Statistiche web
Simposi

Verticale Brunello di Montalcino Cerretalto – Casanova di Neri


Logo Casanova di NeriIl sangiovese è un vitigno nobile ma difficile, capace di offrire risultati esaltanti, ma solo nelle zone più vocate. Una specie di pinot nero, che trova la sua massima espressione nel piccolo comprensorio di Montalcino. Se si fa eccezione per Biondi Santi, si può dire che il Brunello ha subito un forte mutamento evolutivo grazie al lavoro delle nuove generazioni di produttori, negli ultimi vent’anni. Oggi abbiamo di fronte un prodotto completamente diverso, frutto di esperienze acquisite in campo, di selezioni accurate dei migliori cloni di sangiovese, con un disciplinare che, finalmente, inizia a rendere giustizia a questo grande vino. Ora, anche se ci vogliono cinque anni per il Brunello base e sei per la riserva, prima che il vino possa essere messo in commercio, il tempo di legno obbligatorio è stato ridotto a 24 mesi, con la facoltà di usare anche la barrique. Barrique che in un terroir così caratterizzato come quello di Montalcino, se ben amministrata, può solo apportare ulteriore complessità al vino, senza il rischio di sovrastarlo.

1988 – Brunello di Montalcino Cerretalto Riserva
Dati analitici: acidità 5,5 g/l, estratto secco 28‰, alcol 14,10%
Grande annata a Montalcino. Il vino risente un po’ dei quattro anni in legno grande imposti dal disciplinare di allora. Il colore è granato, ancora di buona concentrazione, anche se l’unghia è decisamente più propensa per l’aranciato. All’olfatto mostra evidenti profumi eterei e terziari, più spezie che frutta, tabacco, pepe, chiodo di garofano, carruba, goudron, humus e, solo nel finale, concede note di prugna e mora in confettura. L’impressione è di un naso un po’ scomposto e in fase discendente, ma testimone di grande ricchezza e profondità. Completamente diverso è il suo stato di salute all’assaggio, dove mostra grande sapidità e tannini saldi e nobili; l’impatto è intenso, con ritorno di frutto morbido e cremoso. Qui mostra ancora tutte le sue potenzialità, le tracce di una vigna di pregio, il carattere di un vitigno di elevato lignaggio che, nonostante i limiti del disciplinare e la prima fase di sperimentazione in azienda, offre uno spettro gustativo di grande rilievo. La persistenza è lunga e raffinata.
Valutazione: @@@@

1990 – Brunello di Montalcino Cerretalto Riserva
Dati analitici: acidità 5,9 g/l, estratto secco 30‰, alcol 14,30%
Una cosa che colpisce nel Brunello Cerretalto è la notevole acidità, dovuta in parte alle caratteristiche proprie del vitigno, in parte alla collocazione della vigna e alla struttura del terreno. La vigna Cerretalto si trova, infatti, sul greto del fiume Asso e il suolo è composto prevalentemente da rocce di varia composizione, è ventilato e si trova ad un’altezza ideale di 230/290 m. sul livello del mare, con una buona escursione termica tra il giorno e la notte.
La versione ’90 si presenta sontuosa e imponente, di colore granato molto concentrato e ancora bei riflessi rubini. Al naso è molto fine, meno intenso dell’88, ma molto più equilibrato, si percepiscono ancora splendide note di viola mammola, pepe, prugna e mora mature, ma non in confettura; c’è rotondità, morbidezza, note minerali, liquirizia dolce, tabacco e cioccolato.
L’attacco al palato è magnifico, dolce, con tannini morbidissimi, di grande regalità; impatto deciso e persistente, con il frutto ancora vivido e avvolgente, c’è freschezza e grande mineralità. Un Brunello in perfette condizioni per essere goduto ora.
Valutazione: @@@@@

1993 – Brunello di Montalcino Cerretalto Riserva
Dati analitici: acidità 6 g/l, estratto secco 29‰, alcol 14,30%
Nella versione ’93 si è passati ad una vendemmia più tardiva, nella prima quindicina di ottobre e ad un affinamento in legno piccolo per il 50% per un periodo totale di 3 anni. L’annata ha prodotto un uva con acidità elevata è notevole tenore alcolico. Il colore del vino si presenta di un bel rubino-granato, molto concentrato; l’esame della consistenza mostra una minore grassezza rispetto alla ’90, gli archetti sono più piccoli e contenuti. Al naso è molto compatto, con frutto ancora racchiuso, domina la componente vanigliata, successivamente emerge il tabacco, il caffè, il chiodo di garofano. Si offre complessivamente meno pronto, bisognoso ancora di affinamento.
In bocca mostra un tannino ancora giovane e aggressivo, una spiccata acidità non ancora supportata da sufficiente morbidezza; c’è però eleganza, meno grinta e opulenza, ma ha sicuramente le carte per migliorare notevolmente col tempo.
Valutazione: @@@@

