi di Catania come cornici per ospitare la prima edizione di CeraSoul, l’evento per celebrare l’eccellenza dei vini Cerasuolo di Vittoria DOCG e Vittoria DOC.
Per l’occasione le armonie sonore del Cerasuolo di Vittoria DOCG e dei vini DOC Vittoria hanno infatti incontrato le note dell’ensemble HJO Orchestra, diretta magistralmente da Sebastiano Benvenuto Ramaci; uno spettacolo reso ancora più coinvolgente dalla voce di Antonio Campanella, che ha eseguito alcuni dei brani resi celebri da Frank Sinatra.
Un momento culturale e musicale che ha arricchito la degustazione di vini, svoltasi nel pomeriggio presso il Teatro Sangiorgi di Catania.
Il Cerasuolo di Vittoria – che ricordiamo essere l’unica DOCG della Sicilia – deve la sua preziosità alla virtù dei vitigni autoctoni che lo compongono (Nero d’Avola e Frappato), alla magia del clima e alla diligente coltura ad opera di appassionati operatori. Il Consorzio rappresenta circa il 90% dei produttori delle province di Ragusa, Catania e Caltanissetta, che sono le aree di produzione del vino Cerasuolo di Vittoria.
Una scelta fortemente voluta dai soci tutti e coordinata da Achille Alessi, presidente del Consorzio, che ha più volte ricordato: “Il vino, lo ricordo, è anche musica e va ascoltato! Note piacevoli quelle del vino che sempre riescono a farci compagnia, anche nei momenti più difficili come quelli che abbiamo vissuto a causa della pandemia da Covid19. Il mondo vitivinicolo, così come tanti altri settori, ha risentito pesantemente dell’emergenza sanitaria che ci ha travolto e ci ha portato a modificare le nostre abitudini e la stessa visione del mondo. Ma la passione che accomuna tutti noi produttori è stata la molla che ci ha permesso di andare avanti e di ritrovarci tutti insieme in occasione di CeraSoul per lasciarci avvolgere piacevolmente da questo connubio di musica e vino, perché così come il vino va ascoltato anche la musica va degustata”.
Una manifestazione che ha voluto riportare visibilità a queste denominazioni spesso trascurate nel panorama vitivinicolo siciliano.
Venticinque le cantine presenti, riunite e coese per raccontare la propria realtà e il territorio di appartenenza; un segnale forte che ha evidenziato la voglia di dare risalto all’intera denominazione, capaci di sottolineare le diverse peculiarità e sfaccettature di ciascun areale.
Il Cerasuolo di Vittoria DOCG è infatti, come ha ricordato più volte Achille Alessi:” un vino da una storia antica legato da una incredibile modernità” e che deve la sua preziosità alle diverse espressioni territoriali, oltre alle caratteristiche dei vitigni che lo compongono, che sono da sempre Nero d’Avola e Frappato, oggi utilizzate in una percentuale che va rispettivamente dal 50 al 70% e dal 30 al 50%. Forse troppo sottovalutato, il Frappato è un vitigno davvero interessante, che stempera l’irruenza del Nero d’Avola e dona ai vini quella grazia gioiosa che li snellisce e affina
Le sue sfaccettature floreali e speziate, fini e coinvolgenti donano ai vini di questa denominazione una vera unicità.
Tra gli assaggi fatti emergono sicuramente le diverse sfaccettature legate alla zona di provenienza, ma anche la modalità di gestione del blend.
Il Cerasuolo di Vittoria Classico 2018 di Tenuta Bastonaca incarna il concetto dello sguardo al futuro, ma ben radicato al territorio di appartenenza, proviene dall’omonima contrada situata proprio nella zona di Vittoria; un vino con le sue note agrumate e floreali coinvolge l’olfatto. Al palato è elegante e scattante. Altrettanto interessante il loro Frappato 2020, un vino fresco e profumato, elegante, saporito e di ottima bevibilità.
Altrettanto eleganti, appaganti e coinvolgenti le etichette di Casa Grazia, con il Cerasuolo di Vittoria Victorya 1607 2019 e il Vittoria Frappato Laetitya 2020.
Interessante anche il Vittoria Frappato 2020 e il Cerasuolo di Vittoria Classico 2019 di Poggio di Bortolone; quest’ultimo gioca molto sul frutto croccante, saporito e coinvolgente al palato.
Dallo stile moderno e accattivante il Cerasuolo di Vittoria 2020 Judeca, qui il Frappato del blend viene trattato sur lie; da sottolineare inoltre la loro proposta di bottiglie in ceramica di Caltagirone, modellate al tornio e ornate a mano dagli artigiani locali.
Azienda giovane e dinamica, di poco fuori dalla zona Classica, poco distante dalla splendida Caltagirone, Tenuta Valle delle Ferle si distingue per lo spirito appassionato dei giovanissimi Claudia e Andrea, che raccontano con coinvolgimento e passione la loro realtà aziendale. Una vigna storica dove non esistono percentuali precise, perché il vino è frutto dell’antica vigna mista.
Per l’occasione hanno presentato il loro Cerasuolo di Vittoria nelle annate 2016 e 2017, entrambi davvero ben riusciti più fresco e slanciato il 2016, ma altrettanto intenso e coinvolgente e di grande impronta floreale il 2017. Anche il Vittoria Frappato viene proposto in annate diverse, dalla 2016 alla 2018, passando per la 2017, tutte davvero interessanti.
Da Caltagirone ci dirigiamo verso la zona di Chiaramonte Gulfi, con il Cerasuolo di Vittoria Maskarìa 2017 di Terre Di Giurfo, il nome “Maskarìa” è un richiamo al modo di dire in siciliano “macchia”, un vino dotato di una perfetta armonia e freschezza, che ben bilanciano la struttura. Leggera e coinvolgente trama speziata nel suo Vittoria Belsito, un Frappato di buona struttura e piacevolezza.
Non va poi dimenticato il Cerasuolo di Vittoria Catalano 2018 di Catalano Viticoltori, un’espressione autentica e territoriale, un vino che profuma di macchia mediterranea con ricordi di pepe nero.
Esempio di longevità e prospettiva è il Cerasuolo di Vittoria Classico Iri da Iri 2014 di Valle dell’Acate, che regge il trascorrere del tempo e dimostra finezza e profondità.
Conferme e certezze nelle etichette di COS e Occhipinti, nel caso di Cos convincono sia il Cerasuolo di Vittoria Classico 2018, che il Cerasuolo di Vittoria Classico Delle Fontane 2017; quest’ultimo proveniente da vigna singola, un vino ben bilanciato e dal piacevole finale sapido.
Arianna Occhipinti con il suo Terre Siciliane IGT SP68 ha sicuramente fatto scuola, ma per l’occasione, con il carisma che la caratterizza, racconta il suo ultimo progetto delle contrade delle campagne di Vittoria, Bombolieri, Fossa di Lupo e Pettineo, concentrando la sua attenzione sul Frappato.
Una strada tutta in salita per queste due denominazioni, puntando sempre più sulla bellezza di queste zone, cercando di evitare forzature, che possano oscurare la leggiadria e la giovialità del Frappato.
Fosca Tortorelli