Origini:
È un’uva a bacca bianca le cui origini sembrano provenire dai Nebrodi. Riscoperta di recente, nel 2018 è stata inserita nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite (cod. 874). La sua coltivazione è limitata a pochi ceppi, presenti nei vigneti più antichi alle falde dell’Etna e della provincia di Messina. Questa limitata diffusione lo fa rientrare tra i vitigni reliquia recuperati grazie al Progetto della Regione Sicilia sulla piattaforma ampelografica regionale. Ha una resa media per ettaro compresa tra 80 e 110 quintali.
Il bouquet è ampio, principalmente agrumato. Ha un quadro acido interessante, l’acidità totale media con vendemmia a maturità centrata è di 5,83. Potenzialmente un’ottima base per spumante in quanto non ha la tendenza a sviluppare aromaticità invadente. Ha un buon estratto (21,82) e un buon timbro. Con una spiccata sapidità.
Caratteristiche e esigenze ambientali e colturali: Ha foglia media, orbicolare a volte cuneiforme, trilobato; colore della pagina superiore verde chiaro. Grappolo medio-lungo, medio-compatto, cilindrico, 1-2 ali. Acino medio, sferoidale, buccia verde-giallo, polpa leggermente soda con aroma erbaceo. Ha maturazione medio-tardiva che inizia mediamente con la prima decade di agosto e si completa con la terza decade di Settembre. Vitigno di ottima produttività, dovuta a un peso medio del grappolo elevato ma incostante negli anni. La fertilità potenziale dei germogli è medio-bassa.
Malattie e avversità: È mediamente tollerante alle principali crittogame della vite.