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Le Marche, il vino: Gagliardi e il Verdicchio di Matelica

Rachele Bernardo con Umberto Gagliardi e Luca Gambucci
Rachele Bernardo con Umberto Gagliardi e Luca Gambucci

Pensi alle Marche e dici Verdicchio. Questo è indiscutibile. E non è solo una questione di quantità: la crescita qualitativa del Verdicchio è formidabile sia nella zona di Jesi (più vicina alla costa) che in quella di Matelica (in collina).
Premettendo che ogni regione d’Italia può vantare un ricco patrimonio ampelografico, è bene sottolineare che vi sono areali dove particolari vitigni sono coltivati da sempre, diventati parte integrante del territorio; nell’affaccio alla viticoltura marchigiana non si può prescindere dal Verdicchio, definito l’oro delle Marche, proprio perché continua ad essere il vitigno a bacca bianca più diffuso nella regione.

Vigneti azienda Gagliardi

Non faccio mistero della mia passione per questi paesaggi; la loro storia e la gente mi hanno sempre affascinato; e pur visitandoli spesso, non avevo mai pensato ad un “ritratto su misura”, che potesse narrare meglio luoghi e persone.
Come diceva M. Proust “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.
Così, alcune settimane fa, ho deciso di avventurarmi per la provincia di Macerata e chiamare l’amico Luca Gambucci, affinché mi accompagnasse per le vigne di Matelica, che conosce benissimo, e mi facesse incontrare un viticoltore di grande esperienza come Umberto Gagliardi.

Umberto in vigna
Umberto in vigna

Gentilezza, accoglienza e coinvolgimento hanno fatto da sottofondo alle ore trascorse tra i vigneti e la cantina Gagliardi, soddisfacendo pienamente le mie domande. Perché quando si ascolta un viticoltore, appassionato del suo lavoro e legato visceralmente alla sua terra, si resta totalmente presi dal racconto della sua storia.
L’Azienda Gagliardi, è stata fondata da Gino Gagliardi, papà di Umberto, negli anni ’50, su queste colline di Matelica.
Per l’intera denominazione rappresenta un marchio storico: è stata la prima azienda imbottigliatrice nella provincia ad aver prodotto Verdicchio D.O.C. nel 1967 ed anche la prima azienda ad aver ottenuto il marchio D.O.C.G. per il Verdicchio di Matelica Riserva nel 2009.
La parte produzione dell’Azienda è principalmente affidata ad Umberto; come enotecnico attivo e innovatore, si dedica, oltre che alla propria attività, al Comitato Produttori Verdicchio Matelica, rivestendo la carica di presidente.

Sala degustazione Gagliardi

La sorella Lara è invece impegnata in amministrazione e nel punto vendita presso la cantina.
La produzione aziendale avviene soltanto con uve di proprietà (11 ettari di vigneti).
Il 70% è Verdicchio di Matelica, 7,5 ettari, i cui impianti risalgono agli anni ‘60, al 2000 e 2016; ed altre piccole quantità di uve rosse: Sangiovese, Merlot e Ciliegiolo (l’impianto di quest’ultimo risale agli anni ‘70).
I vigneti si trovano in 3 diverse zone di Matelica, una più bella dell’altra.

Anfore azienda Gagliardi

Durante gli spostamenti, Umberto non smette di descrivermi le caratteristiche pedoclimatiche, le sue scelte agronomiche, l’orgoglio di mettere in atto progetti di qualità, rispettando la biodiversità del territorio.
I vigneti di Matelica non hanno sbocco sul mare: la valle compresa tra il monte San Vicino ad est, la catena del monte Catria ad ovest ed i monti Sibillini a sud, circondati dal letto del fiume Esino, è l’unica del territorio marchigiano ad essere parallela al mare con una disposizione nord-sud, favorendo microclimi ed escursioni termiche molto vantaggiose per la viticoltura. Le viti affondano le radici in terreni ricchi di minerali e argilla calcarea, sui pendii collinari di oltre 400 m s.l.m, facenti parte dell’Appennino tra le province di Macerata e Ancona.

Vasche di cemento, Gagliardi

Nel passaggio dai vigneti alla visita in cantina, si continua a fare un salto nel tempo: degli ambienti, suddivisi tra maturazione e invecchiamento del vino, produzione, vendita e magazzino, colpisce particolarmente quello adibito alla maturazione e all’invecchiamento del vino, costruito negli anni 70’ da Gino Gagliardi.
È completamente interrato e realizzato con muri in pietra, così da garantire temperature e umidità ideali per lo stoccaggio del vino. Le vasche in cemento vetrificato di diverse dimensioni dai 10hl fino ai 100 hl, sono disposte lungo tutta la parete e regalano un notevole colpo d’occhio. Non mancano vasche in acciaio inox, dove avviene principalmente la fermentazione del vino bianco, botti in legno da 40 hl, diverse barrique ed anfore.
I piacevoli racconti e le dettagliate spiegazioni di Umberto trovano prosieguo diretto nella degustazione dei suoi vini.
Ci accomodiamo per regalarci una pausa conviviale, abbinando alla sequenza dei vini degli ottimi formaggi locali. Iniziamo la degustazione:

Verdicchio di Matelica selezione 2023 Gagliardi

  • “Selezione Verdicchio” Verdicchio di Matelica DOC 2023: che si distingue per la sua freschezza e purezza aromatica, tipiche del Verdicchio coltivato nelle zone interne più elevate. Mostra il suo carattere semplice ed elegante dalla sua livrea color giallo paglierino vivace, con riflessi verdolini. Al naso offre profumi intensi di fiori bianchi, note di agrumi e tocchi minerali che preannunciano una beva rinfrescante. Al palato, la sua vibrante acidità contribuisce a rendere il sorso leggero e si bilancia piacevolmente con la parte sapida; è persistente ed elegante, un appeal che conquista.
  • “Maccagnano” Verdicchio di Matelica Riserva DOCG 2021: è definito il prodotto di punta dell’azienda. Ottenuto con uve verdicchio al 100% provenienti da un unico vigneto posto a 450 m/slm, delimitato da pietre di arenaria ritrovate durante le lavorazioni del terreno. Il microclima della zona consente al vitigno di esprimersi al meglio. L’ottimo livello di acidità, che persiste durante la maturazione delle uve, grazie alle basse temperature notturne, dona al vino grande freschezza. La vinificazione e la maturazione per 18 mesi avviene in cemento, segue l’affinamento in bottiglia. Giallo vivo alla vista, al naso si propone con sentori di frutta e fiori bianchi e piacevoli note minerali. Intenso e avvolgente al palato, un sorso ricco, lungo e persistente; le sue doti di spiccate di freschezza e mineralità ne determineranno un’eccellente evoluzione nel tempo.

Verdicchio di Matelica Maccagnano Riserva 2021 Gagliardi

Mi colpisce un cartello ben esposto in sala degustazione, che riporta un fedele pensiero di Umberto, meglio dire una provocazione, riguardo la sua scelta di allevare vitigni internazionali: “Alcuni sapienti, ma a volte non conoscitori, denigrano l’uso di vitigni internazionali, perché dovrebbero essere favoriti gli autoctoni.. VERO! Ma è meglio impiantare una vite adatta per quel territorio e produrre un grande vino, oppure il contrario?”
In effetti, la filosofia produttiva di Umberto non si limita al Verdicchio di Matelica, egli ha fortemente voluto che in queste zone marchigiane si potessero valorizzare anche uve rosse alloctone, diverse dal Sangiovese e Montepulciano già largamente utilizzate. Per la sua idea di “vocazione o espressività del territorio”: bisogna dare la possibilità anche a vitigni non autoctoni di trovare condizioni ideali per esprimersi al meglio e generare vini di qualità. E dunque sui 15 Ha di terreni di proprietà, composti da argille, marne e calcare, ad altitudini tra i 350 e i 450 m s.l.m., alleva viti di oltre 40 anni, di merlot, sangiovese e ciliegiolo.

Ardiale 2021 e Ceresi 2022 Gagliardi

  • Il primo vino rosso che degustiamo insieme è: “Ardiale” Marche Merlot IGT 2021: una selezione prodotta da sole uve merlot e solo in annate ritenute consone; il mosto fermenta in tini di rovere, dopodiché matura per 16/18 mesi in barrique di vario passaggio. Segue un ulteriore affinamento in bottiglia per altri 6 mesi. Nel calice si mostra di colorrosso rubino intenso e vivace. Immediati profumi di piccoli frutti rossi precedono le percezioni speziate. Di gusto pieno, il sorso è invitante grazie alla buona freschezza e tannini avvolgenti.
  • E poi si passa al “Ceresi” Marche Ciliegiolo IGT 2022: 100% uve ciliegiolo. La sua veste, di color rosso rubino intenso, ricorda esattamente il frutto che si palesa al naso: la ciliegia polposa e croccante. Altri piccoli frutti rossi maturi sprigionano sentori delicati e sbuffi minerali. In bocca è fruttato, pieno e morbido, non molto tannico. Da godere immediatamente.

La conversazione con Umberto potrebbe durare ore ed ore. Conquistata dalla simpatia che mostra nel presentare i suoi progetti e deliziata dalla degustazione, non esito a portar via qualche bottiglia per condividerla, durante l’estate, con i miei amici americani. Ancora un grazie a Luca Gambucci, per la paziente e generosa compagnia. See you soon!

Rachele Bernardo

Rachele Bernardo

Mi presento, sono Rachele Bernardo, annata 1968, ribelle quanto ME. La passione per la scrittura risale agli spensierati anni giovanili, tuttavia sono stati le esperienze di vita all'estero e gli approfondimenti della cultura enogastronomica ad accrescerne l'importanza e il ruolo nella mia vita. Sono nata in Italia, nella città di Napoli e il mio carattere "vesuviano" ha sempre nutrito le mie emozioni forti e vulcaniche. Lasciando che la curiosità si trasformasse in specifica attenzione per tutto ciò che concerne il wine & food, sono diventata Sommelier e Degustatrice AIS. Collaboro con riviste enogastronomiche del web, blog e con AIS Campania. Da molti anni abito tra due continenti: Europa e America, mischio lingue e culture: le bellezze dei luoghi, che amo catturare in foto, diventano musicali sottofondi su cui scrivo melodiosamente "Emozioni in parole", titolo del mio primo libro.

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