Gold Reserve Cabernet Sauvignon D.O. Valle del Maipo 2013 Viña Carmen
Gratta gratta, siamo arrivati alla più antica viña del Cile, fondata infatti nel 1850 da Christian Lanz e chiamata “Carmen” in onore di sua moglie. È stata proprio la prima tenuta vitivinicola del Cile, nata quando quel Paese andino si era ormai definitivamente liberato da tre secoli di dominazione coloniale spagnola dopo un lungo processo di indipendenza che si era sviluppato tra gli anni 1810 (con la prima Junta Nacional de Gobierno) e il 1818 (con la vittoria di Maipu sull’esercito spagnolo).
Fino ad allora la crescita delle attività economiche dei paesi dell’America del Sud era infatti ostacolata dagli interessi del mercato europeo e dalle leggi restrittive dei dominatori spagnoli. Il Cile libero iniziò a considerare l’industria vitivinicola come un’importante attività commerciale orientata all’esportazione soltanto dopo il necessario periodo di assestamento politico seguito all’indipendenza, a metà del 19° secolo.
Viña Carmen vanta ormai 170 anni di patrimonio enologico, di ricerca della qualità e di esperienza, ma i grandi traguardi e i veri successi sono maturati soltanto dopo il 1987, quando è entrata a far parte del Gruppo Claro con Santa Rita, Nativa, Terra Andina in Cile e Doña Paula in Argentina. Con i nuovi capitali arrivavano la crescita, l’espansione, l’innovazione, la massima qualità e la competitività dei suoi vini sul mercato. Nel 1993 è stata lanciata la Carmen Gold Reserve, un vino che è diventato il punto di riferimento per tutti i Cabernet Sauvignon andini.
Nel 1994 Viña Carmen è diventata famosa per un evento enologico di eccezionale rilevanza nel mondo che ha segnato un prima e un dopo nel panorama enologico internazionale: l’enologo francese Jean Michel Boursiquot aveva trovato in uno dei vigneti di Viña Carmen nell’Alto Maipo una pietra miliare dell’enologia quando aveva scoperto e restituito al patrimonio mondiale del vino un vitigno che si pensava fosse estinto da anni, dopo essere stato distrutto nelle altre zone vitivinicole del mondo dalla piaga della fillossera nella metà del 19° secolo. Nello stesso anno Viña Carmen diventò anche il primo vigneto in Cile a sviluppare una linea biologica e sostenibile: Native.
Oggi Viña Carmen esporta i suoi vini in oltre 50 paesi. La sede legale si trova nello stesso palazzo di quella della Viña Santa Rita e anche l’accesso alla cantina avviene dall’interno di quella enorme tenuta, di cui praticamente è diventata una filiale. In cantina opera l’enologa Emily Faulconer, sul campo gli agronomi Eduardo Alemparte e Gerardo Leal. Nella zona del Nord sono coadiuvati da Claudio Chávez e nella zona del Sud da Mario Oliva. Tutti hanno fatto importanti esperienze all’estero e in particolare hanno viaggiato per tutto il Cile conducendo analisi dei suoli e dei microclimi in ogni area, alla ricerca dei terreni migliori per piantare e raccogliere le uve. Viña Carmen adesso ha vigneti nelle migliori valli del vino in Cile, permettendo a ciascun vitigno di rivelare la zona delle valli di Alto Maipo, Apalta, Leyda, Casablanca e Colchagua in cui può esprimere il meglio ed esservi impiantato e coltivato.
L’Alto Maipo ha un clima mediterraneo, con grandi escursioni termiche e terreni con ottimo drenaggio e ideale ritenzione di umidità che consentono alle uve di sviluppare note fruttate e un’acidità equilibrata; è il miglior terroir in Cile per cabernet sauvignon, merlot e syrah. Apalta ha un clima caldo, con temperature elevate durante il giorno e moderate di notte, che consente alle uve di raggiungere un’acidità adeguata ed è uno dei migliori terroir per carmenère e cabernet sauvignon. Leyda è la più vicina all’Oceano Pacifico e ciò consente una lenta maturazione delle uve per una maggiore concentrazione di aromi e sapori; è un terroir ideale per sauvignon blanc e pinot noir. Casablanca è abbastanza vicina all’Oceano Pacifico e alle brezze marine che arrivano dalla costa e diminuiscono le temperature durante la stagione di crescita; ciò favorisce la lenta maturazione delle uve di sauvignon blanc e di chardonnay. Colchagua ha terreni sciolti che favoriscono la profonda penetrazione delle radici e un clima caldo e secco e con poca influenza dai venti freddi, nei vini il fruttato è molto concentrato e qui si esprimono bene cabernet sauvignon, syrah e carmenère.
Viña Carmen (come Santa Rita, Nativa, Terra Andina e Doña Paula) ha deciso di rendere la sua crescita coerente con la definizione di convergenza dei pilastri ambientali, sociali ed economici definiti dal rapporto di Gro Harlem Brundtland delle Nazioni Unite (conosciuto anche come Our Common Future) e la misura in cui si realizza viene rilevata da ben due strumenti: la certificazione “Certified Sustainable Wine of Chile” che nasce dal Codice di sostenibilità dell’industria vinicola cilena e la pubblicazione annuale del Rapporto di sostenibilità nell’ambito della Global Reporting Initiative (GRI). Viña Carmen ha quindi intrapreso una nuova strada lungo l’intera catena di vinificazione (vigneti, cantine, marketing, fornitori e aziende, lavoratori, famiglie e comunità) e in ognuna di queste aree sono nati progetti e si sono realizzate iniziative per migliorare la gestione di risorse diverse.
L’impegno riguarda la conformità permanente alle normative e ai regolamenti nazionali attuali e applicabili nonché agli standard derivati da organizzazioni internazionali, la formazione del personale per promuoverne la preoccupazione e la cura per l’ambiente, la conservazione dell’ambiente naturale attraverso l’adozione di misure per proteggere la flora e la fauna locali, la ricerca e l’uso di tecnologie più pulite ed efficienti. È in questo quadro che l’enologa Emily Faulconer ha assunto la direzione tecnica di Viña Carmen, incarico che era di Sebastián Labbé.
Il vino Gold Reserve è stato molto curato fin dall’inizio da tutti gli enologi che lo hanno fatto, soprattutto agli inizi con Álvaro Espinoza e non è stato facile per Emily inserirsi con le proprie idee per ottenere risultati sempre migliori. In una tenuta con l’esperienza tanto lunga, 170 anni, se si cerca d’imporre qualcosa di nuovo non funzionerà subito. C’è bisogno di tempo per conoscere bene il vino e la vigna, ci vuole tanta, santa, pazienza. Un vino che ha sulle spalle una lunga e consolidata tradizione non è facile da orientare in modo più moderno del consueto quando si devono rispettare le nuove norme sanitarie, le regole della denominazione, i principi del rispetto ambientale in coltivazione e le esigenze sempre più qualificate della clientela.
Gold Reserve Cabernet Sauvignon D.O. Valle del Maipo 2013
Le uve provengono da uve di cabernet sauvignon in purezza del vigneto Carneros 288, piantato nel 1957 sulle terrazze alluvionali dell’Alto Maipo. Queste grandi terrazze si sono formate nell’antichità con il materiale vulcanico proveniente dalle Ande e depositato nella valle dal fiume Maipo, creando un terroir unico che dona concentrazione e finezza ai vini. I terreni hanno un buon drenaggio e un’eccellente ritenzione dell’umidità perché contengono l’8-12% di argilla.
I grappoli sono stati raccolti esclusivamente a mano e perfino gli acini sono stati accuratamente selezionati prima della pigiatura soffice, come richiesto dal processo di controllo della qualità, con una resa di 35 quintali per ettaro. Il mosto fiore è stato macerato a freddo per 10 giorni a 5 °C per stabilizzare il colore e mantenere gli aromi primari della frutta. La fermentazione, come per tutti i vini di questa cantina, si è innescata spontaneamente con lieviti indigeni e si è sviluppata in serbatoi di acciaio inox a 25-28 °C. Questo programma di estrazione molto delicato è essenziale per ottenere struttura, tannini solidi e fruttato. Dopo la fermentazione alcolica, il vino è stato macerato sulle bucce altri 5 giorni e quindi travasato in barriques nuove di rovere francese, dove la fermentazione malolattica è avvenuta in modo naturale. La Carmen Gold Reserve 2013 è maturata in legno per 18 mesi e quindi è stata imbottigliata senza essere filtrata per preservarne il grande, tipico, carattere. Dopo l’imbottigliamento, il vino si è affinato in vetro per 12 mesi prima di essere immesso sul mercato. Tenore alcolico del 14,5%.
Ha un colore rosso cremisi scuro, profondo, dai riflessi viola, com’è nello stile anche di Santa Rita, tipico dei cabernet sauvignon della zona, ma più intenso. All’attacco si sente il fruttato pulito degli aromi di ribes nero con una nota leggera di sigaro dolce. Il bouquet si apre poi arricchendosi con note di amarene mature, mirtilli e sfumature di grafite e tartufi che aggiungono un’altra dimensione al vino in un’eccellente combinazione di aromi complessi. In bocca è morbido e vivo, con una consistenza cremosa di piccoli frutti neri che dà il giusto peso ai tannini decisi e ben maturati. Un vino di carattere dal finale lungo e persistente con leggere note speziate che sia aggiungono alla fruttato e accompagnano la sua vivida finezza. Il potenziale di affinamento ulteriore va tranquillamente almeno fino a 15 anni. In Europa si può trovare a un prezzo intorno ai 50 €.
Mario Crosta
Carmen since 1850
ingresso da Camino Padre Hurtado nº 695 (Vina Santa Rita), Buin, CILE
coordinate GPS: -33.706371 S, -70.673932 O
(svoltare al primo incrocio interno a sinistra)
sede: avenida Apoquindo 3669, of. 701, Las Condes, Santiago de Chile
tel. +562.23622000 (centralino), fax +562.2361599
sito www.carmen.com
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