I racconti di Alda: Sandra e Bobo
Si erano conosciuti durante una crociera, destinazione Istanbul. Lei aveva vent’anni e viaggiava con la madre. Lui di anni ne aveva trentacinque ed era in viaggio da solo. Lei di Milano, lui di Genova.
Per lui era stata subito attrazione. Quei grandi occhi verdi, quel sorriso, quella figuretta aggraziata, quelle gambe sempre in movimento e soprattutto quello sguardo tenero, luminoso, pieno di punti interrogativi e che a tratti diventava pensieroso e triste come se la vita l’avesse già segnata con strisce di sofferenza fisica e spirituale. Gli piaceva tutto di lei. Gli sembrava che non fosse una sconosciuta ma che quell’incontro fosse stato scritto per loro da sempre proprio lì, su quella nave, davanti a quell’immensa distesa di mare.
Per lei era diverso. Lei non si era ancora del tutto liberata da certe inquietudini, certe insicurezze e ansie tipiche di un’adolescenza che in qualche modo non voleva lasciarla, in bilico tra il timore dell’ignoto, dell’amore e di dover “crescere”. Già, dover crescere, quasi una minaccia. Con tutto il suo dibattersi tra tristezza e allegria, intelligenza e ingenuità sembrava una ragazza un po’ fuori dal suo tempo e forse il suo fascino nasceva proprio da quei contrasti.
Lei esitava. Quell’uomo alto grosso e tanto amabile l’attraeva, la incuriosiva, la faceva sentire importante. La emozionava. Purtroppo c’era la differenza d’età ad apparirle come un ostacolo insormontabile. La frenava. Era il giugno del 1985. Scesi da quella nave, tornati sulla terra, lui a Genova e lei a Milano sarebbero rientrati nella loro realtà quotidiana. Lei con un ricordo tenero, importante, lui con l’amara consapevolezza che tutto finiva lì. L’amore ha i suoi tempi e il loro non era ancora arrivato e forse non si sarebbero visti mai più. Nessun tempo d’amore per Sandra e Bobo. Era questo che lui temeva.
Non era andata così. Bobo non si era arreso, non voleva rinunciare, non senza lottare. Si era recato a Milano e aveva cominciato a fare il pendolare tra le loro due città. Si erano frequentati per alcuni mesi, infine lui si era reso conto che lei non avrebbe mai avuto la forza di lasciare la sua città, la casa che amava, l’ottimo impiego che le dava sicurezza e autonomia, le amiche, ma soprattutto sua madre che si sarebbe sentita abbandonata anche da lei. Figlia unica di genitori separati, non voleva mettere quella distanza tra lei e loro, la madre ne avrebbe fatto un dramma, quanto al padre… lei lo amava e trasferendosi a Genova temeva di perderlo del tutto, anche se Milano-Genova non era tipo Milano-Tokio… Ne era consapevole, così come era consapevole che il vero ostacolo per lei era soprattutto la differenza di età. Quei quindici anni che li dividevano.
7 Gennaio 2004
Fu proprio lei a recuperarlo. Non lo aveva mai dimenticato. Non che ci pensasse ogni giorno o lo sognasse la notte, ma era come se quella lontana storia rimasta a metà, le avesse in qualche modo lasciato un segno e quel giorno era dalla mattina che pensava a lui. Bobo. Forse era per un desiderio di sostegno, non lo sapeva. Una parte della sua vita stava andando in pezzi. Il suo matrimonio era finito, ormai erano arrivati alla separazione senza alcuna possibilità di ripensamenti. Come i miei genitori, continuava a pensare mentre cercava su internet una traccia di Bobo. Eccolo lì, chiaro chiarissimo. Si ricorderà di me? Sarà gentile o forse, riconoscendomi, mi manderà al diavolo. Ma sì, quella cretinetta della crociera che faceva tante storie per la nostra differenza di età. Al diavolo sì. Ho impiegato così tanto tempo per togliermela dalla mente e… Tutti questi pensieri ronzavano nella testa di Sandra come zanzare impazzite.
