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Se fosse un racconto inizieremmo con “Tutto è cominciato…”. Facciamo finta, allora, che si tratti di un racconto. Tutto è cominciato quando, nel mese di maggio, Stefania, dell’Albergo ai Tardì di Diano d’Alba, ha pensato di coinvolgere l’associazione di Alba Chococlub, che dal 1998 riunisce i golosi e gli appassionati di cioccolato, suggerendole di avvicinarsi al mondo del Dolcetto. Dolcetto vino, naturalmente, la cui etimologia pare derivi dall’uva, gradevolmente dolce per via della bassa quantità di acidi o, forse, dal dialetto dusset, collinetta, che richiama alla mente i declivi delle Langhe. A Chococlub l’idea piace tanto da pensare di coinvolgere, grazie all’interessamento del primo cittadino di Diano d’Alba, Claudio Cardinale, i produttori del Dolcetto di Diano in una singolare sfida che avrebbe visto la selezione, grazie alla degustazione con valutazione, affidata ai referenti di Chococlub sparsi lungo tutto lo stivale, delle oltre 30 tipologie di vino che i produttori hanno messo a disposizione. La degustazione si è tenuta a settembre e lo screening delle tante schede di valutazione ha portato alla definizione del vino, ritenuto il migliore: Dolcetto di Diano d’Alba del produttore Angelo Colla, vendemmia 2004, Cascina Rubino Sottano. Un vino dal bel colore rubino-granato, con profumi di viola, di ciliegia con richiami di sottobosco, di erba quasi fieno e con un leggero accenno al chiodo di garofano. Dal gusto deciso, dai buoni tannini, dalla leggera freschezza e dalla piacevole pienezza.
E fin qui, direte voi, dove sta l’incantensimo? Sta nel fatto che Chococlub ha chiesto a tre pasticceri, dal Piemonte, dalla Toscana e dalla Sicilia, di elaborare con il vino vincitore una pralina, un dolcetto al dolcetto. Se si pensa che, nel campo dell’abbinamento cibo-vino, sa proprio di magico trovare l’incontro armonico tra vino e cioccolato per via, in particolare, della lunga persistenza di quest’ultimo, è facile intuire come la proposta del connubio, qualcosa di fatato e di affascinante porti con se. Le tre praline sono state quindi assaggiate, sabato 12 novembre a Diano d’Alba, sia da una giuria di esperti che da una giuria popolare composta da 100 curiosi, e golosi, assaggiatori.
Il verdetto ha decretato la vittoria della pralina che Salvatore Cappello di Palermo aveva realizzato. Dalla forma quadrata, marrone non troppo scura, dalla buona scioglievolezza al palato e dall’interessante persistenza. “E il vino?”, ci chiederete. Si percepiva quel tanto che bastava a far capire che era tra gli ingredienti anche lui, con magari il desiderio di assaggiare una seconda pralina per avere conferma della sua presenza.
Il Comune di Diano d’Alba, che ha accolto la golosa sfida, è stato insignito, primo in Italia, nella giornata di sabato, da Davide Ferrero, presidente di Chococlub, della targa di Città del Cioccolato. Una storia per golosi, diranno i nostri lettori. E cosa c’e’ di male, se, in un mondo che va di fretta, dove tante volte diventa difficile scambiarsi un sorriso, una pralina con un ricordo di vino ci fa venire il buonumore? E se la conserviamo per la fine del pranzo (o della cena), il Dolcetto di Diano d’Alba sarà sicuramente un valido alleato delle diverse pietanze e contribuirà, anche lui, a renderci felici. E per rimanere affascinati da paesaggi da favola, suggeriamo di visitare le Langhe, salendo a Diano d’Alba dove, grazie alla sua posizione, è possibile spaziare con lo sguardo fino alle Alpi, ammirare la distesa delle colline, i castelli, tra cui quello di Grinzane Cavour. C’è di tutto in questo racconto, buon vino, il dulcis in fundo e le bellezze del paesaggio. E il cibo, ci chiederete? Ma certamente c’è anche lui: in quel di Langa tutti i palati resteranno più che soddisfatti.
Per informazioni: Chococlub – Alba tel. 0173 365027 Sito: www.chococlub.it
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