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Giunta alla sua seconda edizione, la Guida ai vini di Puglia e Basilicata, edita da La Gazzetta del Mezzogiorno e acquistabile in edicola a 8,90 euro, si presenta ricca di novità e ampliata nelle varie sezioni. Sono ben 167 le aziende vinicole presentate, con oltre 1100 vini segnalati e 500 degustati dall’Association de la Sommellerie Internationale (ASI), che ha decretato 26 vini d’eccellenza (di cui due bianchi per la prima volta), ben 16 in più dell’edizione 2005. Nello scorrere le pagine della guida sono rimasto piacevolmente colpito dalla facilità di lettura, pur trattando gli argomenti anche in modo tecnico, e dalla impostazione sobria e completa, arricchita da numerose immagini di buona qualità. La parte introduttiva ci aiuta a percorrere un viaggio attraverso i disciplinari che hanno dato vita alle 25 Doc e 6 Igt pugliesi e alle 3 Doc e 1 Igt lucane, soffermandosi non tanto sulla parte strettamente legislativa, bensì sulla storia dei luoghi e dei territori dove la viticoltura ha immerso le sue radici. Ho apprezzato particolarmente la scelta di presentare le aziende suddividendole per zone vitate, sulla base delle tradizioni e vocazioni produttive specifiche di ogni territorio: Vigne del Barocco (che comprende il “tacco d’Italia”, ovvero il territorio della provincia di Lecce che si estende da Squinzano fino a Leuca), Terra dei Messapi (è la zona immediatamente superiore, che riguarda la provincia di Brindisi e parte di quella di Lecce), Primitivi di Gioia e di Manduria (situata ad ovest della precedente, abbraccia le province di Bari e Taranto), Valle d’Itria (è una piccola zona, tradizionalmente vocata per il vino bianco, che si estende fra le province di Bari, Brindisi e Taranto), Murgia Carsica (qui siamo in provincia di Bari, in un triangolo la cui punta occidentale tocca il comue di Gravina), Castel del Monte (sempre in provincia di Bari, ma più a nord al confine con Barletta), Daunia (è la “testa” della Puglia, in provincia di Foggia), Terre dell’Aglianico (siamo in terra lucana, nella zona del Vulture in provincia di Potenza) e Vigne dei Sassi (è facile dedurre il richiamo a Matera, è la zona dov’è nata la recentissima Doc Terre dell’Alta Val d’Agri). In apertura di ogni zona, vengono descritti, ad opera del Movimento del Turismo del vino di Puglia, i caratteri storici ed enogastronomici, le Doc coinvolte e una cartina fornisce indicazioni sui confini e contiene tutte le località in cui si trovano le cantine presentate in guida. Per ogni azienda, alla quale viene dedicata un’intera pagina, vengono degustati e valutati dall’ASI i 3 vini più importanti (a meno che non ne produca di meno) e descritti tutti gli altri vini prodotti. Molto utile anche l’indice delle cantine suddiviso per zone e in ordine alfabetico, una piccola sezione dedicata agli eventi annuali delle due regioni e la descrizione di tutti i consorzi di tutela. Il risultato di questo ampio lavoro è davvero pregevole, un testo che merita attenzione, indispensabile per chiunque voglia conoscere o approfondire la storia, la cultura e il territorio di queste due fondamentali regioni vitivinicole.
Guida ai vini di Puglia e Basilicata – Edizione 2006 Editrice La Gazzetta del Mezzogiorno Prezzo: 8,90 euro
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