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Le DOC del Veneto: Lison-Pramaggiore

Le Doc del Veneto: Lison-Pramaggiore


❂ Lison-Pramaggiore D.O.C.
(D.P.R. 4/6/1971 – G.U. n.244 del 27/9/1971; ultima modifica P.M. 12/7/2019 – G.U. n.178 del 31/7/2019)


zona di produzione
● in provincia di Treviso: Meduna di Livenza e parte del territorio di Motta di Livenza;
● in provincia di Venezia: Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Gruaro, Fossalta di Portogruaro, Pramaggiore, Teglio Veneto, e parte del territorio dei comuni di Caorle, Concordia Sagittaria, Portogruaro, San Michele al Tagliamento, Santo Stino di Livenza;
● in provincia di Pordenone (vedi la scheda del Friuli): Chions, Cordovado, Pravisdomini e parte dei territori di Azzano Decimo, Morsano al Tagliamento, Sesto al Reghena;

base ampelografica
● bianco: tai (tocai friulano) min. 50, possono concorrere da sole o congiuntamente e fino a un massimo del 50%, le uve a bacca bianca previste dal presente disciplinare;
● spumante: chardonnay e/o pinot bianco e/o pinot nero;
● con menzione del vitigno bianchi: Chardonnay, Pinot Grigio (solo per la provincia di Pordenone), Sauvignon, Verduzzo (friulano e/o trevigiano, anche passito) ciascuno min. 85%, possono concorrere, da sole o congiuntamente, le uve di altri vitigni a frutto di colore analogo, non aromatici, purché idonei alla coltivazione nelle rispettive province di Venezia, Treviso e Pordenone max. 15%;
● rosso (anche riserva): merlot min. 50, possono concorrere da sole o congiuntamente e fino a un massimo del 50%, le uve a bacca rossa previste dal presente disciplinare;
● con menzione del vitigno rossi: Merlot (anche riserva), Cabernet (franc e/o sauvignon e/o carmenère), Cabernet Sauvignon (solo per la provincia di Pordenone), Cabernet Franc (solo per la provincia di Pordenone), Carmenère, Malbech, Refosco dal peduncolo rosso (anche riserva, passito), ciascuno min. 85%, possono concorrere, da sole o congiuntamente, le uve di altri vitigni a frutto di colore analogo, non aromatici, purché idonei alla coltivazione nelle rispettive province di Venezia, Treviso e Pordenone max. 15%;

norme per la viticoltura
sono ammesse esclusivamente le forme di allevamento a controspalliera semplice o doppia;
fatti salvi i vigneti già idonei alla produzione della DOC Lison Pramaggiore, i nuovi impianti e reimpianti dovranno avere un numero minimo di ceppi per ettaro non inferiore a 3.000;
è ammessa l’irrigazione di soccorso;
la resa massima di uva in coltura specializzata e il titolo alcolometrico volumico naturale minimo devono essere di:

  • pinot grigio e verduzzo: 13 t/Ha e 10,50% vol.
  • sauvignon: 13 t/Ha e 11% vol.
  • rosso: 13 t/Ha e 11% vol. (12 t/Ha e 11,50% nella versione “Riserva”)
  • refosco dal peduncolo rosso: 13 t/Ha e 11% vol. (12 t/Ha e 11,50% nella versione “Riserva”)
  • tai: 12 t/Ha e 11% vol.
  • chardonnay: 12 t/Ha e 11% vol. (9,50% vol. per la versione “Spumante”)
  • merlot: 12 t/Ha e 11% vol. (11,50% nella versione “Riserva”)
  • malbech, cabernet franc, cabernet sauvignon, carmenère: 12 t/Ha e 11% vol.
  • pinot bianco, pinot nero: 12 t/Ha e 9,50% vol.

per la produzione massima a ettaro e il titolo alcolometrico volumico minimo delle uve destinate alla produzione dei vini delle tipologie rosso, cabernet, bianco e spumante si fa riferimento ai limiti stabiliti per ciascuna varietà che la compongono;

norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione, ivi compreso l’invecchiamento obbligatorio, devono essere effettuate all’interno della zona di produzione, tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali, è consentito che tali operazioni vengano effettuate nell’intero territorio dei comuni, anche se soltanto in parte compresi nella zona di produzione delle uve, nonché dei seguenti Comuni:
in provincia di Venezia: Torre di Mosto, Ceggia, Eraclea, Jesolo, S. Donà di Piave, Noventa di Piave e Meolo;
in provincia di Treviso: Cessalto, Chiarano, Gorgo al Monticano, Salgareda, Gaiarine, Mansuè, Portobuffolè, Oderzo e Ormelle;
in provincia di Pordenone: Fiume Veneto, Pasiano, Porcia, Pordenone, Prata di Pordenone, Casarsa della Delizia e San Vito al Tagliamento;
in provincia di Udine: Latisana, Bertiolo e Codroipo;
l’elaborazione dei vini spumanti e dei vini frizzanti può avvenire solo all’interno delle province di Venezia, Treviso, Pordenone e Udine;
la denominazione di origine controllata “Lison-Pramaggiore”, può essere utilizzata per produrre il vino spumante, ottenuto con mosti e vini che rispondano alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare, a condizione che la spumantizzazione avvenga a mezzo fermentazione naturale, in ottemperanza alle vigenti norme sulla preparazione degli spumanti. Tali vini devono essere commercializzate nei tipi: extra brut, brut, extra dry e dry;
la vinificazione delle uve destinate alla produzione dei vini Refosco dal peduncolo rosso passito e Verduzzo passito, può avvenire solo dopo che le stesse sono state sottoposte ad appassimento naturale, fino ad assicurare un titolo alcolometrico volumico naturale minimo del 15% vol. L’appassimento può essere condotto anche con l’ausilio di impianti di condizionamento ambientale purché operanti a temperature analoghe a quelle riscontrabili nel corso dei processi tradizionali di appassimento.
Le uve appassite non possono essere pigiate in data anteriore all’8 dicembre di ogni anno. La resa massima dell’uva fresca in vino, non deve superare il 50%;
è ammessa la colmatura con un massimo del 5% di altri vini dello stesso colore e stessa annata aventi diritto alla denominazione d’origine controllata “Lison Pramaggiore”;
I seguenti vini designati con al denominazione di origine controllata “Prosecco” non possono essere immessi al consumo, a partire dal 1° novembre dell’annata di produzione delle uve, prima di:

  • Chardonnay, Pinot grigio, Sauvignon, Verduzzo e Bianco: 3 mesi
  • Cabernet, compresi Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, Merlot, Malbech, Refosco dal peduncolo rosso, Carmenère, rosso: 4 mesi
  • Merlot, Refosco dal peduncolo rosso e rosso nelle versioni riserva: 24 mesi
  • Refosco dal peduncolo rosso passito: 18 mesi
  • Verduzzo passito: 12 mesi

per i vini prodotti in purezza varietale è consentita l’aggiunta di mosti o vini appartenenti alla medesima denominazione nel limite massimo del 15%;

norme per l’etichettatura e il confezionamento
nella presentazione e designazione dei vini, con esclusione della tipologia spumante, è obbligatoria l’indicazione dell’annata di produzione delle uve;
i vini a denominazione di origine controllata «Lison-Pramaggiore» devono essere immessi al consumo unicamente nelle tradizionali bottiglie di vetro, fino a una capacità massima di litri 9, chiuse con tappo raso bocca, mentre per le bottiglie fino a 0,375 litri è consentito l’uso del tappo a vite. È tuttavia consentito per le bottiglie fino a litri 1,500, con esclusione della versione riserva, l’uso del tappo capsula a vite.

