Chianti Classico Collection 2019: ottimi vini ma prezzo di ingresso al pubblico azzardato

Non è nel mio costume polemizzare, infatti non è questo lo scopo del mio titolo, piuttosto quello di spingere l’organizzazione a fare una riflessione. Parliamo di un evento più che rodato, che attira la stampa di mezzo mondo, tanto da riempire tutte le postazioni predisposte nell’enorme sala della Stazione Leopolda di Firenze nei giorni 11 e 12 febbraio. Fin qui tutto bene, la novità di quest’anno è stata l’apertura per il solo giorno di martedì 12 anche al pubblico, però la domanda sorge spontanea, non era un po’ eccessivo mettere il costo del biglietto di ingresso a 40 euro? Teniamo presente che due giorni prima alla Fortezza da Basso si era svolto Chianti Lovers, dove veniva offerta ai fiorentini e agli appassionati provenienti da fuori la possibilità di degustare Chianti e Morellino di Scansano a 15 euro (ottenendo la bellezza di circa 4.000 visitatori paganti, 60.000 euro di incasso sono un gran bell’aiuto per eventi di questa portata, i cui costi non sono certo contenuti).
Non è andata altrettanto bene alla Leopolda, i banchi d’assaggio con i tanti produttori presenti hanno avuto un’accoglienza tiepida, segnalata dai produttori stessi, ovviamente dispiaciuti.
Forse il target a cui vuole rivolgersi il Consorzio del Gallo Nero è un altro, forse non ha considerato importante la presenza di un pubblico giovane, curioso, desideroso di conoscere, apprezzare e, magari, comprare vini molto spesso meritevoli e, mediamente, non particolarmente costosi, soprattutto se parliamo di Chianti Classico annata.
O forse si è ritenuto giusto proporre lo stesso costo di biglietto di Benvenuto Brunello, che però si è svolto a Montalcino e poteva contare su un pubblico proveniente anche da zone differenti, e i vini hanno un prezzo medio decisamente più elevato rispetto ai Chianti Classico, cosa che per certi versi può giustificare 40 euro di ingresso.

Chiusa la parentesi, Chianti Classico Collection è tutt’ora a mio avviso uno degli eventi meglio organizzati, la Stazione Leopolda è una cornice straordinaria e la squadra dei sommelier (ben 50) ha svolto in maniera egregia il non facile compito di soddisfare le richieste di quasi 250 giornalisti e 1800 operatori di settore italiani ed esteri, rendendo possibile degustare un congruo numero di vini in assoluta tranquillità.
A corollario di un evento che ha già dei numeri invidiabili, un interessante seminario sul Vin Santo guidato da Daniele Cernilli, che si è svolto lunedì 11 febbraio alle ore 16.00.
Inoltre è stato riservato un importante spazio alla degustazione dell’Olio DOP Chianti Classico delle aziende del territorio.
L’area del Chianti Classico si estende per 70.000 ettari fra le province di Firenze e Siena, di cui 10.000 vitati ripartiti fra i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti, Barberino Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi e San Casciano Val di Pesa; di questi, 7.200 ha sono iscritti all’albo del Chianti Classico.
La storia di questa denominazione ha origini antichissime, il primo documento che contiene un riferimento al vino Chianti risale al 1398; ma è nel 1716 che il Granduca di Toscana Cosimo III stabilisce i confini della zona di produzione del vino Chianti; agli inizi del ‘900 la richiesta di questo vino era tale da spingere ad aumentare progressivamente il territorio di produzione. Questa fu la ragione che spinse il Consorzio, fondato nel 1924, a introdurre nel 1932 il suffisso “Classico”, per distinguere la zona originaria definita dal Granduca nel 1716.
Purtroppo ancora oggi, in Italia come all’estero, si fa molta confusione fra Chianti e Chianti Classico, due denominazioni ormai distinte e caratterizzate da consorzi, disciplinari e territori distinti.
