Statistiche web
Sorsi di birra

Saison Dupont: la regina delle saison. Anche al supermercato

Saison DupontQualche sera fa, un paio di amici, una bottiglia di Uis Blancis 2009, e un paio di considerazioni buttate là: che buono questo vino, beh sì Montanar è bravo, Giuliani scrive del suo sovescio e della concimazione naturale e dei lieviti indigeni in cantina, fino ad un Hilary a proposito di lieviti, perchè non ci dici di una buona birra da acquistare al supermercato facile da trovare e non troppo costosa?
Detto fatto. Ed ecco la più tradizionale delle saison: la Saison Dupont.
Complice anche la Green Witch, saison di Foglie D’Erba bevuta poche ore prima, che mi è molto piaciuta, elemento quasi dovuto considerato l’alto livello del birrificio.
Si tratta di uno stile di birra chiara ad alta fermentazione tipica della Vallonia, regione belga di lingua francese. Tradizionalmente legata alle stagioni (da cui il nome) veniva fatta fermentare in autunno o in inverno per impedire che il calore estivo danneggiasse il processo di fermentazione.
Nonostante sia legata alla Vallonia, attualmente è prodotta in tutto il mondo.
Il contenuto alcolico è compreso tra il 5 e l’8 %, livello che permette alla birra di mantenersi comunque leggera e dissetante.
La Dupont è considerata da moltissimi la regina delle saison, io la considero una delle migliori, adatta a tutte le occasioni, oltre che un modello esemplare per conoscere il genere e solo in seguito passare a variazioni sul tema, essendo uno stile molto duttile si presta infatti a numerose declinazioni.
E poi si trova un po’ ovunque e non costa molto, che non guasta.
Mi ricorda l’armadillo dello zoo di Roma. Animale raro e bellissimo, che per un puro errore di posizionamento è ospitato in un limbo che va dall’ingresso alla biglietteria, con il risultato che non essendo una specie tra quelle a pagamento rischia di essere snobbato, ma resta sempre uno dei più affascinanti. Sarebbe da andare là per fermarsi prima della biglietteria. E poi tornare a casa.
Ecco, non so quanto sia chiaro, ma la facilità di accesso a questa birra ad appassionati e non, non la rende meno attraente. Anzi. Nel bicchiere il colore è arancio chiaro un po’ opalescente, con una bella schiuma carica e persistente a sovrastarlo. Al naso un primissimo sentore quasi di formaggio viene subito accompagnato da note fruttate di agrumi e banana, e floreali con sentori di fiori bianchi, oltre ad una lieve e piacevolissima speziatura di pepe. E poi note di pane, cereali e una nota leggerissimamente acida.
La carbonazione non troppo lieve risulta equilibrata nel sorreggere un corpo alcolico medio, aggiungerei ideale con il suo 6,5 %. La bevibilità è al massimo. Sì, direi senza dubbio che è una birra che non stufa mai. Intramontabile e classica, ottima base di partenza per chi è interessato a conoscere il genere, ma anche ottima base di andata/ritorno per tutti gli altri.
Unico consiglio che mi sento di dare è l’acquisto in bottiglia grande. Con il suo bel tappo in sughero, con i suoi 75 cl sarà un utile e piacevole accompagnamento casomai vogliate fermarvi più tempo tra il cancello d’ingresso e la biglietteria.
Se poi sopra l’armadillo splende il sole, è il top. Mancano solo i Clash.
Voto: @@@@

Hilary Antonelli

Appassionata di birra artigianale, con un debole da anni per Franconia e West Coast USA coltiva quotidianamente la sua passione tra pub, amici publican, birrai e non, e viaggi fino all'altro capo del mondo. Lasciando poco spazio alle mode, il suo posto preferito era e resta il bancone del pub. Tra una birra e l'altra si occupa di promozione e tutela del Made in Italy agroalimentare nel mondo.

Articoli Correlati

Check Also
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio