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Letture istruttive

I racconti di Alda: Addio cinquant’anni

Due persone al ristoranteÈ bionda naturale, invitante, fresca, spumeggiante come una bottiglia di spumante di qualità. E’ qui di fronte a me, al tavolo di un ristorante scelto da me e non poteva essere che così, elegante e nello stesso tempo intimo e discreto. Sembra che tutti intorno a noi camminino in punta di piedi e parlino sottovoce ed è una bella sensazione. Sono felice, è l’ultimo dell’anno e ho voglia di divertirmi con la donna che amo, di fare qualche piccola follia, baciarla sotto il vischio, sentirmi giovane, spensierato e dimenticare che ho superato i cinquant’anni. Mezzo secolo. Fa impressione. Credi di amare, credi di vivere ma di fatto, quasi senza accorgertene, impieghi tutte le tue energie nel lavoro. Lavori giorno dopo giorno con accanimento, attento che il tuo conto in banca non smetta all’improvviso di crescere, non si blocchi, non precipiti. Invece accade.
La salute comincia a scricchiolare insieme alle tue ossa e così non fai che staccare assegni per le tue visite specialistiche e la paura di impoverire, ma soprattutto di morire, diventa una costante che minaccia di avvelenare tutto. Sono fregato, pensi, perché è così che succede. La vita corre veloce alle tue spalle, ti ritrovi di colpo adulto, incredulo e ti domandi: ma io dov’ero mentre il tempo divorava i miei anni? Ed ecco che incontri lei. Una compensazione, un premio, una speranza.
La riconosci in mezzo a tanta gente, casualmente, durante un convegno di editori minori. È la voglia di uscire dal tunnel in cui senza rendertene conto hai imbucato la tua vita, che ti spinge a riconoscerla, a darti la certezza che è lei che vuoi. Lei il tuo medico, la tua medicina, la tua salvezza. Duri quello che duri. Ed eccomi qui, in attesa della mezzanotte in un locale raffinato con il vino che mi rende ancora più euforico e vitale.
“Sei bellissima” le dico e mi sento un po’ sciocco, ma non mi dispiace. Sono stato serio per tutta la vita tra cifre, telefoni, incontri, scontri e così via. Ora voglio soltanto divertirmi  e gioire di questa presenza che in una sola serata è riuscita a spazzare via tutte le mie paranoie. Mangiamo, beviamo, balliamo e a mezzanotte, mentre la musica si fa sempre più frenetica e i tappi delle bottiglie di spumante saltano, noi ci baciamo sotto il vischio come due ragazzi al primo amore. Annullati i miei cinquant’anni, le mie paure, la mia ex moglie che forse è in pena per me, i miei due figli in giro per il mondo, il mio conto in banca, la mia cartella clinica. Sto morendo, questo è l’ultimo anno della mia vita.
“Ancora un bicchiere” incita lei ridendo.
Brindiamo con le braccia incrociate e io mi sento vivo come non lo sono stato mai durante tutti i miei cinquant’anni. I primi e gli ultimi.

Alda Gasparini

Musicista e scrittrice, da sempre amante di tutto ciò che è bello e trasmette emozioni, si è diplomata in pianoforte e per un certo periodo della sua vita ha eseguito concerti. Poi si è dedicata al giornalismo, scrivendo recensioni e critiche musicali; successivamente ha iniziato a scrivere romanzi e racconti, pubblicati su numerose riviste di settore, ha collaborato con autori importanti come Scerbanenco e Morante. Ancora oggi scrive racconti, brevi e avvincenti, toccando molti aspetti della natura umana.

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