Per dare ancora maggiore risalto a questa distinzione, il Consorzio scelse già all’atto della sua fondazione di utilizzare il simbolo del Gallo Nero che rappresenta l’antica Lega Militare del Chianti (di cui si può ammirare l’affresco di Giorgio Vasari sul soffitto del Salone dei Cinquecento nel Palazzo Vecchio a Firenze), come marchio univoco di riconoscibilità della zona classica.
A conclusione di un iter durato 70 anni, nel 1996 il Chianti Classico è divenuto una DOCG autonoma e dal 2010 è stato introdotto il divieto di produrre vino Chianti DOCG all’interno del territorio di produzione del Chianti Classico DOCG.
Ma veniamo ai vini degustati. Quest’anno l’anteprima era dedicata ai Chianti Classico 2018 (78 campioni da botte), ma questi potevano essere assaggiati solo presso le postazioni dei produttori.
Il parco vini, come sempre, è stato enorme, infatti l’evento prevede sempre la possibilità di riassaggiare molte etichette di annate precedenti: 65 Chianti Classico del 2017, 107 del 2016 (buona parte dei quali non erano stati presentati l’anno scorso), 30 del 2015, 4 del 2014 e 6 del 2013; dei Chianti Classico Riserva erano presenti 40 etichette del 2016, 80 del 2015, 15 del 2014, 12 del 2013, 4 del 2012, 2 del 2011 e una del 2010.
A seguire i Gran Selezione, 12 del 2016, 45 del 2015, 6 del 2014, 16 del 2013, 6 del 2012 e 3 del 2011.
Ovviamente in due giorni non era possibile degustare 474 vini più 78 in anteprima, come faccio sempre, ho scelto alcune categorie tenendo conto del numero totale che avrei potuto raggiungere, quindi ho optato per Chianti Classico annate 2017 e 2016 e Chianti Classico Riserva 2016, lasciando ai banchi d’assaggio con i produttori uno spazio per vagliare la qualità di una parte dei Gran Selezione 2015.
Non vi riporto le impressioni di questi ultimi, ma posso dirvi che mi aspettavo molti più vini sovraccarichi e legnosi, in realtà la tipologia, inaugurata con l’annata 2011, sta progressivamente raggiungendo una “messa a punto”, certi eccessi iniziali sono in diminuzione e si cominciano ad apprezzare vini di maggior carattere e meno appesantiti.
La degustazione (l’asterisco indica i campioni di botte):
Chianti Classico 2017
Sulla carta un’annata problematica, in realtà come sempre i diversi microclimi e l’abilità interpretativa dei conduttori di vigna e cantina hanno messo in evidenza una media al di sopra delle aspettative, con vari picchi d’eccellenza, una lezione per chi dà giudizi frettolosi.
Badia a Coltibuono *: (sangiovese 100%) rubino luminoso di buona trasparenza, naso di rosa, lampone, ciliegia, arancia; al palato è fresco, giovane, di buona precisione esecutiva, una sicurezza da un’azienda che non tradisce (quasi perché non ci piace l’assoluto) mai. @@@@+++
Banfi – Fonte alla Selva: (sangiovese 85%, cabernet sauvignon 15%) rubino più intenso, naso dai toni leggermente più scuri e maturi, gelso, ribes e mirtillo, leggera viola, cenni di liquirizia; bocca a doppia corsia, con una parte rigida e poco generosa, un’altra più dimessa e rassicurante. @@@
Bibbiano: (sangiovese 100%) bel colore rubino luminoso e caldo, naso di piccoli frutti appena maturi, rosa, viola, peonia, ciliegia, erbette aromatiche, rosmarino; al palato è fresco, di buona ampiezza, bisognoso di tempo come suo solito, ma ha polpa e grande finezza, vino capace di commoventi afflati. @@@@@
Bonacchi: (sangiovese 100%) rubino di buona intensità, inizialmente impreciso all’olfatto, poi si apre a un lampone intenso, amarena, viola candita, sfumature pepate; al palato mantiene lo stesso profilo, vino corretto ma un po’ rigido, dal finale ruvido seppur dolce e a tratti surmaturo. @@@