legame con l’ambiente geografico
A) Specificità della zona geografica
Fattori naturali
L’area DOC Lison-Pramaggiore, situata nella pianura a pochi chilometri dal litorale veneziano, fra i fiumi Tagliamento e Livenza, è da sempre testimone della coltivazione della vite a garanzia della tipicità e della peculiarità dei vini del territorio.
Il clima dell’area è definito “temperato” grazie alla vicinanza del mare, alla presenza di aree lagunari e alla giacitura pianeggiante che favorisce l’esposizione dei vigneti ai venti della zona. La direzione dominante di questi ultimi è est-nord est dalla quale spira la Bora, un vento fresco e asciutto, mentre da sud-est soffia spesso lo Scirocco, caldo e umido, caratteristico di tutti i periodi dell’anno. La presenza dei venti, prevalentemente serali, abbassa di notte le temperature, favorendo l’escursione termica tra notte e giorno.
I suoli dell’area sono caratterizzati dalla presenza di un sottile strato di “caranto” (carbonato di calcio) a una profondità che varia dai 30 ai 70 cm. e da uno strato più superficiale prevalentemente argilloso, entrambi di origine alluvionale grazie all’apporto di materiale detritico da parte dei vicini fiumi. Tali suoli presentano una buona capacità di riserva idrica.
Essi sono inoltre caratterizzati dalla presenza di alti contenuti di elementi minerali soprattutto potassio, calcio e magnesio e da un’equilibrata dotazione di sostanza organica.
Fattori storici e umani
La Denominazione prende il nome dal borgo romano di Lison e dal paese di Pramaggiore a testimonianza che la coltivazione locale della vite era già viva all’epoca dei romani. Nel Museo Nazionale di Portogruaro sono conservati numerosi contenitori di origine romana utilizzati proprio per la trasformazione e la conservazione del vino. Tuttavia è solo con l’avvento dei monaci benedettini nel X secolo d.C., che la zona scopre lo sviluppo di una viticoltura razionale. La coltivazione della vite ebbe un importante sviluppo ai tempi della Repubblica Veneziana quando Pramaggiore con il borgo di Belfiore fu considerata il Vigneto della Serenissima.
Negli ultimi cinquant’anni si è sviluppata una viticoltura altamente specializzata e professionale grazie ai produttori delle aziende di maggiori dimensioni e prestigio, che hanno abbandonato la viticoltura promiscua dei filari fra gli appezzamenti, a favore della coltivazione in vigneti specializzati anche al fine di migliorare gli aspetti qualitativi delle produzioni. Tale professionalità dei produttori ha permesso di sviluppare, grazie anche ai risultati della zonazione dell’area DOC e alla collaborazione con l’università, dei protocolli di vinificazione specifici per le varietà autoctone Refosco e Lison, in modo da esaltare le caratteristiche organolettiche e legarle indissolubilmente al territorio di produzione.
L’evoluzione storica e la qualificazione della viticoltura nell’area ha permesso, già nel 1971, di riconoscere la Denominazione Lison per tutelare il Tocai di Lison e successivamente la Denominazione Pramaggiore per tutelare il Merlot e Cabernet della zona. Nel 1974 le due Denominazioni vennero fuse nella DOC Lison-Pramaggiore.
A Pramaggiore già dal 1947, viene organizzata presso la Mostra Nazionale vini la “Fiera Campionaria dei Vini” -diventata dal 1961 il “Concorso Enologico Nazionale”- a testimonianza dello storico e profondo legame del territorio con il mondo del vino.
Oggi la DOC Lison-Pramaggiore grazie anche alla promozione della Strada Vini della DOC, è tra le realtà più importanti e vive del Veneto Orientale con vini che valorizzano i territori di produzione.
B) Specificità del prodotto
I vini della DOC Lison-Pramaggiore sono caratterizzati da un’ottima struttura, un buon equilibrio acido, dall’intensità dei profumi di frutta fresca e dalla spiccata personalità.
I vini rossi hanno un’intensità di colore (antociani) che può andare dal rosso rubino a quello granato durante l’invecchiamento. Le note di frutta rossa più o meno matura sono la caratteristica fondamentale all’olfatto anche se, in relazione alla varietà, possiamo trovare sfumature più o meno intense di piccoli frutti di bosco e spezie. Al gusto ritornano le note di frutta rossa sostenute da una buona struttura e una consistenza sapida unica.
Per i vini bianchi giovani il colore è normalmente giallo paglierino con riflessi verdognoli più o meno intensi. All’olfatto sono ricchi con evidenti note floreali e frutta fresca mentre al gusto ritorna la specificità del territorio con una marcata sapidità e persistenza gustativa.
I rossi sono vini di struttura che danno una piacevole sensazione di morbidezza e di calore e sopportano due o più anni d’invecchiamento, i cui aromi vengono valorizzati se sono serviti a temperatura ambiente. I vini bianchi, per la loro freschezza, esprimono meglio le loro qualità se consumati entro un anno dalla produzione.
C) Legame causa effetto fra ambiente e prodotto
L’ottimo equilibrio tra le peculiarità pedoclimatiche, l’esperienza dei viticoltori che si tramanda da generazioni e gli approfondimenti scientifici permettono di ottenere vini che possono avere sia le caratteristiche dei vini freschi sia di quelli da invecchiamento.
Grazie anche agli studi di “zonazione” effettuati su tutta l’area e alle specifiche tecniche adottate dai produttori si sono affinate le conoscenze riguardanti le interazioni tra l’ambiente e le peculiarità del prodotto.
Il clima temperato e le buone escursioni termiche fra il giorno e la notte determinano l’ottenimento di vini bianchi, freschi e fruttati, in quanto il buon equilibrio fra acido malico e tartarico, nonché la produzione e la qualità delle componenti aromatiche dell’uva, sono fortemente dipendenti da questi fattori climatici.
Anche nei vini rossi, l’abbassamento delle temperature notturne, permette il mantenimento negli acini delle sostanze sintetizzate con la luce e le temperature durante il giorno, garantendo il mantenimento dell’aromaticità (polifenoli).
I terreni ricchi di argilla, in grado di assicurare un livello idrico alla pianta anche durante lunghi periodi di siccità, permettono ai vini di dotarsi di corpo e struttura adeguati anche a un lungo invecchiamento.
Questi fattori, uniti all’elevata dotazione minerale dei terreni dell’area, si traducono, soprattutto nei vini rossi, in alte dotazioni antocianiche, in equilibrate gradazioni alcoliche, in corposità e robustezza tannica che conferiscono ai vini tenuta all’invecchiamento nonché, nei Merlot e Cabernet, note che spaziano dalla frutta fresca alla confettura.
Anche nei vini bianchi, le caratteristiche dei terreni e del clima permettono di ottenere, specialmente nei Pinot, dei prodotti di grande spessore aromatico e con un corpo vellutato e persistente.

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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