Nei miei primi anni di frequentazioni enologiche, specie su Montalcino, incrociavo regolarmente un personaggio particolare: un signore molto alto e robusto, che spiccava non solo per l’altezza ma soprattutto per la grande educazione e competenza enologica. Amava moltissimo i vini di Biondi Santi ma in generale amava il sangiovese vero e lo vidi più volte titubante di fronte a Brunelli “strani” ma che allora andavano per la maggiore. Mi informai e seppi che era ristoratore in quel di Fabriano, dove proponeva i vini che lo appassionavano, anche se (allora) non erano proprio di moda. Ebbi modo poi di mangiare più volte nel suo bel ristorante, ricavato nelle vecchie cantine di una meravigliosa villa appartenuta ad un personaggio passato alla storia, il Marchese del Grillo. Il signore alto, ben educato e molto appassionato dei veri sangiovese si chiamava e si chiama Lanfranco D’Alesio e sin dal 1990 aveva aperto questo ristorante che prendeva appunto il nome dal vulcanico e chiacchierato Marchese, nonché dalla villa che lo ospita e che oggi è anche bellissimo Relais.
Nelle visite fatte anni addietro il locale era arredato con garbo ed sobria eleganza, i tavoli erano a rispettosa distanza, il servizio era preciso, puntuale ma mai asfissiante ed i piatti non seguivano voli pindarici (allora molto di moda) ma si basavano su materie prime di assoluto livello e su elaborazioni gustose e concrete. La cantina era uno dei punti forti e vi potevi trovare quei vini che oggi sono stati riportati in auge dalla brusca sterzata di tanta critica allora ipermodernista. Il Must del locale, oltre alla moglie Emanuela in cucina, era però questo gigante affabile e preparato, a cui brillavano gli occhi quando si toccavano certe corde enologiche e che doveva trattenersi per non stappare grandi bottiglie semplicemente per il gusto di farlo. Sono passati molti anni ed avevo perso di vista il Marchese del Grillo fino a quando, nelle giornate più calde dello scorso giugno un produttore marchigiano, invitandomi a pranzo, mi ha fatto rimettere piede nelle sale che avevo visitato alcuni lustri fa.
Proprio in questi giorni di canicola potrete capire come sia stato bello passare dagli oltre 30° alle sue fresche ed accoglienti sale. A prima vista sembrava che il tempo non fosse passato: apparecchiature eleganti, rumori soffusi, insomma il classico locale di livello ma che non te lo fa pesare, dove appena entri ti rilassi. Ma io non volevo rilassarmi perché cercavo con gli occhi quella figura alta e inconfondibile, con cui avevo diviso assaggi e commenti vinosi quasi venti anni prima. Mi vedo invece venire incontro un giovane sorridente che nelle movenze mi ricorda qualcuno….mi presento, si presenta “Piacere Mario d’Alesio!” Scopro così che Il figlio di Lanfranco ed Emanuela ha preso in mano da qualche tempo il locale. Non solo: la sorella Serena, altrettanto giovane, gestisce la cucina. Non ho il coraggio di domandare di Lanfranco (come detto…gli anni passano) ma è Mario a tranquillizzarmi, dicendomi che papà è impegnato nella sua nuova passione: produrre vino in Abruzzo. Ora posso rilassarmi ed apprezzare la cucina di Serena, che ha ringiovanito senza rivoluzionarla quella della mamma. Un esempio la parmigiana di melanzane e cozze del Conero con chips di patate, piatto che si basa su grandi materie prime (su tutte le meravigliose e quasi introvabili cozze) e su una mano delicata che trasmette concreta leggerezza alla parmigiana. Non ci scordiamo il carpaccio di marchigiana tonnato con insalata gentile ed ananas e, tra i primi, gli gnocchi ripieni di formaggio fresco, pomodoro e basilico o i classici maccheroncini di Campofilone. Sui secondi impera la carne, in particolare di marchigiana, ma viene proposta anche carne di agnello e maiale. Consigliabile, anche in stagione calda, la grigliata a Km zero, nonché il particolare capocollo con sorbetto di carote e liquirizia.
La carta dei vini, seguita adesso da Mario, si è sviluppata negli anni tenendo sempre presenti i capisaldi messi da Lanfranco, anche se ha dovuto tenere conto di mode più o meno passeggere. Vi garantisco che rientrare in quella cantina (se non lo avessi fatto non avrei trovato pace) e vedere sfilate di etichette “giuste”, tra l’altro proposte a prezzi assolutamente equilibrati, mi ha fatto tornare giovane almeno per qualche minuto. Uno mooooolto più vecchio di me scriveva che “Rade volte risurge per li rami l’umana probitate” ma nel caso del Marchese del Grillo l’insegnamento dei genitori è stato pienamente compreso e sviluppato dai figli, facendo crescere ancora la qualità del locale. Di questo non potevo che essere felice, specie dopo aver rinunciato al loro nuovo tiramisù, che mi avrebbe definitivamente bloccato giù, sulla sedia.
Marchese del Grillo Località Rocchetta Bassa, 73 – 60044 Fabriano (AN) Tel. 0732-625690 Sito web: www.marchesedelgrillo.com Mail: info@marchesedelgrillo.com
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