Brancaia *: (sangiovese 100%) rubino vivace, naso di frutto dolce ma piacevole, rosa, ciliegia nera, alloro, leggera prugna, saggina, ginepro; al palato ha freschezza, un po’ asciugante ma decoroso nella trama, sicuramente in progressione, diamogli tempo. @@@@+
Carpineto: (sangiovese 80%, canaiolo 20%) rubino acceso, naso di discreta fattura, ancora non del tutto espresso, il corredo fruttato è trattenuto seppur maturo e affiancato da cenni già in avanti di sottobosco; al palato, infatti, testimonia un incedere contraddittorio fra maturità e tannino legnoso e invadente. @@@
Casa Emma: (sangiovese 90%, malvasia nera 5%, canaiolo 5%) rubino intenso, naso molto piacevole, bel frutto definito, ciliegia, amarena, mirtillo, rintocchi salmastri; al palato ha una bella ampiezza espressiva, polpa avvolgente, succosa, tanta freschezza. @@@@+
Castagnoli: (sangiovese 100%) rubino vivo, trama olfattiva con un frutto compito, non esuberante e non troppo maturo, ricordi di viola mammola e lavanda; al palato si apre anche meglio e restituisce note di ciliegia croccante, piacevole, sangiovese di stampo squisitamente chiantigiano, ce ne fossero. @@@@+++
Castellare di Castellina – Castellare: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) rubino intenso, naso con qualche venatura iodata, con l’ossigenazione rivela una buona trama fruttata e di erbe aromatiche, ciliegia e viola a go-go, stimolante; in bocca è asciutto, fresco, ancora teso ma di carattere, molto promettente, vitale, segue la sua strada e non si guarda indietro. @@@@@
Castellinuzza e Piuca *: (sangiovese 90%, canaiolo 10%) rubino vivace, naso fortemente floreale, tanta viola, rosa, poi ciliegia, lampone, melagrana, mentuccia; al palato è fresco, con una bella finezza espressiva e una sincerità che convince, gli si perdonano certe rusticità mai del tutto evitate, ma proprio per questo ha un fascino tutto “Lamoleggiante”. @@@@@
Castello di Ama – Ama: (sangiovese 96%, merlot 4%) rubino di buona profondità, naso di ciliegia, leggera mora, amarena, fiori violacei; al palato è tornito, generoso, preciso, pulito, difficile non rimanerne attratti. @@@@+++
Castello di Fonterutoli – Fonterutoli: (sangiovese 90%, malvasia nera 5%, merlot 3%, colorino 2%) rubino luminoso, naso di piccoli frutti, amarene ed erbe aromatiche, timo, alloro; al palato è fresco, ancora in via di sviluppo, la materia è buona anche se al momento piuttosto ritrosa e non del tutto rassicurante, soprattutto per il finale tirato e di poche parole. @@@+++
Castello di Gabbiano *: (sangiovese 90%, colorino 5%, merlot 5%) rubino profondo, naso dai toni scuri di mora e prugna, c’è una componente vegetale matura, ricordi di viola; al palato è ingannevole per un attacco promettente che in pochi secondi cede a un percorso monocromatico che si esaurisce in fretta. @@@++
Castello di Monsanto *: (sangiovese 90%, colorino 5%, canaiolo 5%) si fa notare per una trama tutt’altro che scontata, giocata su un intreccio floreale colorito, fragola e ciliegia colte al giusto grado di maturazione, cenni di liquirizia, fogliame fresco, lavanda; al palato disvela il suo bisogno di finire l’affinamento, ma è già chiaro tutto il suo potenziale, soprattutto nel finale vigoroso e dominatore. @@@@+++
Castello di Querceto: (sangiovese 92%, altri vitigni 8%) rubino caldo ma non profondissimo, la ciliegia è ben espressa, accompagnata da susina, lampone, cuoio carezzato, effluvi minerali; al palato ha una bella freschezza, ritorno fruttato piacevole, bella definizione, senza compiaciuti narcisismi, ma piuttosto con un aplomb invidiabile che conquista. @@@@+++
