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Morgon Les Charmes 2017 Jean-François Coquard

vendemmia da Jean-François Coquard

Il ritorno a casa del gladiatore è sempre un ottimo viatico per una nuova impresa. E così Jean-François Coquard, dopo aver fatto per quindici anni il capo enologo della Tenuta Mazzolino, un’azienda vinicola a conduzione famigliare di Corvino San Quirico nell’Oltrepò Pavese che avevo conosciuto quando Enrico Braggiotti, ben indirizzato da Gino Veronelli e Giacomo Bologna, si era innamorato del pinot nero e che dal 2015 è diretta dall’avvocato Francesca Seralvo, figlia di Sandra Braggiotti), se n’è tornato in Borgogna.
Però nei matrimoni ben riusciti, dato che a Mazzolino, sulla ”collina del pinot nero”, aveva ottenuto numerosi premi tra cui i Tre Bicchieri del Gambero Rosso per ben cinque anni consecutivi, le separazioni fanno sempre male al cuore, specialmente in questo nostro Olprepò che ha sudato sette camicie per produrre anche un ottimo vino rosso dal vitigno borgognotto per eccellenza. Jean-François Coquard è tornato con la sua famiglia a Chessy-les-Mines, un piccolo comune francese di del dipartimento del Rodano, da dove continua a lavorare come enologo consulente indipendente sia in Francia che ancora in tutta Italia, sempre sulle tracce originarie dei suoi avi, tutti enologi, che con lui sono arrivati alla  tredicesima generazione.
Jean-François è cresciuto tra i vigneti di famiglia nella zona di Pierres Dorées del Beaujolais, immerso in ogni fase del processo, dalla piantumazione delle barbatelle alla e potatura dei ceppi fino all’eliminazione delle erbacce tra i filari e alle vendemmie, aiutando il padre e il fratello in cantina. Durante i suoi studi si era concentrato particolarmente su Pinot Noir e Chardonnay, era stato stagista presso il prestigioso Hospices de Beaune, dove in una bella serata tra amici a Vosne Romanée era stato letteralmente folgorato da due magnum, una di Montrachet del 1969 e una di Romanée Conti del 1943.
Dopo la laurea in Biologia e un Master in Enologia presso l’Università di Digione in Borgogna con il massimo dei voti era stato assunto proprio alla Tenuta Mazzolino per farne un riferimento oltrepadano del pinot nero da vino rosso tranquillo, non soltanto da metodo classico come in questa zona si è sempre prodotto con enorme successo. Nel 2017 ha lanciato in Francia il suo marchio JFC Vins che raccoglie tutta la sua maestria nei vigneti e in cantina e riassume la sua storia di vita fino ad oggi, ma non la conclude di certo, perché non pone alcun limite al centro del suo impegni in Beaujolais, Borgogna e Lombardia, dato che sta inseguendo un sogno che diventa realtà durante il percorso per cui è nato e si può dire che questo è appena iniziato.
Morgon ”Les Charmes” 2017 Jean-François CoquardLa sua sfida più grande è interferire il meno possibile nel processo di vinificazione per rispettare al massimo il lavoro del vigneto, con molta umiltà, perché ogni annata è diversa e, quando si dipende al 100% dalla natura e dal clima, a ogni vendemmia si ricomincia da capo. Oggi produce gamay e chardonnay nel cuore del Beaujolais Crus e qui li accompagna a diventare vini senza forzare. La denominazione Morgon è la seconda più grande dopo la Brouilly ed è divisa in 6 “climats”: Douby, Les Charmes, Grands Cras, Micoud, Côte du Py e Courcelette.
Questo Morgon “Les Charmes” 2017 proviene da uve gamay in purezza delle viti di 40 anni coltivate su suoli di granito scistoso rosa e raccolte a mano in settembre. Fermentazione a grappolo intero, minimo 2 settimane di macerazione e fermentazione a temperatura controllata in vasche di cemento. Tenore alcolico del 13%, residuo zuccherino naturale di 2 g/l. Consiglierei di servirlo e mantenerlo a 17°C in calici ampi, dove mostra un bel colore rosso rubino intenso e luminoso con riflessi porpora.
All’attacco un effluvio di piccoli frutti a bacca rossa come ribes rosso, lamponi e fragoline di bosco che introducono un  bouquet di aromi di ciliegie, amarene, prugne, anche albicocche mature e fragole tra sfumature speziate dolci e un tocco di pepe rosa. In bocca si aggiungono anche aromi di fragole mature e pestate. È un vino fresco, equilibrato, sapido, pieno e dai tannini setosi. Nel finale si sente anche una nota leggera di liquore di ciliegie. Lo suggerirei con panini al salame di Varzi, risotto e salsiccia, pollo allo spiedo, costate e filetto di manzo al sangue, kebab di agnello, pizze al salame e cipolla, formaggi maturi ma ancora molli come il quartirolo e la stafforella.

Mario Crosta

Tipologia: AOC Margon
Vitigni: 100% gamay
Titolo alcolometrico: 13%
Produttore: J.F. COQUARD
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: 20 euro

Mario Crosta

Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del settore gomma-plastica in Italia e in alcuni cantieri di costruzione d’impianti nel settore energetico in Polonia, dove ha promosso la cultura del vino attraverso alcune riviste specialistiche polacche come Rynki Alkoholowe e alcuni portali specializzati come collegiumvini.pl, vinisfera.pl, winnica.golesz.pl, podkarpackiewinnice.pl e altri. Ha collaborato ad alcune riviste web enogastronomiche come enotime.it, winereport.com, acquabuona.it, nonché per alcuni blog. Un fico d'India dal caratteraccio spinoso e dal cuore dolce, ma enostrippato come pochi.

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