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Doc e DocgLe regole del vino

Le DOCG del Piemonte: Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada

Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada


❂ Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada D.O.C.G.
(Approvato D.O.C. con D.P.R. 1/9/1972 – G.U. n.311 del 30/11/1972; ultima modifica D.M. 7/3/2014, pubblicato sul Sito ufficiale del Mipaaf, Sezione Qualità e Sicurezza Vini DOP e IGP)


zona di produzione
● in provincia di Alessandria: comprende l’intero territorio dei comuni di Ovada, Belforte Monferrato, Bosio, Capriata d’Orba, Carpeneto, Casaleggio Boiro, Cassinelle, Castelletto d’Orba, Cremolino, Lerma, Molare, Montaldeo, Montaldo Bormida, Mornese, Morsasco, Parodi Ligure, Prasco, Rocca Grimalda, San Cristoforo, Silvano d’Orba, Tagliolo Monferrato e Trisobbio;

base ampelografica
anche riserva, vigna, vigna riserva: dolcetto;

norme per la viticoltura
le condizioni di coltura dei vigneti devono rispondere ai requisiti esposti ai punti che seguono:

  • terreni: argillosi, tufacei, calcarei e loro eventuali combinazioni, compresi quelli a medio impasto;
  • giacitura: esclusivamente collinare; sono da escludere categoricamente i terreni di fondovalle, umidi, pianeggianti e non sufficientemente soleggiati;
  • altitudine: non superiore a 600 m. s.l.m;
  • esposizione: adatta ad assicurare un’idonea maturazione delle uve;
  • densità d’impianto: i vigneti oggetto di nuova iscrizione o di reimpianto dovranno essere composti da un numero di ceppi ad ettaro, calcolati sul sesto d’impianto, non inferiore a 4.000;
  • forme di allevamento e sistemi di potatura: controspalliera con legatura della vegetazione verde sempre al di sopra del capo a frutto e sistema di potatura Guyot tradizionale e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e del vino;

la resa massima di uva in coltura specializzata è di 7 t/Ha e il titolo alcolometrico volumico minimo naturale di 12,00% vol., 6 t/Ha e 12,50% con la menzione “vigna“, in questo caso se l’età del vigneto è inferiore a 7 anni, la produzione di uva per ettaro deve essere la seguente:

  • al 3° anno: 3,6 t/ha;
  • al 4° anno: 4,2 t/ha;
  • al 5° anno: 4,8 t/ha;
  • al 6° anno: 5,4 t/ha;

norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione e invecchiamento devono essere effettuate all’interno della zona di produzione delimitata. Tuttavia il Ministero delle politiche agricole, alimentati e forestali, può consentire che le suddette operazioni siano effettuate dalle aziende che, avendo stabilimenti situati nei territori delle Province di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino, Genova e Savona, dimostrino di aver effettuato negli ultimi cinque
anni tali operazioni, previa istruttoria e relativo parere favorevole della Regione Piemonte;
è consentito l’arricchimento della gradazione zuccherina, secondo i metodi riconosciuti dalla legislazione vigente;
è ammessa la colmatura con uguale tipologia di vino atto a diventare Docg, conservato in altri recipienti, per non più del 10% del totale del volume nel corso dell’invecchiamento obbligatorio;
l’invecchiamento obbligatorio è di 12 mesi (20 con la menzione “vigna“, 24 con la menzione “riserva“) con decorrenza dal 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve;

norme per l’etichettatura e il confezionamento
nella designazione del vino a Denominazione di origine controllata e garantita “Dolcetto di Ovada Superiore” o “Ovada”, la denominazione di origine può essere accompagnata dalla menzione “vigna” purché:

  • venga riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri e nei documenti di accompagnamento e che figuri nell’apposito elenco regionale ai sensi dell’art. 6 comma 8, del decreto legislativo n. 61/2010;
  • le uve provengano totalmente dal medesimo vigneto;
  • coloro che, nella designazione e presentazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita “Ovada”, intendono accompagnare la denominazione di origine con la menzione “Vigna“, abbiano effettuato almeno due delle tre operazioni principali (produzione, vinificazione, imbottigliamento);

è obbligatorio riportare l’annata di produzione delle uve in etichetta;
le bottiglie in cui vengono confezionati i vini a Denominazione di origine controllata e garantita “Dolcetto di Ovada Superiore” o “Ovada” e “Dolcetto di Ovada Superiore” o “Ovada Vigna” per la commercializzazione devono essere di forma bordolese, borgognona e similari e colore scuro tradizionale, delle seguenti capacità: 187 ml, 375 ml, 750 ml, 1.500 ml, 3.000 ml, 5.000 ml.;

legame con l’ambiente geografico
A) Informazioni sulla zona geografica
Da terreni argillosi, tufacei, calcarei e loro eventuali combinazioni, posti esclusivamente in zone collinari ad altitudini fino ai 600m s.l.m. deriva questo vino prodotto esclusivamente con uve Dolcetto, in una delle zone più vocate del Piemonte meridionale.
La sua zona di produzione è il Monferrato e in particolare le colline che caratterizzano i territori dell’Ovadese. comprende il territorio di 22 Comuni in Provincia di Alessandria con epicentro Ovada.
L’area è prevalentemente collinare con forti pendenze e si snoda attorno al corso del fiume Orba. I vigneti sono impiantati solo nelle zone collinari in altitudini non superiori ai 600 m. sul livello mare con una densità di impianto non inferiore ai 4.000 ceppi ettaro. I vigneti sono impiantati con forme tradizionali di allevamento, controspalliera con vegetazione assurgente e forma di potatura a guyot.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all’ambiente geografico
Le caratteristiche dei terreni esaltano le caratteristiche migliori delle uve dolcetto di cui la denominazione è costituita permettendo di ottenere vini più profumati e di qualità. La coltivazione del vitigno si è espansa in modo particolare a partire dall’800 anche se ha caratterizzato da sempre i vigneti della zona, al punto di essere stato anche definito Uva di Ovada, o, dai naturalisti, Uva Ovadensis.
Pur avendo caratteristiche atte all’invecchiamento, è un vino di pronta bevibilità e le moderate acidità totale
e gradazione alcolica.
C) Descrizione dell’interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B)
L’Ovadese dà origine a questa DOCG di grande pregio che è il coronamento dell’espressione della saggezza contadina e della grande potenzialità del territorio. Il rispetto della tradizione vinicola della regione, insieme alla razionalità tecnologica, hanno fatto sì che questo prodotto fosse rappresentativo per tutta la socialità e la territorialità della sua zona di produzione.

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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