1995 – Brunello di Montalcino Cerretalto
Dati analitici: acidità 5,7 g/l, estratto secco 31‰, alcol 14,20%
Da quest’annata il tempo di legno obbligatorio passa a 24 mesi, inoltre va sottolineata la scelta aziendale di rinunciare alla menzione “riserva” per poter gestire meglio, a seconda delle necessità, il periodo di attesa prima della messa in commercio, sfruttando la possibilità dei 5 anni obbligatori per la versione base. In realtà il Cerretalto porta in sé tutte le caratteristiche della riserva.
Il colore è rubino profondo, quasi impenetrabile, con unghia senza cedimenti; notevole la formazione di archetti e lacrime, grande estratto ed equilibrio etanolo/glicerolo perfetto.
L’impatto olfattivo è intenso, persistente, ricco e affascinante, si percepisce un dosaggio del legno eccellente, si alternano sensazioni complesse di frutti di bosco e spezie, amarena, mora, ciliegia nera, pepe, rovere, cacao, foglia di tabacco, liquirizia, note minerali e balsamiche, il tutto con un’eleganza davvero esemplare. Qualità superlativa. In bocca esplode al primo sorso, mostrando un equilibrio incredibile fra alcol, tannini pregiati e forti, struttura, frutto, sapidità. Un vero campione, fra i migliori assaggiati e forse il migliore dell’annata.
La persistenza è mirabile, con il frutto carnoso che ritorna prepotente e dolce, circondato da spezie finissime, chiodo di garofano, pepe rosa, noce moscata, senza mai volgere verso toni amari o stucchevoli.
Valutazione: @@@@@

1996 – Brunello di Montalcino Cerretalto
Dati analitici: acidità 5,9 g/l, estratto secco 29‰, alcol 14,00%
Questa versione passa il testimone dell’affinamento interamente al legno piccolo, sempre per 24 mesi. L’annata si presenta meno ricca di estratto e leggermente meno alcolica, ma sempre con un’ottima acidità. Alla vista ci appare di un bel colore rubino cupo, concentrato e luminoso. I profumi si devono ancora comporre, si percepiscono sensazioni animali, di pellame e di fungo porcino, poi la viola, il pepe, il caffé tostato e il cacao.
Al gusto mostra un corpo ancora racchiuso, bisognoso di tempo, tannini acerbi e serrati, la materia prima è di ottima qualità, ma forse, fra tutti i vini assaggiati, appare il meno pronto, quello più indietro. Il frutto compare senza impetuosità, ancora avvolto dalle note del legno, che lo rendono meno appetibile e complesso. In questa fase è forse il meno caratterizzato, il terroir non viene fuori con la stessa decisione ma, ne siamo certi, lo farà al momento opportuno. Si tratta solo di saper aspettare.
Valutazione: @@@@

1997 – Brunello di Montalcino Cerretalto
Dati analitici: acidità 5,9 g/l, estratto secco 32‰, alcol 14,50%
Qui entriamo nella sfera dei grandi campioni, la splendida annata, la grandezza della vigna, la maturità e l’esperienza raggiunta da Giacomo Neri, hanno dato i natali ad un Brunello di incredibile spessore e classe. I dati riportati parlano da soli, grande estratto, gradazione elevata, acidità spiccata, il tutto in armonia ideale per un vino da grande invecchiamento. Quello che fa grande un’annata è proprio la caratteristica di consentire un grande estratto senza perdere acidità.
Ed eccoci di fronte ad una forte concentrazione di colore, rubino-inchiostrato e impenetrabile, con unghia assolutamente compatta. Elegantissimo al naso, con toni balsamici e minerali in primo piano, frutto scuro concentratissimo e ad ampio spettro, note di cioccolato, liquirizia e caffè, vaniglia, tostatura contenuta. La caratteristica di questo vino è che richiama all’assaggio, fa venire già all’olfatto l’acquolina in bocca.
E come ci si aspettava l’impatto è travolgente, i tannini sono di grande finezza, setosi, vellutati, acidità e frutto si mescolano già in grande armonia. Per la prima volta ci si trova di fronte ad un Brunello di grande bevibilità, prima ancora che sia finito il suo periodo di affinamento (uscirà probabilmente nella primavera del 2003), ma con prospettive di lunga evoluzione. La persistenza è da manuale, con il frutto che si mescola ai toni vanigliati in modo magistrale, spingendo a ripetuti assaggi. Prenotatelo al più presto, finché siete in tempo.
Valutazione: @@@@@

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio