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Storie di cantine, uomini e luoghi

Sannio Goloso, Sant’Agata dei Goti tra arte, vino e gusto

Vini Cantine Mustilli

Sannita, Romana, Longobarda, Normanna, Angioina, Sant’Agata de’ Goti, piccolo comune nel Beneventano, alle falde del Monte Taburno, è un prezioso libro di pietra dove ritrovare il fascino della storia, dell’arte e dell’integrità paesaggistica che le hanno giustamente procurato il soprannome di “perla del Sannio”.

Solenne e maestosa, Sant’Agata de’ Goti è fieramente arroccata su un alto sperone di roccia tufacea dove anticamente sorgeva l’antica città sannita di Saticula, citata da Virgilio nel testo dell’Eneide, poi divenuta “Castrum” con i Romani d’Oriente cui si deve la scelta della santa appartenente al mondo cristiano legato a Costantinopoli o all’Oriente: cominciò così nella città la pratica del culto di Sant’Agata, martire catanese le cui reliquie provenivano da Costantinopoli e, da qui, il nome della città. Dal 42 a. C. Sant’Agata divenne colonia dell’Impero per opera di Ottaviano Augusto fino all’invasione longobarda del Sannio. Con la famiglia normanna dei Drengot, Sant’Agata fu trasformata in fortezza e mutuò, dalla tradizione orale, il nome “dei Goti”, sintesi in gergo, della nobile casata.

Il Ponte Martorano
Il Ponte Martorano

Ricca di monumenti e chiese, quella di S. Menna, costruita tra il 1102 e il 1107 come cappella del castello per volere del conte Roberto il normanno e dedicata all’apostolo Pietro, custodisce un meraviglioso pavimento comatesco a mosaico con figure geometriche. Senza contare che la Diocesi di Sant’Agata de’ Goti, esistente dal 970, ha avuto importanti vescovi tra i quali SantAlfonso Maria deLiguori, alla guida della diocesi per tredici anni, e Felice Peretti, vescovo dal 1566 al 1571, divenuto Papa con il nome di Sisto V.

Un viaggio in questi luoghi è un’esperienza affascinante che coniuga le tre eccellenze della nostra cultura e della nostra storia, tre simboli dell’Italia nel mondo: l’arte, il buon cibo ed il vino.

Complice la fitta rete di cunicoli scavati nel tufo, le dimore del borgo antico sono tutte dotate di cave che, nei secoli addietro funsero come rifugi, depositi ed, infine, cantine che godono di temperatura costante e naturale. Tra queste, la più famosa è quella della storica casa vinicola MUSTILLI, cui va riconosciuto l’importante lavoro di riscoperta e valorizzazione della Falanghina del Sannio, antico ed apprezzato vitigno locale, verso la metà degli anni ’70 da Leonardo Mustilli. Acini più grandi, maturazione tra fine settembre e inizio ottobre, è un’uva più resistente tanto che resta il vitigno campano a bacca bianca più diffuso. Oggi l’azienda è gestita dalle sorelle Paola e Annachiara.

Bottiglie Storiche Mustilli

La ricchezza dei territori serba antiche tradizioni e culture rurali, pressoché incontaminate, come quella tipica della mela annurca, prodotto contrassegnato dalla Denominazione di Origine Protetta nonché gli ulivi secolari con varie qualità di olio pregiato, di cui la gastronomia locale va fiera. Tra questi, l’Agriturismo Buro con la sua cucina tipica, prodotti eccellenti a km 0, vanta 100 ettari di terreno collinare coltivato a uliveto, meleto, vigneto, tanti alberi da frutta per la produzione di pesche, albicocche, prugne ed un ampio orto da cui provengono le verdure condite con l’olio extra vergine d’oliva, utilizzato anche per i sughi fatti in casa, sott’oli degli antipasti e le famose “n’frennole”, i tipici tarallini rustici di Sant’Agata, saporiti e leggeri.

L'Ape ReginaCucina tipica sannita anche all’Agriturismo Ape Regina, distante 4 km dal centro di Sant’Agata de’ Goti, in un bel casolare ristrutturato, con dettagli di legno artigianali, immerso nel verde della campagna, con circa 10 ettari coltivati a vigneti, oliveti e frutteti. La principale produzione è quella del miele di Sant’Agata, disponibile in diverse qualità (miele di Acacia, di Castagno, di Melata, di Ciliegio, di Eucalipto, di Millefiori, Pappa Reale e Polline) e quella di prodotti apistici che è possibile acquistare in loco.

Nel centro storico, poi, vicino al Duomo, il ristorante l’Antro di Alarico offre una bella selezione di antipasti a base di verdure, salumi e vino locali. Qualche metro più in la’, nel corso, la Gelateria Normanno, con le sue ricette originali, prima tra tutte il famoso Normangelo, un cioccolatino fondente ripieno di cremoso gelato a gianduia farcita da una crema primavera e da pan di spagna. Poi, il Bacio Normanno e lo Spumone all’Annurca mela gelato.

Il Ristorante Fiore, si trova, invece, all’inizio del centro storico e fa parte dell’edificio dell’antico maniero normanno. Luminoso e ben arredato, gode di un bell’ambiente dalle volti a botte e di uno spazio esterno che si affaccia sugli antichi contrafforti e vanta una cucina fusion che interpreta con perizia i piatti tipici della tradizione locale e non. Buonissima anche la pizza.

Il tema “vino e cucina” è molto apprezzato e richiesto, tant’è che è sistematicamente proposto dall’associazione santagatese “Tempo di Festa”, specializzata in rievocazioni storiche, con un interessante saggio storico parallelo a quello degustativo delle pietanze e delle bevande in uso nel medioevo. Il Gruppo Vocale Strumentale e Danza Antica “Ave Gratia Plena”, costituito a Limatola nel 1991 da Pietro Di Lorenzo, che ne cura tuttora preparazione e direzione, è, invece, specializzato in spettacoli di danze e musiche medioevali, con strumenti e costumi dell’epoca, dal titolo “Sapori e bevande nella musica del medioevo”.

Ravioli di ricottaRavioli, ricotta, mela annurca e nocciole al limone – Agriturismo Il Buro

Dal 2004, assieme alla città di Cerreto Sannita e di Letino, è uno dei tre comuni della Campania ad essere insignito del marchio di città “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano. Dal 2012 è entrata, poi, a far parte dell’associazione Borghi più belli d’Italia e dal 2014 , insieme ad altri comuni limitrofi a spiccata vocazione vitivinicola, partecipa al progetto “Vin Sannio Festival Art – Le città del Vino oltre l’Unesco”, finanziato nell’ambito del Programma Operativo Complementare (POC) Campania 2014-2020, per accrescere la reputazione del territorio presso i mercati nazionali ed internazionali, generare valore, accreditare e veicolare il prodotto turistico che fa perno su un rinnovato ed originale modello di ruralità.

Una gita a Sant’Agata non è una semplice visita, ma un emozionante viaggio nel tempo, dove percorrere le fitte trame della Storia, in un incredibile intreccio di Arte, culture e preziose tradizioni.

Carmen Guerriero

Laureata in giurisprudenza, giurista di formazione, è giornalista dal 1995, settore turismo enogastronomico, responsabile agroalimentare PMI - piccole e medie Imprese - International, fa parte dell'Associazione Nazionale Donne del Vino - Campania; Sommelier AIS, degustatrice ONAV, Accademia Nazionale della Cucina - Napoli, partecipa, anche come chair, a convegni (Vkusnissimo 2018), rassegne e manifestazioni (Judge of exellence Bellavita 2017/2018) dedicate al settore.

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