Statistiche web
Assaggi dall'Italia e dall'Estero

Davide e Golia: confronto fra due vini campani di fama e prezzo assai diversi


Loghi Montevetrano e PietratorciaCirca due settimane fa abbiamo avuto l’occasione di fare una piccola degustazione alla cieca, che aveva come tema “La Campania“. Questa regione, negli ultimi anni, è stata capace di dare grandi soddisfazioni in campo vitivinicolo. Regione che vede al suo attivo una preponderante produzione di vini bianchi, ma che sa regalare, con l’apporto di buone capacità e passione, interessanti ed eleganti vini rossi anche grazie ai numerosi vitigni autoctoni. Infatti, nei nostri calici, due vini rossi “alla cieca”. L’uno contro l’altro, non per vitigno, non per annata, ma esclusivamente per “piacevolezza”. La sfida, se così possiamo definirla, è stata serratissima. Entrambe i vini avevano un bouquet ampio complesso, un buon equilibrio e un’interessante armonia generale.
Dopo circa mezz’ora dall’inizio della degustazione, uno dei due campioni si è “bruscamente arrestato”, seduto, spento! Abbiamo fatto le nostre considerazioni e dato i nostri punteggi e abbiamo deciso di spogliarli dalla stagnola che li avvolgeva.
Qui la sorpresa! Quello che è piaciuto meno (83pt) è stato il pluricelebrato Montevetrano, annata 2002 di Silvia Imparato (Salerno) e la sorpresa è stato un raffinatissimo Ischia Rosso Vigne di Janno Piro 2005 della cantina ischitana Pietratorcia (86pt). La nota curiosa e, decisamente, spiazzante è stato sapere i prezzi delle bottiglie. Il primo vino, che vede al suo attivo negli ultimi anni ripetuti riconoscimenti con “5 grappoli” e “3 bicchieri” costa più di 50 euro, mentre il secondo costa poco più di 11 euro.
Le annate sono estremamente diverse, i vitigni anche, ma la nostra domanda è questa: se è giustificata una “standing ovation” per l’Ischia Rosso 2005, (dall’ottimo rapporto qualità-prezzo), come considerare il costo così eccessivo del Montevetrano 2002?

Al giorno d’oggi si è portati a seguire le guide e le riviste del settore per scegliere un vino. Basta osservare i banconi delle enoteche o le credenze dei ristoranti per capire immediatamente che il giornalismo enogastronomico è un orientamento fondamentale, sia per chi compra e sia per chi vende vino! Questo ha un senso finché non si vanno a guardare i costi. Dovrebbe esser semplice scegliere una bottiglia di vino da regalare ad un sommelier, oppure da portare a casa di amici facendo “bella figura”, ci basterebbe osservare le bottiglie che hanno un costo superiore ai 30 euro e avere la matematica certezza di fare centro! Non è sempre così! Le guide o le riviste hanno il merito di ampliare gli orizzonti e far conoscere nuove realtà vitivinicole e allo stesso tempo di gettar fumo negli occhi a chi acquista le bottiglie. Un’azienda che produce e commercializza un prodotto che supera i 25 euro dovrebbe garantire un grado di eccellenza altissimo, ma sappiamo che le condizioni atmosferiche, le pratiche adottate in vigna e in cantina sono a volte altalenanti e condizionano il prodotto finito. L’ideale sarebbe calmierare i prezzi allorquando si presenti un’annata svantaggiosa, ma nessuno o pochissimi produttori hanno il coraggio di farlo.
Allora cosa fare nella giungla di bottiglie che ci si pongono davanti quando entriamo in un’enoteca? Il nostro consiglio è scegliere due prodotti con due prezzi diversi, ma con caratteristiche simili (per regione, per vitigno, per annata, ecc.), degustarli rigorosamente alla cieca e verificarne l’esatta piacevolezza personale.
Riportiamo qui sotto la degustazione dei due vini.

Etichetta Montevetrano 2002Montevetrano 2002
Tipologia……………………: I.G.T. Rosso
Vitigni………………………….: cabernet sauvignon 60%, merlot 30%, aglianico 10%
Titolo alcolometrico….: 13%
Produttore…………………..: Montevetrano
Prezzo…………………………: G (oltre i 50,01 Euro)
Si presenta con un colore rubino cupo, dai riflessi granato, limpido e consistente. Al naso sale intenso, pungente, con un bouquet abbastanza complesso. Troviamo sentori speziati, come pepe nero e chiodi di garofano. Nuances vegetali che richiamano la foglia di pomodoro, e che lentamente lasciano il posto a lontani sentori fruttati, quali mora e mirtillo. Completa lo spettro olfattivo una nota di cuoio e una vena etereo-balsamica dolciastra. In bocca è caldo, morbido, dalla buona acidità e sapidità. Il tannino è ben levigato. Equilibrato e armonico. Dopo alcuni minuti di ossigenazione, degustati altri prodotti, proviamo a rimettere il naso nel bicchiere, ma con grande sorpresa le emozioni percepite all’inizio si sono spente completamente. Al gusto rimane un finale amarognolo e un lontano ricordo di quelle spezie percepite in precedenza.
@@@ 83/100 (Degustazione del 10-10-06)

Etichetta Ischia Rosso Vigne di Janno Piro 2005Ischia Rosso Vigne di Janno Piro 2005
Tipologia…………………….: D.O.C. Ischia rosso
Vitigni…………………………..: piedirosso 50%, guarnaccia 50%
Titolo alcolometrico…..: 13%
Produttore……………………: Pietratorcia
Prezzo………………………….: D (tra i 10,01 e i 15,00 Euro)
Il colore è un limpido e compatto rubino, dagli archetti fitti e lenti. Sale intenso, fine ed elegante il complesso bouquet. Si percepiscono in primis sentori di frutta, come ciliegia, amarena, fragola e lampone. Seguono note floreali, speziate ed eteree. Si riconosce ogni volta che si porta il calice al naso una nuova fragranza, ora la viola passita, ora il pepe nero, ora un accento non invadente di vaniglia. Timbri laccati e mentolati chiudono l’ampio ventaglio dei profumi. Al gusto è caldo, morbido, fresco e sapido, con un tannino estremamente elegante. Equilibrato e intenso. Un’ottima P.A.I. (Persistenza Aromatica Intensa) che ci riporta ai sentori fruttati e speziati percepiti al naso. Dopo qualche minuto di ossigenazione ritroviamo nuova forza e nuovo carattere sia al naso che al gusto, dove emergono fini note terziarie di smalti e tabacco.
@@@@ 86/100 (Degustazione del 10-10-06)

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio