Nasce nel 1990, come omaggio degli Antinori alla famiglia Della Gherardesca che era stata proprietaria della tenuta, da vigneti situati su suolo di origine alluvionale, da argillo-sabbioso a argillo-limoso, con presenza di agglomerato bolgherese (scheletro). Questa è la prima annata come DOC Bolgheri Superiore, in quanto è proprio nel 1995 che viene istituita la denominazione di origine. L’uvaggio, come potete immaginare, è quello tipico di quest’area che si è sviluppata con l’intento di produrre vini di stile bordolese, con le uve e legni squisitamente francesi, parliamo quindi di cabernet sauvignon e franc, merlot e a volte anche una piccola quota di petit verdot, altre di syrah. Onestamente non ricordo quale composizione fosse stata scelta per la ’95, ma direi che non è rilevante. Quello che conta, invece, è verificare se questo rosso che ha contribuito a fare la storia degli Antinori, è sopravvissuto a 28 anni dalla vendemmia (di cui 24 nella mia cantina). Devo dire che il colore appare promettente, un granato ancora vivo e vigoroso, senza evidenti cedimenti al bordo; il tappo da 5 cm, del resto, ha svolto il suo ruolo egregiamente, lasciando intrappolato il liquido nei primi 3-4 mm e non mostrando alcun sentore anomalo. Bene, dopo una buona mezz’ora da quando l’ho versato nel calice, la curiosità è troppa e il mio prominente naso cerca di percepire qual è lo stato dell’arte di questo vino (comprato nel 1999 a 25mila lire): liberato dalle inevitabili chiusure iniziali, mi gratifica con toni che richiamano ancora il frutto, confettura di prugne e more, poi ciliegia sotto spirito, grafite, humus, spezie officinali, cuoio, sussulti d’incenso, tracce ematiche e ferrose, cardamomo e, solo alla fine accenni a funghi porcini e tartufi. Giungo alla seconda fase, l’assaggio: le prime impressioni vanno sull’acidità e su un tannino quasi leggero, non sento una gran materia, al contrario il vino sembra giocato tutto sulla scioltezza, ci tengo a precisare che la gradazione tocca il valore 12,5, oggi praticamente scomparso fra i vini importanti. Tutto questo si traduce in una beva godibilissima, in un vino ancora vivo e di bella eleganza, forse sottile e non lunghissimo ma di notevole fascino, si riscatta alla grande se pensiamo che buona parte delle guide italiane non gli dettero valutazioni elevatissime, anche perché la ’95 non ebbe i fasti dell’osannata ’97. Oggi questa ’95 è la testimonianza vivente che con i giudizi bisogna andarci sempre molto cauti…
Roberto Giuliani
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.
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Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
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