Niente. Ancora una volta non andò così, infatti quello che avvenne dopo partì proprio da quella sua telefonata. Due settimane e fu Bobo a richiamarla, come le aveva promesso mentre lei farneticava su diaboliche vendette e altro da parte di lui… E Bobo tornò a Milano, si rividero in piazza Cordusio, le disse che aveva un appuntamento di lavoro, le chiese di accompagnarlo e lei andò. La seconda tappa fu poi un bar dove entrambi ordinarono tramezzini e panini. Erano emozionati e fu proprio quello il vero inizio della loro storia incompiuta. Questa volta era tutto diverso. Lei non era più la ventenne della crociera disorientata e insicura, era una donna provata da un matrimonio fallito e con due bambini adorabili che purtroppo stavano sperimentando la stessa situazione vissuta da lei con i suoi genitori, anche se ogni storia è diversa, ogni vissuto è personale, come personali sono la gioia e il dolore. Anche lui era separato da quattro anni, anche lui tornava a lei con un fallimento alle spalle e forse anche con un certo timore di riaprire una pagina che alla fine avrebbe potuto ferirlo di nuovo. Un’altra sconfitta, un altro fallimento. Lo avrebbe messo in conto. Non voleva arrendersi ancora una volta.
Circa una settimana dopo Bobo tornò a Milano. L’appuntamento era in piazza Loreto in tarda serata. Sandra gli chiese se poteva offrirgli la cena. E lui le rispose” Avrai anni e anni per offrirmi cene perché io non ti mollo più” e la portò da Arlati, un’antica trattoria dalla vasta clientela, elegante e famosa a Milano. Ottimi i piatti della tradizione milanese, ottimo il vino, ideale l’atmosfera.
E poi fu Sandra a recarsi a Genova. Era la prima volta e Bobo la portò a pranzo nel ristorante “Vico Palla” che diventò poi una costante negli anni della loro storia. Era forse la sua vicinanza a farle sembrare tutto speciale? No, non soltanto lui. Quel ”Cappon magro”, un piatto di pesce con gamberi e verdure e una deliziosa salsa verde, a strati come una torta a forma di mattonella, era davvero squisito e per lei una novità assoluta. Buono buono buonissimo. Potenza del cibo e del vino di qualità, perché una serata riesca. E poi l’amore… Però anche quei panini nel bar del loro primo ritrovarsi non erano niente male…
Settembre 2005
Ebbe inizio così la loro vita insieme nell’appartamento di Bobo in via Rivoli, un quartiere elegante, “pariolino”. anche se la casa era piccola per viverci con i bambini che, non senza qualche disagio, cercavano di adattarsi, così come si adattava lei. Era felice con Bobo, lui era l’uomo della sua vita e mai, questa volta ne era certa, si sarebbe pentita di aver preso la decisione di seguirlo lasciandosi il già vissuto alle spalle. Il distacco non era stato del tutto indolore ma con Bobo, una storia rimandata a lungo tra desideri, timori e dubbi, lei poteva sentirsi finalmente libera. Compiuta. Quello era il loro tempo e non avrebbe avuto senso rimandare ancora. La sua nuova vita, il suo nuovo futuro. Insieme per sempre. Era tutto vero. Bobo aveva lasciato lo studio in cui lavorava come grafico perché, come tale, poteva svolgere il suo lavoro anche da casa. Facevano tutto insieme, dalla spesa, con la macchina o in moto, al cinema che entrambi amavano molto, dagli amici, per un viaggio. Tutti e quattro insieme o loro due da soli quando i ragazzi andavano a trovare il padre. E c’era il rituale della domenica sera. “Al Pisacane” dove potevi gustare pizze tradizionali o altre particolari. A scelta. E non si sbagliava mai.
6 Maggio 2010
Finalmente il matrimonio. Festeggiare da “Carmine: La Piedigrotta” fu un’idea brillante. Piatti tradizionali della Liguria “I pansotti con salsa di noci”, “Stoccafisso accomodato” e altro. Quel ristorante diventò in seguito quello degli anniversari, dei compleanni e di altre ricorrenze di Sandra e Bobo. Una vera coppia e un grande amore dove anche i momenti no venivano sempre superati senza lasciare tracce negative. Cambiarono casa e poi ancora un’altra, l’ultima, finalmente loro a tutti gli effetti.
Lunedì’ 26 settembre 2022
La domenica sera, come al solito erano andati “Al Pisacane” a mangiare la pizza. Erano allegri, felici, stavano bene. Come prevedere che quella sarebbe stata la loro ultima volta? Il lunedì mattina alle sette Bobo si svegliò con un terribile dolore al petto. Ambulanza dottori e tutto quello che era possibile tentare fu fatto. Un infarto fulminante. La morte, come un killer che colpisce vigliaccamente, a tradimento, ha messo fine alla bellissima storia di Sandra e Bobo. Dopo diciotto anni. Addio Bobo, rimarrai sempre nel cuore di Sandra, anche quando il tempo, più generoso della morte, renderà più sopportabile il suo dolore.
Alda Gasparini