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Doc e DocgLe regole del vino

Le DOC del Piemonte: Valsusa

Le Doc del Piemonte: Valsusa


❂ Valsusa D.O.C.
(D.M. 31/10/1997 – G.U. n.265 del 13/11/1997; ultima modifica D.M. 7/8/2019 – G.U. n.198 del 24/8/2019)


zona di produzione
● in provincia di Torino: comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Almese, Borgone di Susa, Bruzolo, Bussoleno, Caprie, Chianocco, Chiomonte, Condove, Exilles, Giaglione, Gravere, Mattie, Meana di Susa, Mompantero, Rubiana, San Didero, San Giorio di Susa, Susa e Villar Focchiardo;

base ampelografica
● rosso: Avanà e/o Barbera e/o Becuet e/o Dolcetto e/o Neretta min. 60%, altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, da soli o congiuntamente, iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti max. 40%;
● con menzione del vitigno: Avanà, Becuet, Baratuciat, ciascuno min. 85%, possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca di colore analogo, da soli o congiuntamente, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte max. 15%, iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, approvato con decreto ministeriale 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti;

norme per la viticoltura
la resa massima di uva in coltura specializzata e il titolo alcolometrico volumico minimo naturale delle relative uve destinate alla vinificazione, devono essere di 9 t/Ha e 9,5% vol. per la tipologia “rosso”, 7 t/Ha e 9,5% vol. per le tipologie “Avanà”, “Becuet” e “Baratuciat”;

norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione devono essere effettuate all’interno della zona delimitata; tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali di produzione, è consentito che tali operazioni siano effettuate nei Comuni di Bardonecchia, Cesana Torinese, Claviere, Moncenisio, Oulx, Salbertrand, Sauze d’Oulx, Sauze di Cesana, Sestriere, Avigliana, Caselette, Novalesa, Chiusa San Michele, Sant’Ambrogio, Sant’Antonino, Vaie, Venaus e Villar Dora;

norme per l’etichettatura
è obbligatorio indicare in etichetta l’annata di produzione delle uve;

legame con l’ambiente geografico
A) Informazioni sulla zona geografica
◉ Fattori naturali rilevanti per il legame
I vini con denominazione Valsusa DOC sono prodotti in 19 comuni della provincia di Torino da lmese a Exilles, tutti parte della valle che dà il nome al vino, la Valle di Susa.
La Valle di Susa situata nella parte occidentale del Piemonte ha decorso EST – Ovest, gode di un prezioso microclima al riparo dai venti freddi del Nord, dimostrato anche dalla presenza di alcune varietà vegetali tipiche del clima mediterraneo, (Orrido di Foresto).
Interessa un comprensorio che ha inizio ad Almese e risale lungo la sinistra orografica della Dora Riparia, in parte la destra comuni di Meana di Susa e Gravere, fino a raggiungere i Comuni di Chiomonte ed Exilles.
L’ambiente è particolarmente favorevole alla coltura della vite avendo solo il 20% delle precipitazioni annue in estate. Questa caratteristica unita alla ventosità elevata e al buon soleggiamento creano le condizioni ottimali per permettere la coltivazione della vite oltre gli 850 metri di altezza, condizione unica nel Piemonte, questo ha permesso lo svilupparsi di vitigni autoctoni (Avanà, Becuet, Baratuciat) che hanno potuto adattarsi al meglio al clima locale
sviluppando proprie caratteristiche, conferendo al prodotto carattere di tipicità.
In bassa valle i terreni appartengono a tipologie miste per apporti morenici e arricchimenti calcarei di rocce presenti nella sinistra idrografica della Dora Riparia. In Alta valle i terreni appartengono a tipologie miste evolutesi su materiali fluvio-glaciali di calcescisti, gneiss, micascisti, pietre verdi, quarziti e dolomie, che contribuiscono ad una produzione qualitativa di rilievo. I vigneti sono posti su terreni rocciosi con pendenze variabili dove prevalgono i terrazzamenti sostenuti da muri in pietra a secco.
◉ Fattori umani rilevanti per il legame
Di grande importanza per la diffusione della vitivinicoltura fu il monastero benedettino della Novalesa. In un documento del 739 il fondatore dell’abbazia – Abbone – nominando come erede universale il monastero citò nell’elenco dei beni diverse località con vigneti. Più recenti sono le testimonianze storiche della viticoltura in Valsusa e, in particolare, nel comune di Chiomonte dove intorno all’anno mille vi erano terreni coltivati dalla prevostura di Oulx in regione “Segneur” col vitigno “Avanà”, dove ancora oggi sorgono i vigneti coltivati. Alla fine del XII secolo testimonianze storiche riportano che i vigneti venivano sottratti ai signorotti locali e nessun tipo di tassa ostacolava il commercio del vino. Dello stesso periodo storico sono le prime misure di carattere protezionistico nei confronti del vino come il divieto di introdurre vini da altre zone per poter consolidare il commercio e gli scambi che le popolazioni locali avevano con la Francia. Fu proprio la via Franchigena che collegava la Provenza alla Lombardia che aiutò lo sviluppo della coltivazione della vite grazie alle locande e alle taverne poste lungo il percorso che proponevano esclusivamente vino locale. A partire dal XVI secolo la popolazione fu costretta a spostarsi e insediarsi nelle fasce montane in quanto numerose azioni belliche interessarono il fondo della vallata. Questo spostamento portò alla costruzione di muretti di pietra a secco che sostenevano i terrazzamenti su cui la vite era coltivata.
Nel XIX secolo, periodo di massima espansione della viticoltura dei due comuni si sono raggiunti anche i 100 ha vitati, poi con l’avvento della fillossera, qui giunta in ritardo rispetto al resto d’Italia, si sono ridotti in parte, mentre gli attuali 20 ha vitati sono dovuti allo spopolamento e alle difficoltà di produzione.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all’ambiente geografico
Tutte le tipologie del Valsusa sono caratterizzate dalle peculiarità dei vini di montagna, vini sottili di grande profumazione ma bassa gradazione se pur di buona conservabilità.
Il Valsusa DOC è prodotto nelle tipologie rosso e rosso novello.
Il “Valsusa” rosso è ottenuto con un minimo di 60% di varietà autoctone piemontesi, come Barbera, Dolcetto e Neretta Cuneese e l’autoctono della Val Susa Avanà. Si presenta alla degustazione con un bel colore rosso rubino, profumo vinoso, caratteristico di frutti di bosco e ciliegie selvatiche, esaltati dalla forte escursione termica propria del territorio di produzione. I tannini non particolarmente marcati sono sostenuti dall’acidità moderata. Nel caso di vini invecchiati può essere presente il sentore di legno.
Il “Valsusa” Novello vino di bassa gradazione e tannicità presenta spiccato profumo di ciliegia e frutti di bosco. I profumi sono più o meno accentuati a seconda della percentuale di macerazione carbonica utilizzata e della prevalenza dei vari vitigni, che varia da produttore a produttore.
C) Descrizione dell’interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B)
Per la comunità Chiomontina e Giaglionese la coltivazione della vite è sempre stata importante fonte di reddito con intensi scambi commerciali con la Francia e con la vicina città di Torino.
Soprattutto è da sottolineare la peculiarità della coltivazione dei vitigni Avanà e Becuet che si sono storicamente adattati al particolare microclima della Val Susa, viticoltura definita eroica per queste zone, dove è quasi impossibile applicare la meccanizzazione sia per la coltivazione sia per la raccolta. Una viticoltura legata alla tradizione per motivi geologici e antropici ma che si rinnova costantemente seguendo le innovazioni viticole ed enologiche.

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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