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Cantina l’Astemia: quando il vino diventa innovazione senza tradimento

Cantina L'Astemia

La Langa, con le sue colline morbide e il fascino antico delle vigne che la ricoprono, è una terra dove il vino non è solo un prodotto: è cultura, eredità e spesso un retaggio familiare che si tramanda da generazioni. In questo contesto di tradizione radicata, innovare non è solo una sfida tecnica, ma un atto di coraggio culturale. È in questo scenario che si inserisce L’Astemia Pentita, una cantina che ha deciso di rompere gli schemi e portare una ventata di freschezza e modernità nel cuore di una delle aree vinicole più prestigiose del mondo.

Cantina L'Astemia
Ingresso alla cantina

Nata dalla visione di un’imprenditrice coraggiosa, Sandra Vezza, L’Astemia Pentita ha saputo ritagliarsi uno spazio in un settore spesso poco incline ai cambiamenti. Il nome, ironico e provocatorio, sintetizza già l’approccio della cantina: un’autoironia che cela però un impegno serissimo nella produzione di vini di qualità. Le sue bottiglie, riconoscibili per il design iconico e fuori dagli schemi, rappresentano un connubio perfetto tra contenuto e forma, tra il rispetto delle radici e la proiezione verso il futuro.

Cantina L'Astemia

In un territorio dove ogni vino racconta una storia, L’Astemia che da oggi non è più pentita, ne racconta una diversa: quella di chi si avvicina al mondo del vino con curiosità, senza preconcetti, ma con un profondo rispetto per le materie prime e per il territorio. I vigneti, situati nelle migliori aree delle Langhe, producono uve che vengono lavorate con tecniche che uniscono tradizione e innovazione. Il risultato? Etichette che esprimono il meglio delle Langhe, ma con un linguaggio nuovo, capace di dialogare con un pubblico giovane e cosmopolita.

Cantina L'Astemia

Uno degli aspetti più sorprendenti de L’Astemia è la cantina stessa: situata a Barolo, la struttura è un’opera di design che non passa inosservata: due grandi parallelepipedi colorati che sembrano casse di vino sovrapposte. Un simbolo di rottura con la tradizione architettonica delle Langhe, ma anche un manifesto visivo del progetto: innovativo, irriverente, ma profondamente legato al vino.

Cantina L'Astemia

Questa cantina non è solo un luogo di produzione, ma un’esperienza culturale e artistica. Al suo interno, i visitatori possono vivere un viaggio immersivo nel mondo del vino, tra degustazioni, installazioni artistiche e panorami mozzafiato. È un modo per avvicinare il grande pubblico a un prodotto che, pur rimanendo simbolo di eccellenza, viene narrato con un linguaggio accessibile e contemporaneo.
L’Astemia guarda al futuro con obiettivi produttivi ambiziosi, puntando a consolidare la sua identità forte e distintiva. Il rispetto per il territorio e la ricerca della qualità rimangono centrali, ma l’approccio è quello di chi non teme di sperimentare e innovare.

Cantina L'Astemia

La cantina si è già guadagnata l’attenzione degli appassionati e degli esperti, dimostrando che è possibile osare senza tradire le proprie radici. E mentre i vini continuano a conquistare riconoscimenti, L’Astemia rimane fedele alla sua filosofia: celebrare il vino come esperienza di piacere, cultura e creatività.
In un mondo del vino che guarda spesso al passato, L’Astemia rappresenta una ventata di modernità, dimostrando che anche in una terra di tradizione come le Langhe c’è spazio per chi sa pensare fuori dagli schemi. Una cantina che, oggi, non ha più nulla di cui pentirsi.

