La Cantina Rizzi di Treiso, produttrice di grandi vini di Langa, ha scelto l’energia fotovoltaica
Pubblichiamo con piacere la notizia che ci riporta l’azienda vitivinicola Rizzi, di cui vi abbiamo presentato alcuni mesi fa la storia e i vini prodotti. Mai come in questo momento è indispensabile che ognuno di noi prenda coscienza della responsabilità delle proprie scelte e dei propri comportamenti, di quanto sia fondamentale tirarsi su le maniche e scegliere una filosofia di vita che rispetti l’ambiente, perché sarà il contributo di ogni singolo individuo che porterà realmente a salvaguardarlo e a dare una speranza per un futuro in cui questo pianeta torni a godere di buona salute.
“La tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio sono linee guida imprescindibili nell’operato dell’azienda Rizzi, di Ernesto Dellapiana, che oggi può contare sul sostegno dei figli Enrico e Jole. La qualità dell’ambiente è considerata un fattore produttivo al pari di tanti altri: terra, clima, vitigno, scelte colturali. Per questo abbiamo deciso di installare l’impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica sfruttando i raggi solari, una fonte pulita e rinnovabile.
Il giorno 9 novembre 2006 è entrato in funzione il nuovo impianto (19,80 kW di potenza installata), posizionato sui tetti della cascina e sul terrazzo sopra la cantina. Il numero totale di pannelli installati è 112, su una superficie pari a 144 mq. La dimensione del pannello (modello della Mitsubishi Electric) è di 80cm X 160cm, per un totale di 1,28m². La potenza di ogni pannello è di circa 170 W.
Fino al 27 febbraio 2007 sono stati prodotti 3902 kWh, in 110 giorni di luce. Occorre comunque precisare che i mesi invernali da novembre a febbraio sono considerati di norma i mesi peggiori per produrre energia elettrica da impianti fotovoltaici, in quanto il sole è basso sull’orizzonte e l’intensità dei raggi solari misurata secondo una scala solarimetrica (valori da 0 a 1) si aggira mediamente tra lo 0,4 e lo 0,6.
L’energia prodotta nei moduli fotovoltaici viene immessa nella rete a bassa tensione tramite invertitori ed è quindi a disposizione di tutti i consumatori di energia presenti nell’edificio.
La potenza energetica in eccesso viene venduta e immessa nella rete dell’ENEL, passando per un contatore. Viceversa si preleva energia dalla rete quando servono, in un breve arco di tempo, grandi quantitativi. In questo modo viene sempre garantito all’azienda un approvvigionamento energetico ecologico. Un impianto di misurazione raccoglie tramite specifici sensori (insolazione, temperatura esterna) e contatori (rendimento solare, energia immessa nella rete pubblica, energia prelevata) tutti i dati necessari per determinare con precisione la resa dell’impianto e redigere un accurato bilancio energetico. Questi dati vengono memorizzati e in caso di bisogno si possono richiamare sullo schermo di un PC.
In seguito ad un Decreto ministeriale datato 28/07/05, anche in Italia è stata sancita e regolamentata l’attuazione del Conto Energia per impianti solari fotovoltaici per la produzione elettrica, che apre nuovi interessanti scenari nel settore, rendendo conveniente l’applicazione di questi impianti anche alle utenze già allacciate alla rete elettrica.
Il Conto Energia è una forma di contribuzione attraverso l’assegnazione di tariffe incentivanti sull’energia prodotta da impianti fotovoltaici, riconosciute dal GRTN – Gestore Rete Trasmissioni Nazionale. Le tariffe previste dipendono dalla taglia dell’impianto fotovoltaico, e sono valide per vent’anni. Per gli impianti di taglia “domestica” da 1 ÷ 20 KW le tariffe sono 44,5 centesimi di Euro per KWh prodotto. A questo si aggiunge anche il criterio di “scambio sul posto di energia elettrica prodotta”, cioè la defalcazione dalla bolletta elettrica dell’energia prodotta (16 – 18 centesimi al KWh per impianti domestici) consentendo un ritorno sulla spesa iniziale in un periodo di 8-10 anni.
Al momento dell’attivazione quest’impianto fotovoltaico è uno dei più grandi impianti per la produzione di energia elettrica solare ad uso non abitativo, ma finalizzato alla produzione vitivinicola installato in Italia ed il più grande in Piemonte.
L’impianto consente di soddisfare quasi il 100% del fabbisogno energetico della cantina e degli uffici, e di tutti i macchinari di cantina, compreso anche l’impianto di climatizzazione dei locali.
Ad oggi è ancora difficile esprimere giudizi in merito ed occorre per lo meno aspettare un intero anno solare prima di poter fare affermazioni più o meno trionfalistiche, ma crediamo fermamente nella positività dell’opera, e riteniamo che il futuro del nostro pianeta passi attraverso il rispetto dell’ambiente, e la produzioni di fonti energetiche rinnovabili e senza immissioni di gas nocivi nell’atmosfera.
Tale concetto di rispetto dell’ambiente è poi un po’ il filo conduttore della nostra filosofia aziendale. Negli ultimi anni abbiamo sempre seguito e rispettato gli obiettivi previsti dal Regolamento CEE 2078/92:
– promuovere l’impiego di metodi di produzione agricola che riducano gli effetti inquinanti dell’agricoltura;
– promuovere forme di conduzione dei terreni agricoli compatibili con la tutela e con il miglioramento dell’ambiente, dello spazio naturale, del paesaggio, delle risorse naturali, del suolo, nonché della diversità genetica.
Così in modo analogo lavoriamo in vigneto senza l’ausilio di diserbanti chimici, cercando di mantenere un ecosistema naturale, salvaguardando le falde acquifere e, soprattutto, rispettando la salute nostra e delle persone che nei vigneti lavorano.
Una filosofia d’azione, basata sul rispetto della terra e sull’uso di energia “pulita”, che intende rispondere alle diverse emergenze ambientali: i mutamenti climatici, il sovrariscaldamento della terra, la desertificazione e la siccità, ma anche l’innalzamento dei consumi energetici, i rischi di black-out nelle forniture elettriche, l’urgenza di rifornirsi di energia da fonti rinnovabili e non inquinanti.
Ci rendiamo conto che impianti come quelli installati sulla nostra cascina, siano piccola cosa rispetto al panorama energetico mondiale. Ma a noi piace pensare a quel piccolo granellino di sabbia del deserto, a quel seme di senape gettato nella terra, che potrà germogliare e diventare un grande albero…
Insomma occorre seminare, mettere insieme tante gocce, per formare un fiume, un lago, un mare, un oceano… Che i politici insomma prendano a cuore il destino del nostro pianeta, e che la ricerca possa essere svincolata da interessi economici per poter perfezionare e studiare nuovi e più efficienti sistemi energetici rinnovabili e non inquinanti“.