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Le DOC del Piemonte: Colline Novaresi

Le Doc del Piemonte: Colline Novaresi


❂ Colline Novaresi D.O.C.
(D.M. 5/11/1994 – G.U. n.280 del 30/11/1994; ultima modifica D.M. 7/3/2014, pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf, Sezione Qualità e Sicurezza Vino DOP e IGP)


zona di produzione
● in provincia di Novara: comprende i territori dei comuni di Agrate Conturbia, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Cavaglietto, Cavaglio d’Agogna, Cavallirio, Cressa, Cureggio, Fara Novarese, Fontaneto d’Agogna, Gattico, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Marano Ticino, Mezzomerico, Oleggio, Prato Sesia, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vaprio d’Agogna e Veruno;

base ampelografica
● bianco: Erbaluce;
● rosato, rosso, Novello: min. 50% Nebbiolo (Spanna), possono concorrere alla produzione max. 50%, altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino;
● con menzione del vitigno rossi: Barbera, Nebbiolo (Spanna), Uva Rara (Bonarda Novarese), Vespolina, Croatina min. 85%, possono concorrere alla produzione max. 15%, altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte, iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino;

norme per la viticoltura
I nuovi impianti e reimpianti devono avere una densità minima di 2.500 ceppi/Ha;
la resa massima di uva in coltura specializzata e il titolo alcolometrico volumico minimo naturale devono essere di 10 t/Ha e 10,50% vol. per Rosato, Rosso, Novello, Croatina e Barbera, 9,5 t/Ha e 10,50% vol. per Bianco, Nebbiolo, Uva Rara e Vespolina;
la resa massima di uva ammessa per la produzione dei vini a denominazione di origine “Colline Novaresi” nelle tipologie Barbera e Croatina, con menzione aggiuntiva “Vigna” seguita dal toponimo deve essere di 9 t/Ha;
la resa massima di uva ammessa per la produzione dei vini a denominazione di origine “Colline Novaresi” nelle tipologie Nebbiolo o Spanna, Uva Rara o Bonarda Novarese e Vespolina con menzione aggiuntiva “Vigna” seguita dal toponimo deve essere di 8,5 t/Ha;
le uve destinate alla produzione dei vini “Colline Novaresi” nelle tipologie Nebbiolo (Spanna), Uva Rara (Bonarda Novarese), Barbera, Vespolina, Croatina che intendano fregiarsi della specificazione aggiuntiva “Vigna” debbono presentare un titolo alcolometrico volumico minimo naturale di 11,50% vol. e devono provenire da vigneti che abbiano un’età di impianto di almeno 3 anni;

norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione e imbottigliamento devono essere effettuate nell’ambito dei seguenti comuni: Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Cavaglietto, Cavaglio d’Agogna, Cavallirio, Cressa, Cureggio, Fara Novarese, Fontaneto d’Agogna, Gattico, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Marano Ticino, Mezzomerico, Oleggio, Prato Sesia, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vaprio d’Agogna, Veruno e Agrate Conturbia, tutti in provincia di Novara;
Gattinara, Roasio, Lozzolo, Serravalle Sesia, tutti in provincia di Vercelli;
Lessona, Masserano, Brusnengo, Curino, Villa del Bosco, Sostegno, Cossato, Mottalciata, Candelo, Quaregna, Cerreto Castello, Valdengo e Vigliano Biellese, tutti in provincia di Biella;

è consentito l’arricchimento della gradazione zuccherina, secondo i metodi riconosciuti dalla legislazione vigente;

norme per l’etichettatura e il confezionamento
nella designazione dei vini a denominazione di origine controllata “Colline Novaresi” nelle tipologie Nebbiolo (Spanna), Uva rara (Bonarda novarese), Barbera, Vespolina, Croatina, la denominazione può essere accompagnata dalla menzione “vigna“.
L’utilizzo della menzione “vigna” è assoggettato alle seguenti condizioni:
♦ che sia seguita dal relativo toponimo o nome tradizionale, che la vinificazione e la conservazione del vino avvengano in recipienti separati e che tale menzione venga riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri e nei documenti di accompagnamento e che figuri nell’apposito elenco regionale ai sensi dell’art. 6, comma 8 del decreto legislativo n. 61/2010;
♦ che la menzione “vigna” seguita dal relativo toponimo sia riportata in caratteri di dimensione uguale o inferiore al 50% del carattere usato per la denominazione di origine;

sulle bottiglie o altri recipienti contenenti i vini “Colline Novaresi” deve sempre figurare l’indicazione dell’annata di produzione delle uve;
i vini a denominazione di origine controllata “Colline Novaresi”, per la commercializzazione, devono essere confezionati in contenitori di vetro di forma e colore tradizionale, di capacità non inferiori a 18,7 cl e non superiori a 6.000 cl, con l’esclusione del contenitore da 200 cl.;
i vini a denominazione di origine controllata “Colline Novaresi” con menzione “vigna” seguita dal relativo toponimo, per la commercializzazione, devono essere confezionati in contenitori di vetro di forma e colore tradizionale, di capacità non inferiori a 18,7 cl e non superiori a 500 cl, con l’esclusione del contenitore da 200 cl.;

legame con l’ambiente geografico
A) Informazioni sulla zona geografica
È una vasta fascia di territorio, nel nord/est del Piemonte, che da ovest verso est, corre tra la sinistra orografica del Fiume Sesia (che scende dal Monte Rosa) e la destra del fiume Ticino (che proviene dai monti del Gottardo).
I territori della doc Colline Novaresi vantano sicuramente una tradizione e una fama consolidata nei secoli, la vite è presente nella zona territoriale della doc Colline Novaresi sin dall’età romana ed è descritta da Plinio il Vecchio con parole elogiative delle caratteristiche qualitative e della sua ampia diffusione.
La ricchezza e la diversità dei vitigni autoctoni determinano la differenza delle forme di allevamento che a loro volta contribuiscono a caratterizzare fortemente il paesaggio, dominato dalla vicinanza del Monte Rosa.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all’ambiente geografico
I suoli sono morenico alluvionali, più limoso-argillosi nella parte bassa delle colline e appena più sciolti nella parte superiore.
C) Descrizione dell’interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B)
Molte le testimonianze, al riguardo, che documentano che la viticoltura in questo territorio ha tradizioni antichissime che hanno portato, nel corso dei diversi secoli, all’affermazione di vitigni caratteristici di queste località.

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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