Statistiche web

Liguria di Levante Rosato Mea Rosa 2023

Degustatore: Andrea Li Calzi
Valutazione: @@@@
Data degustazione: 09/2024


Tipologia: DOC Rosato
Vitigni: vermentino nero
Titolo alcolometrico: 13%
Produttore: LUNAE
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 11 a 14 euro


Torniamo a parlare di Lunae, nota cantina ligure di Castelnuovo Magra (SP) in mano alla famiglia Bosoni da oltre sessant’anni. Esattamente due anni fa abbiamo dedicato un lungo approfondimento relativo alla storia aziendale, lo trovate qui assieme ai relativi vini recensiti. Continuiamo dunque il racconto, mediante altre tre etichette della gamma più un Colli di Luni Albarola relativo alla nuova annata.
Il primo dei tre vini è il Liguria di Levante Rosato Mea Rosa 2023. – Fa parte della nostra tradizione enologica e familiare. Amiamo questo prodotto capace di raccontare tanto del nostro territorio con la sua eleganza e la sua delicata complessità. Con Mearosa c’è un legame antico e forte. È stato la nostra la prima espressione in rosa e la prima vinificazione in purezza di vermentino nero, vitigno riscoperto a partire dagli anni ‘80 e in cui Lunae ha sempre creduto – spiega Diego Bosoni.
L’azienda è incastonata tra il marmo delle Alpi Apuane e le onde del Tirreno, nel piccolo paesino di Luni, ultimo fazzoletto di terra ligure al confine con la Toscana. La famiglia Bosoni ha sempre creduto nel potenziale dei vitigni autoctoni, e non si è mai arresa soprattutto davanti alle nuove sfide. Il lavoro sul vermentino nero ne è un fulgido esempio, e il Mearosa il risultato di anni di studio, prove in cantina e soprattutto in vigna. La suddetta cultivar, originaria delle colline della fascia costiera dell’alta Toscana e dell’estrema Liguria, era andata quasi perduta, mentre oggi viene apprezzata da tutti coloro che ricercano le vere chicche del territorio, e non solo s’intende. Nasce da alcune parcelle di vigneto situate in prossimità del mare e nella fascia pedecollinare, su suoli sabbiosi e a medio impasto. La vinificazione delle uve avviene a temperatura controllata e una permanenza sulle bucce non eccessiva regala al vino un colore chiaro, vivace, rosa cerasuolo.
Al naso il frutto risulta piuttosto goloso e sa di fragolina di bosco, scorza di arancia rossa e melograno; pennellate floreali di ibiscus, rosmarino e suggestioni mentolate chiudono un quadro olfattivo fresco e stimolante. Occorre sottolineare che la gestione dell’alcol, negli ultimi anni, sta diventando un problema; di conseguenza quello percepito il più delle volte risulta sopra le righe, soprattutto a pochi mesi dell’imbottigliamento. Qui, al contrario, ritroviamo un vino che scivola con disinvoltura marcando soprattutto la freschezza e la coerenza dei toni fruttati, oltre a un’impronta salina mai prevaricante.
Quattro chiocciole abbondanti. Bagnun di acciughe di Riva Trigoso.

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio