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Quartuccio Bistrot, il ristorante che mancava a Castellammare di Stabia

Quartuccio Bistrot

Tranquilli. Prima che qualcuno mi scriva per dirmi che mi sono dimenticato dello stellato Piazzetta Milù siete fuori strada. Piazzetta Milù rimane punto di riferimento a Castellammare ed invito tutti quelli che ne hanno la possibilità e l’occasione ad andarci per provare la nuova originalissima formula degustazione che prevede un passaggio in cucina per il benvenuto(dalle mani) dello chef, un prima parte della cena molto suggestiva in cantina per concludere nella ampia e luminosa sala ristorante.

Chef Cristoph Bob

Cristoph Bob e Quartuccio Bistrot, sono altro. Alle spalle una proprietà forte guidata dall’imprenditore Giuseppe Di Martino (del Pastificio omonimo). Lo chef Cristoph Bob, già protagonista al Relais Blu prima e al Monastero Santa Chiara poi, serve poco più di una decina di tavoli tra interno ed esterni nell’adiacente veranda dichiarazione d’intenti ispiratrice nel richiamo ai bistrot parigini. In pieno centro a due passi dalla “Cassa Armonica” della Villa Comunale di Stabia all’interno dello storico “Gran Caffè Napoli 1850” con una vista inaspettata sul Golfo che scruta all’orizzonte il capoluogo partenopeo regalando splendidi tramonti.

Foto Alessandra Farinelli
Foto Alessandra Farinelli

Atmosfera molto elegante, ricercata e raffinata ma allo stesso tempo rilassata grazie all’accoglienza perfetta che Carlo Commisso responsabile di sala insieme ai suoi collaboratori riservano agli ospiti. La prima sorpresa arriva  con il benvenuto dello chef che ha deciso di riproporre in chiave gourmet e minimalista i “classici” degli chalet stabiesi. Polpo, prosciutto di tonno e una cozza con (crema di) fagioli (di Controne) che per golosità e capacità di evocare ricordi ed emozioni varrebbe da sola la visita al Quartuccio. Ad accompagnare una non banale rivisitazione della classica spiga di mais protagonista stagionale e povero per eccellenza dello street food locale.

Foto Alessandra Farinelli
Foto Alessandra Farinelli

Il Menu prevede una selezione di piatti prevalentemente di pesce ma anche carne con un menù degustazione frutto di una scelta originale anche se un po’ spiazzante di non prevedere alcuno dei piatti presenti in carta. Stesso dicasi del menu previsto a pranzo (solo nel periodo estivo) differenziato da quello serale. Noi abbiamo deciso di procedere “alla carta” andando su quelli che sono alcuni dei must della cucina dello chef originario di Amburgo e lasciatosi “adottare” dal fascino della divina Costiera.

Foto Alessandra Farinelli
Foto Alessandra Farinelli

Il Tonno agli agrumi (marinato con gli agrumi, scottato, avvolto in crosta di arance su insalata di finocchi e arance) e La Ricciola (tartare con ananas, erbe e salsa allo yogurt di bufala sono un inno alla freschezza e ai profumi del giardino mediterraneo. La Ricciola in special modo sembra quasi farti tuffare nel mare.

Foto Alessandra Farinelli
Foto Alessandra Farinelli

Quindi il Signature di Christoph quel Riso “Acquerello” (Carnaroli invecchiato 7 anni con pesto di erbe aromatiche, ricoperto di gambero crudo e spolverata di barbabietola) in grado di evocare la doppia anima delle materie prime della costiera, da un lato il mare dall’altro il territorio, esaltate dalla mano precisa e la tecnica esecutiva dello chef.

Foto Alessandra Farinelli
Foto Alessandra Farinelli

A seguire Il Raviolo ai tre pomodori(ripieni di spigola e pomodori verdi, serviti su pomodorini di Corbara e crema di pomodori gialli) molto gustoso nel ripieno meno convincente nelle consistenze(è rimasto il dubbio se dovuto alla cottura, un pizzico indietro, o alla chiusura della sfoglia).
Il “Pescato che ha portato Leopoldo stamattina alla griglia” (sauté di vongole, patate schiacciate al limone e peperoncini del fiume) strizza l’occhio alla celebre pescheria Poldino di Castellammare fornitore ufficiale del ristorante a testimonianza ancora una volta(qualora ce ne fosse bisogno)della qualità ricercata e della provenienza esclusiva degli ingredienti impiegati. Per chiudere Cheesecake (alla pesca tabacchiera marinata, con crumble al cacao) anche se il suggerimento che avremmo volentieri seguito(avviso ai naviganti ordinare prima, ci vogliono una ventina di minuti) era per il Tortino Morbido agli agrumi(con cuore al limone su crema di menta e ristretto di pompelmo). Selezione di oli del territorio e Carta dei Vini ancora Work in progress.

Foto Alessandra Farinelli
Foto Alessandra Farinelli

Noi abbiamo bevuto Fiorduva 2016, una delle migliori annate di sempre (chi mi conosce si meraviglierà sapendolo vino non nelle mie corde ma il millesimo in questione merita). Un’ottantina di euro a testa vini esclusi che valgono ampiamente l’esperienza. Per i distillati si può attingere alla curatissima selezione del Gran Caffè. E visto che siamo in tema rimanendo a Castellammare suggerisco per un cocktail d’aperitivo o il post cena imperdibile un passaggio alla Caravella Cafè & Spirits (da poco ristrutturato) meta obbligata per gli amanti della miscelazione. Grazie infine allo chef Christoph Bob che ha trovato a fine cena (e non solo nel nostro caso) il tempo da dedicarci per due piacevolissime chiacchiere informali.
Campania Felix a tutti da

Fabio Cimmino

Fabio Cimmino

Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comincia a girovagare, senza sosta, per le cantine della sua Campania Felix. Diplomato sommelier ha iniziato una interminabile serie di degustazioni che lo hanno portato dapprima ad approfondire il panorama enologico nazionale quindi quello straniero. Ha partecipato alle più significative manifestazioni nazionali di settore iniziando, contemporaneamente, le sue prime collaborazioni su varie testate web. Ha esordito con alcuni reportage pubblicati da Winereport (Franco Ziliani). Ha curato la rubrica Visioni da Sud su Acquabuona.it e, ancora oggi, pubblica su LaVinium. Ha collaborato, per un periodo, al wineblog di Luciano Pignataro, con il quale ha preso parte per 2 anni alle degustazioni per la Guida ai Vini Buoni d'Italia del Touring. Nel frattempo è diventato giornalista pubblicista.

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