Polpettine… di riciclo con Vigneti delle Dolomiti Igp Schiava
A Natale s’è fatto il brodo con una buona carne di manzo e di cappone perché con i tortellini fatti in casa ci voleva… ma poi chi mangia tutta quella carne lessata che avanza??? La sera di Natale la proponi con una colorata mostarda piccante ma tutti ne prendono solo un pezzettino per cortesia. E allora che si fa? Si risolve facendo delle gustose polpettine che tutti apprezzano molto… e che non avanzeranno! Il successo è assicurato, infatti, tanto che non c’è nemmeno bisogno di aspettare Natale per realizzarla, ma va benissimo durante tutto l’anno per riciclare le carni già lessate ed eventualmente avanzate.
Ingredienti per 4/6 persone:
- 500 g di carne lessata di manzo e di cappone
- 1 uovo
- 60 ml di latte (anche vegetale)
- 50 g di parmigiano grattugiato
- 40 gr di pane grattugiato
- 1 carota
- 1 cipolla piccola
- Una manciata di prezzemolo tritato
- Un barattolo di polpa di pomodoro
- Mezzo bicchiere di vino bianco
- Olio evo quanto basta
- Sale quanto basta
Preparazione
Macinare le carni già lessate e raccoglierle in una ciotola. Aggiungere l’uovo intero sgusciato, il latte (anche vegetale) e amalgamare bene, salando a piacere.
Unire il parmigiano e il prezzemolo tritato, quindi aggiungere il pane grattugiato un poco alla volta e impastare molto bene in modo che tutti gli ingredienti si mescolino uniformemente.
Formare tante piccole palline da 25 grammi circa l’una e raccoglierle in un piatto.
Tritare abbastanza finemente carota e cipolla e versarle in una padella larga con una quantità generosa di olio evo. Fare appassire e poi disporvi le polpettine e farle rosolare bene da tutti i lati.
Sfumare con il mezzo bicchiere di vino bianco, farlo evaporare bene e rosolare ancora per qualche minuto.
Aggiungere la passata di pomodoro, mescolare bene in modo che il pomodoro si distribuisca uniformemente. Aggiungere mezzo bicchiere di acqua, mescolare ancora e poi mettere il coperchio e far cuocere a fuoco basso per 15 minuti.
Le polpettine sono pronte per essere servite belle calde e con un poco del sughetto ristretto di cottura.
Ornella Bezzegato
Il vino Vigneti delle Dolomiti Igp Schiava “Sòfi” 2018 di Franz Haas
La cantina è sorta nel 1880 e fin d’allora viene tramandata da sette generazioni al primogenito di famiglia che per tradizione di famiglia porta sempre lo stesso nome: Franz. Oggi la tenuta si estende su circa 55 ettari suddivisi in molte parcelle situate nelle posizioni più vocate del territorio fino a 1.150 metri di altitudine e l’azienda è diretta dal settimo Franz Haas, un uomo capace di unire la tradizione con lo spirito di una sana innovazione e della sperimentazione.
Franz è diventato famoso perché fin dagli anni ‘80 del secolo scorso ha fatto varie prove (già oltre 592) di coltivazione, vinificazione, maturazione e affinamento di diversi cloni di pinot nero, che in questo territorio è un vitigno ostico e imprevedibile nella coltivazione e molto sensibile a malattie e sbalzi climatici, ma è capace di dare vita a vini straordinari, togliendolo dalle pergole per allevarlo a Guyot e abbassandone le rese a meno di 50 quintali per ettaro. Al suo fianco a tempo pieno dal 1990 c’è l’empatica moglie Maria Luisa Manna, la sua musa ispiratrice nonché presidente e amministratore delegato dell’azienda, che ha creato e cura la rete degli agenti, le relazioni umane e l’ospitalità. E sono entrambi affiancati dal 2010 anche dal figlio, l’ottavo Franz Haas, e dal 2013 anche dalla figlia Sofia, oltre ad altri validissimi collaboratori.
La stessa attenzione verso il pinot nero viene dedicata anche ad altri vitigni altoatesini. La schiava, per esempio, si adatta a quasi tutto con la sua bassa acidità e la leggera struttura tannica, tanto che si abbina perfettamente a gran parte delle pietanze locali e della cucina mediterranea perché dona un vino gioioso da gustare, un rosso leggero e delicato, fine e piacevole, vinificato solo in acciaio. Al palato è fresco, immediato e beverino, di ottimo equilibrio e grande pulizia aromatica.
Le uve di schiava sono coltivate con il tradizionale sistema a pergola trentina su terreni ghiaiosi di media pesantezza d’origine morenica a un’altitudine tra 350 e 400 metri con esposizione verso sud in un clima fresco, con forti escursioni termiche. Resa per ettaro da 70 a 80 ettolitri.
Dopo la diraspatura il mosto fermentata a temperatura controllata in tini d’acciaio inox a temperatura controllata dove completa la fermentazione malolattica, quindi il vino giovane matura ancora in acciaio inox per altri cinque mesi prima di essere imbottigliato in circa 10.000 bottiglie l’anno.
Il vino Vigneti delle Dolomiti Igp Schiava ”Sòfi” 2018 si presenta con un bel colore rosso rubino tenue, ma luminoso e quasi trasparente. All’attacco un profumo di lamponi che apre un bouquet fruttato di aromi di ribes rosso, mirtilli rossi, ciliegie mature e chicchi di melagrana. Un’amica appena diventata sommelier lo definisce delizioso. Niente di più azzeccato. In bocca è leggero e scorrevole, con il fruttato che si arricchisce di piacevoli note di fragoline di bosco su un fondo di cioccolato bianco e mandorla fresca. Tannini sottili e morbidi, il finale è piacevolmente mandorlato. Consiglio una temperatura di servizio tra 14 e 16 °C.
Il nome ”Sòfi”, che caratterizza alcuni vini Müller Thurgau, Schiava e Rosso molto freschi, è dedicato alla figlia Sofia che già durante la scuola materna aveva espresso il desiderio di avere un vino tutto suo, con una sua etichetta e che portasse il suo nome. Lei è cresciuta, ma sia come persona che nei suoi ruoli aziendali si è dedicata ad avvicinare ancora di più la gamma dei vini alle esigenze del gusto moderno delle giovani generazioni in tutte le parti del mondo.
Mario Crosta
Franz Haas
Via Villa 6, 39040 Montagna (BZ)
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Tel. 0471.812280
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