Autochtona 2017: la bellezza del particolare
Si è chiusa con un bilancio positivo la quattordicesima edizione di Autochtona, il Forum dei Vini Autoctoni che si è tenuto il 16 e 17 ottobre a Bolzano, in concomitanza con la rassegna Hotel, dedicata all’ospitalità e alla gastronomia: 1300 visitatori, con oltre 80 produttori provenienti da 16 regioni italiane e quasi 400 vini in degustazione. Al di là dei numeri, anche quest’anno la manifestazione ha testimoniato la ricchezza e l’unicità del patrimonio vitivinicolo italiano. Accanto a varietà autoctone più note come fiano, garganega, corvina, nebbiolo, barbera – per dirne solo alcune – ogni edizione offre la sorpresa di conoscere vini particolari, prodotti da vitigni poco conosciuti e rari.
È questo il caso, ad esempio, di alcune varietà autoctone friulane quasi del tutto scomparse come l’ucelut o il piculit neri, o delle varietà a bacca bianca marchigiane come il famoso incrocio Bruni 54, o ancora del panzale sardo.
La scoperta di questa edizione è stato senza dubbio un vino bianco prodotto da maturano, una varietà allevata in Lazio – nel Frusinate – mantenendo l’antica usanza delle viti maritate ad altre piante (in questo caso gli olivi).
Gli assaggi ad Autochtona si trasformano in un viaggio molto interessante tra le regioni italiane perché permette di conoscere piccole aziende, progetti particolari e vitigni meno noti.
All’interno di Autochtona si svolge ogni anno la rassegna “Autoctoni che passione“ che assegna gli Autochtona Awards, tramite una selezione operata da una giuria di giornalisti ed esperti del settore.
Quest’anno tra gli oltre 80 vini presentati sono state scelte 6 etichette che confermano la particolarità e la ricchezza del panorama dei vitigni autoctoni italiani,
Il premio Miglior Vino Rosso è andato all’azienda Claudio Alario, presente ad Autochtona sin dalla sua prima edizione, con il suo Dolcetto di Diano D’Alba DOCG Sorì Costa Fiore 2016.
Il Piemonte si è aggiudicato anche il riconoscimento per il Miglior Vino Rosato, assegnato al Monferrato Chiaretto Lirico 2016 di Cascina Gilli.
Come Miglior Vino Dolce è stato decretato il Colli Orientali del Friuli Picolit 2013 di Aquila del Torre.

Per la categoria Bollicine Cantina della Volta, già vincitrice in questa categoria nel 2016, quest’anno ha convinto la giuria con il suo Lambrusco di Modena Spumante Brut Metodo Classico Rosé 2013.
Il premio Miglior Vino Bianco è andato al Maturano del Frusinate Arcaro 2016 dell’Azienda Agricola D.S. Bio, ottenuto da un antico vitigno autoctono laziale coltivato sin dall’antichità nella Valle di Comino e Media Valle del Liri, a 500 metri sul livello del mare.
Infine, il riconoscimento Speciale Terroir, assegnato all’etichetta che meglio rappresenta l’espressione del vitigno legato al suo territorio di riferimento, è andato quest’anno all’ azienda veneta Maeli con il suo Moscato Giallo Frizzante Dilì 2016: un vino rifermentato in bottiglia (ottenuto dal moscato giallo, uva aromatica dei Colli Euganei) che ha saputo stupire per la sua originalità.