Paternopoli, ristorante Megaron di Lina Martone
L’areale del Taurasi non ha molte scelte gastronomiche anche se qualcosa finalmente si sta muovendo. Bisogna spingersi a Nusco da Antonio Pisaniello della Locanda di Bu, ad Ariano Irpino alla Pignata o a Vallesaccarda dai fratelli Fischetti dell’Oasis. Il locale fu aperto dal padre negli anni ’80 e per capire come sia cambiata la percezione delle cose basti pensare al nome, Megaron, pensato soprattutto per le cerimonie, che oggi è un locale di dimensioni assolutamente normale rispetto alle moderne strutture nate per la banchettistica. Nel 2000 Lina Martone lo ha riaperto con il marito Giovanni: una quarantina di posti, una bella saletta per prendere un aperitivo o il caffè, buona carta dei vini, tanta cura nei particolari. Si comincia in genere con un bigné in cui si gioca caldo-freddo, alle castagne oppure di melograno glassato all’ortica. Una espressione della cucina dell’orto irpino, tipica agricoltura di autoconsumo. A seguire una buona zuppa tipica dell’Irpinia e il baccalà fritto accompagnato da una zuppa di ceci. In passato abbiamo anche provato la crostata di peperoni di impronta napoletana su vellutata di pomodoro essiccata al sole e una crema di verza molto buona. Tra i primi, un classico sono i fusilli fatti in proprio con i broccoli di Paternopoli e il cotechino fatto in casa. Molto goloso. Ristorante Il Megaron di Lina Martone Pubblicato in contemporanea su |