Le diverse espressioni del merlot
Tra le più “blasonate” aziende italiane produttrici di Merlot, sono state selezionate sei zone, sei produttori diversi e sette vini con anima e carattere unici fra loro e uniti esclusivamente dal vitigno e dall’annata 2001. I campioni degustati sono stati i seguenti: “L’apparita” di Castello di Ama, “Langhe Vigneto Fontanazza” di Roberto Voerzio, “Messorio” di Le Macchiole, “Redigaffi” di Tua Rita, “Merlot” di Miani e “Masseto” della Tenuta dell’Ornellaia. A rendere la degustazione un po’ più “stuzzicante”, è stato aggiunto un vino di fascia intermedia, se così si può definire una bottiglia da 60 euro! (prezzo in enoteca). Il Poggio ai Merli, dell’Azienda Castellare di Castellina, ha fatto la sua discreta figura, ma come ci si poteva immaginare, è stato criticato dal colore all’esame gustativo. A nostro giudizio solo perché ha avuto la “sfortuna” di confrontarsi con vini di altissimo pregio. L‘annata 2001 in Italia è stata definita eccellente, e si è potuto portare, a quanto dicono i produttori, in cantina un’ottima materia prima. Ogni vino aveva in sé la tipicità del Merlot, la complessità di un bouquet che raramente si può sentire e la persistenza gusto-olfattiva che solo pochissimi vini al mondo posseggono. Non c’è stata “gara” tra quale fosse il più o il meno buono, c’è stato solo un attento e meticoloso esame di ogni campione, ricercando nel calice quelle che sono le caratteristiche intrinseche del vitigno. E’ naturale che una votazione porti a una classifica, ma tutti meritano di essere definiti “grandi Merlot d’Italia.” In ultima analisi la questione economica. Bisogna soffermarsi qualche istante su questa “dolente” nota, perché i vini descritti qui sotto hanno costi non proprio abbordabili da tutti. Si parte dalla meno costosa, circa 60 euro, fino a giungere alla “vertiginosa” soglia dei 250 euro a bottiglia. D’altra parte, per produrre vini di altissima qualità bisogna rapportarsi a costi gestionali di base elevatissimi, ma si è ampiamente ripagati dall’emozione gustativa che si ha nell’assaggiare il prodotto finito. Un bellissimo rosso rubino con leggeri accenti granato, dalla trama fitta e impenetrabile. Consistente a tal punto da lasciar colorate le pareti del calice per parecchi secondi. Il naso ha un’entrata pulita e netta di frutti piccoli neri e rossi ben maturi, come mirtillo, e lamponi e ribes. Un naso orizzontale, largo, ampissimo, dove si susseguono note vegetali e speziate, nel particolare: erba medica, cannella, foglia di tabacco, cioccolato, pepe bianco e vaniglia. Quasi “terroso” per alcuni toni minerali nel finale. Al naso non stanca per aggressività, ma entra leggero, elegante, “in punta di piedi”, per poi crescere lentamente. Lasciandolo ossigenare per qualche minuto si avvertono importanti e accattivanti note balsamiche come eucalipto e mentuccia. Tinge subito il calice con il suo rubino carico e vivo. Compatto in ogni sua sfumatura o riflesso. Al naso sprigiona tutta la sua eleganza. Intenso e di rara complessità. Si susseguono, una dietro l’altra, in un mosaico di frutti e spezie, le riconoscibilissime nuances di mora (matura e carnosa), pepe bianco, foglia di tabacco e cacao amaro. La frutta e le spezie si fondono con grande armonia con le note vegetali e balsamiche conferendo al naso estrema ampiezza e profondità. Di colore rubino quasi cristallino e trasparente. Di buona consistenza nel calice. L’olfatto, dapprima chiuso, si apre pian piano, ampio e variegato in strati di sentori che vanno dalla rosa passita, al mirto, al pungente pepe rosa che nell’eleganza del fondersi donano una nota fine e leggermente balsamica. L’entrata in bocca coinvolge l’intero palato con un compiacente ed armonico gusto morbido, anche se leggermente terroso, che riporta subito la mente a far pensare un terreno posto in collina. La nota tannica è viva ed in evoluzione positiva, trascina la bocca in un finale lungo con ritorno di note varietali fresche ed appaganti. Questo Merlot, figlio di un vigneto coltivato a Lira Aperta, possiede quella nota di “freschezza” e ” finezza” che lo rende molto simile ad un Pomerol. Certamente da riassaggiare tra 5 anni per poterne constatare la positiva evoluzione. Rosso rubino dalla vivace unghia granata. Limpido, ma senza eccessi, (dovuto probabilmente all’assenza di filtrazioni in cantina.) L’impatto olfattivo è molto intenso e complesso, mora e amarena precedono tutte le sensazioni, è una frutta carnosa, matura. Successivamente salgono spezie fini e pungenti come bacche di ginepro, pepe nero, e una morbida nota dolce di vaniglia. Sensazioni eteree di smalti accompagnano le nuances più lontane di cioccolato amaro. In bocca sale potente, vigoroso. Saturo di tutte le componenti estrattive. Caldo e avvolgente, freschissimo e dal tannino che fatica ad abbandonare il cavo orale. Di pelle rubino denso e luminoso con ottima consistenza. Inizialmente chiuso, col trascorrere del tempo, esprime nobile complessità aromatica al naso. Note muschiate e di terra bagnata tipiche di macchia mediterranea fanno da cornice a un bouquet in fase evolutiva che denota una frutta rossa matura come il mirtillo, che vira e s’allunga in un finale di tostatura di caffè. Vigoroso e grasso all’assaggio, l’aroma di bocca non abbandona il palato, che va concludersi con sapore tannico ben intersecato nella complessiva struttura del vino. Accattivante rosso rubino vivo e fitto. Lacrime importanti si disegnano sul calice ad ogni assaggio. Petali di rosa, Ribes, mirtillo, cannella e vaniglia sono i primi sentori che si possono apprezzare a bicchiere fermo. Dopo qualche istante emergono note più profonde e complesse di tabacco e cioccolato amaro. Un naso più intenso che ampio. Verticale nel suo sfoderare i profumi, che salgono netti e precisi e che vanno a stratificarsi uno sopra l’altro. Bel tono rosso rubino, limpido e compatto. L’impatto olfattivo è tramato di frutta e note vegetali. Salgono in un primo momento frutti pungenti come il mirtillo e il ribes, seguiti da variegate note erbacee, foglia di tabacco e con un finale etereo di smalti. |