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Nome d’arte “Enofaber”: il vino in Valle d’Aosta raccontato da Fabrizio Gallino

Vino in valle - Giramondo Gourmand EditoreNon ho alcuna difficoltà ad esprimere la mia duplice contentezza per la pubblicazione di questo libro scritto da Fabrizio Gallino, conosciuto nel mondo del web come “Enofaber”, duplice perché la Valle d’Aosta è una regione che amo, splendida e unica, mai abbastanza apprezzata e approfondita, e perché stimo Fabrizio come persona e come sincero appassionato di tutto ciò che ruota intorno al vino. Non ci frequentiamo purtroppo, anche per l’oggettiva distanza che ci separa, ma ci siamo incontrati in più occasioni, una di queste era durante Terre di Vite, dove abbiamo avuto un piacevole scambio di opinioni e scoperto di condividere non solo la passione per il vino, ma anche quella per la musica, oltre che la stima e simpatia per Giulio Moriondo, che proprio in quell’occasione avevo convinto, non senza una certa fatica, a lasciare per pochi giorni la sua terra e le sue vigne per partecipare all’evento.
E sono contento perché Fabrizio – che ha affrontato questo suo primo lavoro con grande modestia, quasi a scusarsi di “avere osato”, spinto soprattutto da amici, famigliari e da chi ne conosce e apprezza da anni l’operato sul suo blog ► www.enofaber.com – ci ha regalato 159 pagine da leggere tutte d’un fiato, con grande piacere, svelando i molteplici aspetti di questa regione tanto piccola e “lontana”, quanto incredibilmente affascinante.
Vino in valle” è un perfetto racconto “on the road” in cui – lasciando da parte qualsiasi comoda scorciatoia, rappresentata in realtà dall’unica autostrada che l’attraversa, la A5 che da Torino arriva fino ad Aosta passando per il traforo del Monte Bianco – Fabrizio ha preferito percorrere la vecchia statale “per assaporare e osservare meglio il territorio valdostano, nell’insieme integro e non eccessivamente deturpato da un’infelice mano umana“.
Come è del tutto naturale il viaggio prende corpo a Carema, il comune più a nord della provincia di Torino, il cui vino principale, il Carema appunto, è composto da nebbiolo almeno per l’85%, qui chiamato picotendro (picutener in valdostano). Questo comune ha molte affinità con la confinante Valle d’Aosta, è lo stesso autore ad evidenziarlo nel raccontare come il paesaggio non sembra avere alcuna differenza significativa, stessi vigneti, stesso dominio incontrastato delle montagne, non a caso più volte, anche tramite referendum riusciti positivamente, il comune ha tentato di annettersi alla regione.
Fabrizio non si limita certo a parlare di vino, ma racconta storia, cultura e tradizione di una popolazione che ha radici miste, comprensibili anche a chi attraversando la Valle in auto osserva i cartelli stradali bilingue.
All’interno di ciascun itinerario sono inserite le schede delle aziende che l’autore ha Fabrizio Gallinoincontrato, complete di degustazione dei vini principali, per un totale di ben 41 produttori e 224 etichette recensite (nessuna guida nazionale è mai scesa a questo livello di dettaglio). Non mancano brevi ma significativi riquadri dedicati a trattorie e ristoranti. Per farvi capire quanto sia lontano dalla maggior parte dei cosiddetti guru che in qualche modo hanno orientato, per non dire pilotato, il gusto dei lettori, l’autore ci tiene a precisare che “in alcuni casi sono stato supportato da altri degustatori per avere un quadro più ampio. Le note di degustazione indicate nel testo sono assolutamente soggettive e non hanno pretesa di scienza infusa“.
Un breve ma indispensabile capitolo è dedicato alle quattro DOP che rappresentano il meglio della tradizione alimentare valdostana: il mitico “Lard d’Arnad“, un lardo di suino erborinato e speziato che ha origini antichissime; il “Jambon de Bosses“, prosciutto crudo di montagna ampiamente speziato, prodotto nel piccolo comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, situato a 1600 metri s.l.m., anch’esso con radici davvero lontane, oltre 6 secoli di tradizione; tocca poi ai due formaggi, il Fromadzo, ottenuto da due mungiture di latte vaccino ed eventuale aggiunta di latte caprino e la più nota Fontina, dalla quale si ottiene la famosa “fondue” e la “seupa à la vapelenentse”.
Non poteva mancare la descrizione dei vitigni autoctoni della Valle d’Aosta, sulla quale giustamente Fabrizio non poteva non farsi aiutare da Giulio Moriondo, grande conoscitore e studioso, vignaiolo per amore, autore fra l’altro del fondamentale “Vina Excellentia“, di cui vi ho raccontato ►qui.
In questo appassionante viaggio c’è spazio per tutti, dalle microproduzioni come quella di Carlo Celegato (800 bottiglie annue di un interessante Blanc de Morget et de la Salle) alle grandi (si fa per dire…) cooperative come Cave Coopérative de l’Enfer, con i suoi 210 soci conferitori e una produzione annua di 400.000 bottiglie. A corollario del volume, eccellenti fotografie a colori che ritraggono i diversi paesaggi della regione e una lodevole prefazione di Marco Arturi. Un libro che vi consiglio assolutamente, che potete richiedere anche online sul sito della casa editrice.
Ah, nota a margine tutt’altro che irrilevante: nonostante il costo assolutamente moderato di 18 euro, la rilegatura del libro è completa di cucitura, questo vi consentirà di aprire completamente le pagine per vedere le fotografie nella loro interezza, senza rischiare di vedere i fogli staccarsi, non è cosa da poco di questi tempi!

Vino in Valle – di Fabrizio Gallino
Prefazione di Marco Arturi
Edizioni Giramondo Gourmand
Pagine 159
Prezzo 18 euro
info@giramondogourmand.it
giramondogourmandblog.blogspot.it

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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