Gianpiero Gerbi
Gianpiero Gerbi

I vini de L’Astemia raccontano una Langa che non ha paura di innovare, restando fedele alla qualità e al territorio. Un cambio di passo che si è reso ancora più evidente con l’ingresso di Gianpiero Gerbi come consulente enologo e di Marco Cossaro, come nuovo direttore commerciale dell’azienda che racconta i prossimi passi e obiettivi de L’Astemia: «L’azienda è a un punto di svolta grazie alla maturità acquisita in questi anni. L’obiettivo è raggiungere una produzione di 150.000 bottiglie entro il 2029, grazie anche all’ampliamento graduale dei terreni. Si aggiungeranno infatti 10 ettari, già di proprietà dell’azienda, ai 17 attualmente utilizzati. La crescita maggiore riguarderà soprattutto il metodo classico, un Alta Langa DOCG “Charley” a base Chardonnay e Pinot Nero, con 36 mesi di affinamento sui lieviti, che entrerà in produzione con la vendemmia 2024».
Con questa visione, l’Astemia continua a essere un simbolo di innovazione e passione, dove ogni vino è il frutto di una profonda connessione con la terra di Langa.
Una quindicina di etichette prodotte, suddivise tra 8 rossi, 5 bianchi, un rosato e una bollicina.

Marco Cossaro
Marco Cossaro

LA DEGUSTAZIONE


Barolo Terlo Docg 2020
Dal cru Terlo caratterizzato da un suolo decisamente più pesante con argille; da qui nasce un Barolo sicuramente più austero, con note più scure e terrose all’olfatto a cui si uniscono sentori balsamici, dalla liquirizia al pepe e di tabacco. Al sorso è più cupo, possente e caldo, con tannini ben presenti e tangibili.

Barolo Cannubi Docg 2020
Un Barolo che proviene dalla collina di Cannubi, caratterizzata da un terreno più chiaro, leggero e friabile, il vino che ne deriva è senza dubbio più disponibile con un bel frutto e un tannino morbido e avvolgente, di grande eleganza e finezza. Un Barolo di grande persistenza e lunghezza.

Barbera d’Alba Doc 2023 si presenta in una versione fresca e profumata; schietta, golosa e godibile.

L'Astemia: i due cru di Barolo

Barbera d’Alba Superiore Doc 2022, una Barbera a cui alle note fruttate si aggiungono le note di spezia e di tostatura, al sorso più strutturata, con un tannino presente.

Langhe Nebbiolo Doc 2022
Un nebbiolo che affina in acciaio, in una sua visione giovanile, con note olfattive di piccoli frutti e sottobosco. Scorrevole nel sorso.

Langhe Rosato Doc 2023
Colore delicato che vira verso la buccia adi cipolla, un’idea di nebbiolo che gioca sulla leggerezza del sorso, succoso e di buona bevibilità.

L'Astemia: i vini

Langhe Nascetta Doc 2023
La Nascetta è il vitigno simbolo del ritorno a varietà autoctone dimenticate, il suo rilancio lo si deve anche al contributo di Mauro Daniele e di Elvio Cogno. Una varietà da scoprire, con note di erbe mediterranee, fruttate e di grande piacevolezza; al sorso di grande godibilità e persistenza.

Langhe Riesling Doc 2022
Sicuramente una interpretazione di questa varietà, nel calice il vino si rivela fresco e bilanciato, con un distintivo finale salino.

Langhe Bianco Bio Doc 2023 (Viognier)
Un Viognier che proviene da un piccolo vigneto a Monforte d’Alba, decisamente ancora giovane ma di buone prospettive sicuramente pensato per essere un vino elegante e promettente.

Fosca Tortorelli

Fosca Tortorelli

È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, Ambiente e Storia, la tesi sperimentale dal titolo “Reinterpretare le Cellae Vinariae. Ambiente, Processo, Produzione” e una successiva pubblicazione in collaborazione con la Prof. Muzzillo F. dal titolo “Vitigni del Sud: tra storia e architettura” (Roma Natan Edizioni, 2012). Ha conseguito il Master Sommelier ALMA-AIS (luglio 2016) presso ALMA a Colorno (Parma). Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione di rilievo nel settore enogastronomico. Fa parte anche dell’associazione Donne del Vino, ha scritto sulla rivista l’Assaggio, oltre che su diverse testate registrate e ha preso parte alle degustazioni per la Guida Vitae, per la guida Slow wine 2017 e per la guida Altroconsumo. Dal 2018 è giornalista pubblicista.

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