La ventiquattresima edizione del Concorso Mondiale di Bruxelles
Dal 5 al 7 maggio scorso si è svolto il più importante concorso enologico internazionale.
Questa ventiquattresima edizione si è tenuta a Valladolid, una cittadina spagnola molto bella e ben curata.
Perfetta, come sempre, l’organizzazione, curata da un team strepitoso ed affiatato; da ricordare, soprattutto le onnipresenti Karin Meriot e Stefania Basso: con la loro professionalità e la loro abnegazione hanno fatto funzionare tutto il meccanismo alla perfezione.
Abbiamo visitato cantine di un altro paese, con dimensioni molto grandi, con altre tradizioni ed, altri vitigni. Vini sicuramente molto buoni, di ottima qualità e, talvolta, firmati da enologi di fama internazionale.
Nei tre giorni abbiamo degustato una media di 50 vini al giorno: un impegno molto agevole. Abbiamo assaggiato vini di altre nazioni, le più disparate: America del sud, Est Europeo, Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda. Personalmente sono rimasto folgorato dalla qualità media molto alta dei vini Bulgari, che avevo avuto modo di conoscere l’anno scorso, durante la stessa manifestazione: pensavo (come, tra l’altro, tutti i miei colleghi di commissione) di aver intercettato una batteria di Aglianico dei Campi Taurasini, molto ben fatti; e invece… si trattava di Mavrud della Tracia!
I vini in concorso erano 9.080, provenienti da 150 paesi del mondo.
Dai produttori italiani sono arrivati 1.364 campioni e 384 di essi (circa il 30%) si sono aggiudicati una medaglia, così distribuite: 13 Gran Medaglia d’Oro, 105 Medaglie d’Oro e 266 d’Argento.
Tutti i vini italiani vincitori di medaglie, possono essere visualizzati in questo sito.
I vini italiani inviati al concorso sono sempre di qualità media; i vini di fascia alta, purtroppo, sono sempre pochi: forse non vengono “rischiati” nei concorsi?
La regione che ha osato di più è la Sicilia: ha inviato 238 campioni, ottenendo 63 medaglie, di cui 18 d’Oro e 6 Gran Gold.
Segue la Puglia con 220 campioni inviati per 78 medaglie; poi il Veneto con 210 campioni, ottenendo 85 medaglie: il bottino più grosso.
Le regioni più conosciute all’estero per quantità, ma anche per la qualità medio-alta (e, quindi, più attese) si sono limitate ad un esiguo numero di campioni e non certo con produttori blasonati: la Toscana ha inviato 132 campioni, ottenendo 26 medaglie; il Piemonte ha inviato 64 campioni, ottenendo 13 medaglie e la Campania ha inviato ben 32 campioni per un magro bottino: 3 medaglie in tutto.
A prescindere dal prendere medaglie, c’è un altro aspetto: molti giornalisti ed operatori di quei paesi in cui i vini italiani sono poco diffusi, avrebbero potuto assaggiare ed apprezzare i nostri ottimi vini e parlarne al loro ritorno, come io ho accennato dei vini bulgari.
Ma tant’è!
L’anno prossimo il concorso si svolgerà in Cina: c’è da sperare che molti produttori si sveglieranno e manderanno numerosi i loro campioni, con la speranza di farsi almeno notare in un mercato grande e di difficile penetrazione!