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Il vino nella Bibbia: tra tecnica e religione, l’insolita chiave di lettura nel libro di Jabier Marquinez

copertina Il vino nella Bibbia

La Bibbia è una miniera di informazioni sulla viticoltura e la produzione di vino di quei tempi“. Con queste parole l’autore Jabier Marquinez introduce il suo testo “Il vino nella Bibbia”, un libro affascinante e originale, che fa riflettere su come il vino non sia una semplice bevanda, ma un arcobaleno di emozioni e colori, dove umano, natura e divino si compenetrano in un continuo scambio.
Jabier Marquinez è un enologo spagnolo affascinato e incuriosito dalla sfera sociale e culturale del vino e in particolare dallo stretto connubio vino-religione; il suo è un approccio che guarda ai testi sacri anche dal punto di vista enologico, riscoprendo come nelle antiche scritture i riferimenti biblici al vino e all’uva si dimostrino attuali.
Marquinez si esime dall’approccio teologico, ma individua una nuova chiave di lettura, che svela l’enorme significato simbolico e religioso del vino. Uno studio attento e minuzioso, che viene reso più concreto attraverso i commenti di grandi scrittori classici come Catone il Vecchio, Plinio il Vecchio, Varrone, Virgilio, Tito Flavio Giuseppe e non da ultimo Columella.

L'enologo Jabier Marquinez
L’enologo Jabier Marquinez

Come sottolinea Marquinez: “La Bibbia abbonda di notizie sulla coltivazione e sulla vinificazione dell’uva”. Nel suo libro i 20 capitoli in cui è suddiviso, ripercorrono – attraverso una selezione di frasi e brani – l’intero processo che va dall’impianto delle viti al bicchiere di vino, senza necessariamente seguire la cronologia della Bibbia.
Si tratta di una selezione accurata di brani che contengono informazioni tecniche e culturali – ad eccezione dell’ultimo capitolo dedicato all’amore – e mostrano l’enorme significato simbolico e religioso del vino e della vite nella Bibbia.
Ne è di esempio il libro della Genesi, dove ritroviamo la figura di Noè, coltivatore della terra, che cominciò con il piantare una vigna; i viticoltori lo considerano il loro decano, poiché è stato il primo a fare il vino.
Non bisogna dimenticarsi poi dell’Ultima Cena, uno dei momenti simbolici più profondi della cristianità, che vuole simboleggiare il sangue di Cristo stesso, mentre con le nozze di Cana di Galilea, il vino è protagonista del primo miracolo di Gesù Cristo.

grappoli su carta

Nei brani scelti non mancano le raccomandazioni per godere dei piaceri del vino ed evitare i pericoli dell’abuso, come ricordano i versi di Siracide: ”Allegria del cuore e gioia dell’anima è il vino bevuto a tempo e a misura”.
Si affrontano questioni attuali come le tecniche di innesto, le malattie della pianta, i processi di invecchiamento e vinificazione, gli aspetti legali, economici e politici dell’epoca. Ai tempi della Bibbia si sceglievano le varietà da impiantare e si abbinava la varietà al contesto pedoclimatico.
Interessante il capitolo: “Prodotti derivati e loro usi”, dove Marquinez sottolinea che :”La pianta della vite è il maiale del mondo vegetale; ogni sua parte serve a qualcosa. I tralci di vite sono un ottimo combustibile: bruciano velocemente e lasciano uno strato di brace perfetto per cucinare. In una regione arida con pochi alberi era normale usare le potature”.

il vino nella bibbia

Nelle principali religioni monoteiste, ebraismo, islam e cristianesimo, sebbene evidentemente nessun Dio sia dedicato al vino, anche questo ha la sua importanza, soprattutto nella Bibbia, dove le parole vino, vigna, vite e uva sono menzionate diverse centinaia di volte.
L’edizione italiana è inoltre arricchita con circa quaranta iconografie attentamente selezionate dallo studioso medievalista Cristian Ispir, autore di una delle prefazioni. Le bellissime illustrazioni ne enfatizzano la descrizione, catturando l’attenzione sulla minuzia dei dettagli.
L’iconografia dei manoscritti medievali assorbiva con foga il succo che sgorgava dalla vite cristiana e lo riversava in molti testi; è stato così che la forza allegorica, antropologica e metafisica della metafora del vino si è diffusa in tutto il mondo.

il vino nella bibbia

Come precisa l’autore: “La Bibbia è essenzialmente un libro religioso, di saggezza e di insegnamenti e contiene numerosi avvertimenti sull’abuso del vino, critica l’ubriachezza e biasima il comportamento dell’ubriacone. Ma allo stesso tempo: Che vita è quella dove manca il vino? A cui risulta conseguenziale aggiungere: Che vita sarebbe senza amore?”.
Da qui la scelta di concludere il testo con l’immagine dell’Amore attraverso i versi del Cantico dei Cantici.
Un approccio intrigante che spazia fra Religione e Tecnica, Consumo e Cultura, Avvertimenti e Amore; un libro da leggere a piccoli sorsi, assaporandone – come accade con un buon calice di vino – i risvolti e le sfaccettature, senza farsi prendere dalla fretta, ma gustandone l’essenza.

Fosca Tortorelli

Il vino nella Bibbia
di Jabier Marquinez
Edizioni Ampelos
pagg. 184 a colori con illustrazioni
Prezzo 25 euro

Fosca Tortorelli

È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, Ambiente e Storia, la tesi sperimentale dal titolo “Reinterpretare le Cellae Vinariae. Ambiente, Processo, Produzione” e una successiva pubblicazione in collaborazione con la Prof. Muzzillo F. dal titolo “Vitigni del Sud: tra storia e architettura” (Roma Natan Edizioni, 2012). Ha conseguito il Master Sommelier ALMA-AIS (luglio 2016) presso ALMA a Colorno (Parma). Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione di rilievo nel settore enogastronomico. Fa parte anche dell’associazione Donne del Vino, ha scritto sulla rivista l’Assaggio, oltre che su diverse testate registrate e ha preso parte alle degustazioni per la Guida Vitae, per la guida Slow wine 2017 e per la guida Altroconsumo. Dal 2018 è giornalista pubblicista.

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