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Médoc Cru Bourgeois 2016 Château de Tourteyron

Médoc Cru Bourgeois 2016 Château de Tourteyron

Temple de Tourteyron, situato a Valeyrac, pieno Médoc, è gestito da Jean-Pierre, Mélissa e Loïc, giunto alla terza e quarta generazione della famiglia Bergey, che acquisì la proprietà nel 1932, ma la sua storia risale all’Ordine dei Templari. Esistono bottiglie del 1900 che portano il nome di questo Château.
“Tourteyron”, deriva dal dialetto locale e significa “colombe”, in queste lande bordolesi vi è grande passaggio di questi uccelli migratori, ora protetti. Prima di intravedere la vite, una coltura abbandonata in seguito alla crisi della fillossera che devastò ai tempi il “vigneto Europa”, l’attività principale fu l’allevamento delle famose mucche Charolais.
Nel 2010 con l’arrivo della quarta generazione della famiglia Bergey, Mélissa, enologo, e Loïc, tecnico in viticoltura ed enologia, vengono acquisiti 100 ettari di terreno di cui 24 per la produzione di vini dell’AOC Médoc, oltre all’immancabile mandria di vacche da latte Charolais, tradizione molto importante per il territorio e per la famiglia. Filosofia produttiva orientata principalmente sul concetto di lotta integrata in vigna, oltre a un’ispirazione puramente biologica non certificata; questo blend 50% cabernet sauvignon, 47% merlot, 2% cabernet franc, 1% petit verdot colpisce per equilibrio di sensazioni e rimandi prettamente territoriali. Qui sabbie, ghiaia, ciottoli e pietre, oltre ad agglomerati con un po ‘di argilla, donano ai vini spiccata sapidità e un corpo mediamente pronunciato.
Veste un rubino carico, profondo, compatto con riflessi porpora. Impatto notevole al naso, dove i frutti neri la fanno da padrone: more, cassis, prugna disidratata, rabarbaro, sbuffi speziati di grafite e pepe nero inspessiscono la trama, alleggerita, dopo opportuna ossigenazione, da folate balsamiche di eucalipto ed effluvi minerali di pietra arsa al sole.
In bocca, l’equilibrio tra parti sapide e acide è notevole, alcol assente, morbidezza setosa da grande Bordeaux. Un vino lunghissimo e al contempo godibile, slanciato, in grado di contrastare alla perfezione un buon cassoulet di agnello con patate al burro ed erba cipollina.
Valutazione @@@@ – Prezzo medio 15-25 euro – Gradazione 13,5% vol.

Andrea Li Calzi

Andrea Li Calzi

È nato a Novara, sin da giovanissimo è stato preso da mille passioni, ma la cucina è quella che lo ha man mano coinvolto maggiormente, fino a quando ha sentito che il vino non poteva essere escluso o marginale. Così ha prima frequentato i corsi AIS, diplomandosi, poi un master sullo Champagne e, finalmente, nel giugno del 2014 ha dato vita con la sua compagna Danila al blog "Fresco e Sapido". Da giugno 2017 è entrato a far parte del team di Lavinium.

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