Fixin 1er Cru Clos Napoleon 2013 Domaine Pierre Gelin

Domaine Pierre Gelin nasce nel 1925 per mano del suo fondatore, gli succede Stéphen GELIN nel 1969, ad oggi è suo figlio Pierre Emmanuel a condurre questa bella realtà vitivinicola ubicata a FIxin. Questo villaggio borgognone situato a nord della Côte de Nuits, possiede Premiers Crus su terreni fortemente calcarei piuttosto omogenei, l’esposizione da est a sud-est varia tra 350 e 380 metri di altitudine. Altri vigneti sono ubicati su un terreno ai piedi delle pendici collinari e sono composti da una miscela di calcare e marna.
Vengono prodotte circa 45 mila bottiglie, divise fondamentalmente su due territori, Fixin, in parte maggioritaria, e Gevrey-Chambertin, storico villaggio caro agli appassionati di pinot noir di tutto il mondo. Pierre Emmanuel presta particolare attenzione al metodo di coltivazione, si ispira al regime biologico, i fertilizzanti devono essere naturali, ovvero letame proveniente da agricoltura biologica, in vigna si lavora solo esclusivamente a mano.
Il Clos Napoleon, vero e proprio cru monopole di casa Gelin, precedentemente registrato come “Aux Cheuzots”, deve il suo nome al suo proprietario all’epoca, Claude Noisot, un Ufficiale della Guardia Imperiale che accompagnò Napoleone sull’Isola d’Elba e desiderò rendere omaggio al suo imperatore commissionando allo scultore Rude di Digione, la creazione di una statua da erigere nel Parco Noisot. L’etichetta di Clos Napoleon pertanto è una riproduzione di questa scultura chiamata “Le Réveil de Napoléon” (Il risveglio di Napoleone).
È proprio il Fixin 1er Cru “Clos Napoleon” 2013 l’etichetta protagonista del mio articolo. Da vigne che hanno in media 50 anni e su una superfice totale di 1,83 ettari, questo pinot noir 100% cresce su suoli fortemente calcarei con presenza di argilla. Prodotto in 10 mila esemplari, affina per 20-22 mesi in piccole botti di rovere, le classiche barriques francesi. Cinque anni di affinamento al fresco di una buia cantina, sono il minimo sindacale per un cavallo di razza di tale caratura, perché il pinot noir in Borgogna, al pari del nebbiolo di casa nostra, necessità di anni prima di rivelare tutta la sua complessità ed equilibrio gustativo.
È il caso di questo Fixin 2013, 13% Vol., che in veste granato caldo, dopo opportuna ossigenazione, sciorina effluvi minerali paradigmatici del terroir di cui si nutre, un misto di pietra focaia, zolfo e incenso davvero inebrianti. Il floreale è leggermente acre ed il timo e la china impreziosiscono sempre più l’insieme, cangiante ad ogni respiro; un vino vivo che evolve magistralmente anche a distanza di ore dalla mescita, ingentilendosi progressivamente. Il sorso è ricco di materia e densità gustativa pur mantenendo la tipica leggiadria e bevibilità dei pinot noir borgognoni, che in quanto a beva risultano sempre pericolosi.
Sorso lunghissimo, teso, freschezza notevole, tannino ancora vivo e graffiante, il vino risulta coerente al naso, sapido, richiama fortemente il terroir. Abbinato ad un ottimo coq au vin preparato a mestiere sa il fatto suo.
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Prezzo enoteca 40-50 €
Andrea Li Calzi