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Le DOC del Piemonte: Albugnano

Le Doc del Piemonte: Albugnano


❂ Albugnano D.O.C.
(D.M. 6/5/1997 – G.U. n.113 del 17/5/1997; ultima modifica con D.M. 7/3/2014, pubblicato su Sito ufficiale del Mipaaf, Sezione Qualità e Sicurezza Vini DOP e IGP)


zona di produzione
● in provincia di Asti: comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Albugnano, Pino d’Asti, Castelnuovo Don Bosco e Passerano Marmorito;

base ampelografica
anche rosato, superiore: min. 85% Nebbiolo, max. 15% Freisa e/o Barbera e/o Bonarda;

norme per la viticoltura
le forme di allevamento devono essere a controspalliera;
la resa massima di uva in coltura specializzata non deve essere superiore a 9,5 t/Ha;
le uve destinate alla vinificazione devono assicurare al vino a denominazione di origine controllata “Albugnano” un titolo alcolometrico volumico minimo naturale di almeno 10,5% vol.;
il vino a denominazione di origine controllata “Albugnano” rosso può essere designato in etichetta con la menzione “Superiore“, qualora derivi da uve aventi un titolo alcolometrico volumico minimo naturale di 11,5% vol. e la resa massima di uva non sia superiore a 8,5 t/Ha. Il vino deve essere sottoposto a un invecchiamento non inferiore a un anno (a partire dal 1° gennaio successivo all’annata di produzione delle uve), di cui almeno 6 mesi in botti di rovere;

norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione ed elaborazione dei vini a denominazione di origine controllata “Albugnano” debbono essere effettuate all’interno dell’intero territorio amministrativo della regione Piemonte;

norme per l’etichettatura
sulle bottiglie contenenti il vino a denominazione di origine controllata “Albugnano” deve figurare l’indicazione dell’annata di produzione delle uve;

legame con l’ambiente geografico
A) Informazioni sulla zona geografica
La zona di produzione dell’Albugnano, (che comprende oltre ad Albugnano i comuni di Pino d’Asti, Castelnuovo Don Bosco e Passerano Marmorito) si trova nel Monferrato nordoccidentale, quasi ai confini della provincia di Torino. Qui le colline si impennano ad altitudini maggiori rispetto a tutta l’area nord-astigiana, a oltre 400 metri, prima di digradare verso il Po e la pianura.
I vitigni che possono entrare nell’assemblaggio (che qui è pratica tradizionale) sono il Nebbiolo e fino al 15%, la Bonarda Piemontese, Barbera e Freisa, che sono tradizionalmente diffusi nell’area. Il Nebbiolo, con una produzione limitatissima, qui si esprime con classe ed eleganza, e si può definire “Superiore” se permane in cantina almeno 12 mesi con affinamento in botti di rovere.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all’ambiente geografico
I suoli destinato alla DOC Albugnano poggiano su marne mioceniche (langhiano-burdigaliano) e sono di colore chiaro, di medio impasto; le pendenze sono spesso elevate e i vigneti occupano i versanti meglio esposti. L’area è ricca di boschi che, insieme all’altitudine dei rilievi, contribuiscono a rinfrescare il clima rendendolo favorevole alle esigenze del vitigno Nebbiolo, che matura qui qualche giorno prima rispetto alle Langhe (area Barolo).
C) Descrizione dell’interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B)
Il vitigno Nebbiolo, piuttosto diffuso in passato nell’Astigiano (“Quest’uva Nubiola è molto lodata nella città di Asti e in quelle parti” scriveva Pier De Crescenzi nel XIV secolo e in quello stesso secolo il nome del vitigno compare nei catasti di Chieri, non lontano da Albugnano), si è mantenuto ben presente in questa piccola enclave, mentre si è ritirato dalla restante parte del comprensorio all’epoca della riconversione post-fillosserica.

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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