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Il fascino della Reggia di Caserta arricchito dalla cultura del Vino e dell’olio

Reggia di Caserta

Quest’anno, nell’ambito della Giornata Nazionale del vino e dell’olio ideata dall’Associazione Italiana Sommelier, c’è stata l’importante partecipazione da parte del MIBACT che ha individuato e selezionato siti museali e archeologici di grande valenza, su tutto il territorio nazionale.
Tema scelto per questa settima edizione è stato: “Vitigni e cultivar tradizionali: un’identità da preservare, un patrimonio da valorizzare“; un argomento che ha segnato in modo concreto non solo il legame sempre maggiore che sussiste tra le tradizioni enoiche e olearie con la cultura e l’arte italiana, ma ha dato risalto e reso fruibili tante delle splendide sedi museali che connotano il nostro paese. Inoltre la partecipazione della RAI e della TGR – con le proprie redazioni regionali – come Main Media Partner, ha contribuito alla diffusione della conoscenza di questi luoghi di eccellenza, oltre che di questi importanti comparti produttivi, rafforzando e consolidando sempre di più il legame tra gli ambiti storici e il contesto sociale; in un certo senso il gusto del bello sposa il gusto del buono.
Ulteriore dimostrazione è stata connotata dal legame con il MIPAAF, che ha rinnovato la sua collaborazione attraverso la direzione generale dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari.

Manifesto AIS
Nella solare giornata del 13 maggio per la Campania, la preferenza è ricaduta sulla splendida Reggia di Caserta, che ha fatto da cornice al convegno, svolto nella sala Romanelli e ai successivi focus degustativi.
Molti sono stati gli spunti e i contributi emersi durante il meeting mattutino, moderato dalla giornalista Maria Beatrice Crisci; tra i tanti interventi di rilievo, la prima voce femminile è stata quella di Maria Sarnataro vice-presidente Associazione Italiana Sommelier Campania, che ha sottolineato l’importante compito dell’A.I.S. di formare dei comunicatori che siano in grado di abbracciare anche gli aspetti storico-culturali della materia vino, in modo da rendere completo ed efficace il racconto del territorio anche per veicolare al meglio l’offerta turistica.

Bottiglie
A seguire il coinvolgente intervento di Marco Ricciardi, Delegato di AIS Caserta, che ha puntualizzato il ruolo del sommelier come intermediario dei produttori e quindi ambasciatore del territorio. Proprio per rendere efficace questo ruolo, non bisogna perdere di vista le peculiarità racchiuse in ogni singolo areale e in ogni prodotto, che diventano punto di forza e si discostano dal senso di omologazione dilagante che caratterizza il mondo di oggi.
Basti pensare che la storia enologica della Campania è alla base della ricchezza dell’attuale patrimonio ampelografico; nei recenti studi è stata infatti evidenziata la presenza sul territorio regionale di oltre 100 varietà di vite, una cifra non riscontrabile in nessuna altra area vitivinicola nazionale o internazionale. Non è solo l’ampiezza varietale che rende il territorio campano così ricco, ma anche la grande molteplicità di ambienti vocati alla coltivazione della vite, ciascuno con connotazioni specifiche, tali da far emergere le caratteristiche di tipicità ai vini prodotti.

Docenti AIS
Ha poi preso la parola Rosanna Marziale, Executive Chef de “Le Colonne” Restaurant di Caserta, che ha ripreso le parole di Marco, citando la caparbietà e la tenacia che l’hanno guidata per dare valore alle tante eccellenze del territorio e soprattutto per farle conoscere in giro per il mondo.
Raffaella Pergamo, Ricercatrice del CREA (centro per la Cerealicoltura e le Colture Industriali), ha invece trattato dei numeri dell’olio e del vino, e di come, riguardo quest’ultimo, si possa, in un certo senso, parlare di soli quattrocento anni di storia del Vino in Campania, viste le fasi di “oscurantismo” che hanno contraddistinto diverse epoche storiche. Antonio Raimondo, Dirigente del Ministero politiche agricole alimentari e forestali si è ricollegato al discorso della Pergamo e ha sottolineato come il settore vitivinicolo ed oleario, siano comparti importanti e trainanti. Ha parlato dei tanti vigneti storici ed eroici che devono essere sempre più salvaguardati e di come sia sempre più auspicabile fare rete e della necessità di semplificare e snellire l’aspetto normativo.
Il convegno si è poi concluso con l’intervento di Chiara Marciani, Assessore alla formazione e alle pari opportunità – Regione Campania, che ha ribadito la necessità di impegnarsi nella formazione dei giovani per un proficuo ricambio generazionale e del bisogno di incentivare figure professionali che sappiano applicare le nuove tecnologie anche al comparto turistico. Va quindi creata una cerniera, tra la scuola e il mondo del lavoro in modo che gli enti formativi e i datori di lavoro possano collaborare, fianco a fianco, per costruire figure professionali innovative adeguate alle esigenze delle imprese e al contempo sempre più legate e attente al territorio.

Fosca Tortorelli

È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, Ambiente e Storia, la tesi sperimentale dal titolo “Reinterpretare le Cellae Vinariae. Ambiente, Processo, Produzione” e una successiva pubblicazione in collaborazione con la Prof. Muzzillo F. dal titolo “Vitigni del Sud: tra storia e architettura” (Roma Natan Edizioni, 2012). Ha conseguito il Master Sommelier ALMA-AIS (luglio 2016) presso ALMA a Colorno (Parma). Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione di rilievo nel settore enogastronomico. Fa parte anche dell’associazione Donne del Vino, ha scritto sulla rivista l’Assaggio, oltre che su diverse testate registrate e ha preso parte alle degustazioni per la Guida Vitae, per la guida Slow wine 2017 e per la guida Altroconsumo. Dal 2018 è giornalista pubblicista.

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