Castello di Volpaia – Volpaia: (sangiovese 90%, merlot 10%) rubino di buona intensità, naso molto fruttato, ciliegia e lampone maturo, mela Stark, susina rossa, tracce floreali; in bocca ha ancora qualche squilibrio, tannino e acidità bisognosi di integrarsi, tiene senza fare salti in avanti. @@@+
Castello Vicchiomaggio – Guado Alto: (sangiovese 100%) rubino luminoso, naso con una intensa espressione di frutto ma anche richiami al legno, anticipatori rimandi al catrame e al tabacco; al palato è affabile nella dolcezza, ma ingannevole per un’acidità che affiora e si dichiara, mentre la chiusura regala una avvincente sapidità. @@@@++
Cigliano *: (sangiovese 95%, colorino 5%) rubino più trasparente, naso di rosa, ciliegia, fragolina di bosco, sentori di macchia, ardesia; al palato si dona passo passo, senza fretta, ma ogni piccolo movimento accende una papilla, ricordandoci che la classe non è esuberanza ma progressione infinita. @@@@@
Cinciano: (sangiovese 100%) rubino di buona intensità, bouquet dalla composizione che rallegra, un intreccio di piccoli fiori di campo e frutta composita dai toni freschi, poi una corsa in mezzo ad alberi e arbusti che smuove gli odori tipici della macchia; al palato è fresco, suggestivo, più diretto e aggressive, e che male c’è se tutto ha un senso e l’insieme non annoia affatto? @@@@+++
Collazzi – Bastioni dei Collazzi: (sangiovese 80%, merlot 18%, malvasia nera 2%) naso ancora impreciso, frutto abbondante ma un po’ sporco, toni scuri, notturni, a tratti appesantiti; anche al palato è ancora sbilanciato, non molto espressivo, molto indietro e difficile da inquadrare, in poche parole lontano dai solchi del Chianti Classico. @@++
Famiglia Nunzi Conti: (sangiovese 100%) rubino luminoso, naso di fragola e lamponcino, ciliegia sotto spirito, pepe, cenni terrosi; al palato è piuttosto asciugante, la freschezza c’è ma manca ancora un amalgama con la polpa, immediato l’effetto saporito ma di poca persistenza, possibili futuri sviluppi ma tant’è al momento. @@@++
Fattoria Cigliano di Sopra *: (sangiovese 100%) rubino profondo, naso che innesta sfumature di oliva e salmastre nei caratteri di orgogliosa tipicità; liquirizia in una bocca ancora scalpitante ma di grande personalità, che rivela un finale rigorosamente minerale. @@@@+++
Fattoria San Giusto a Rentennano *: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) rubino di buona intensità, naso appena dolce, molto frutto, ha spinta, energia, solarità, in poche parole è bello; in bocca impressiona per la qualità diretta, senza reticenze o imbellettature, una 2017 orgogliosa e vitale, dalle nervature sapide e in grado di portare il suo nettare fino ai più reconditi capillari. @@@@@
Fèlsina: (sangiovese 100%) granato con ricordi rubini, atipico vista la sua giovinezza, naso dove il floreale cede subito a frutti scuri di prugna e ciliegia nera, maturi, venature di tabacco, sembra quasi già pronto per il terziario; al palato sembra riprendersi, ma solo a tratti, frenato da un tannino la cui rudezza è inspiegabile e in contraddizione con la maturità olfattiva. Un momento infelice? Ai posteri l’ardua sentenza. @@@+
Guidi 1929 – San Giorgio allo Spadaio: (sangiovese 90%, merlot 5%, malvasia nera 5%) rubino granato, naso floreale con accenni fruttati di ciliegia e lampone ma non proprio puliti; bocca ancora asciugante, dall’impatto voluminoso e senza mezze misure. @@@
I Fabbri – Lamole: (sangiovese 100%) rubino trasparente, naso floreale e gradevole, appena selvatico e brettoso, un limite che è emerso anche in altre annate; all’assaggio ne è del tutto scevro, regalando piacevolezza, bevibilità e quella sincerità gioiosa di cui Susanna Grassi può andare fiera. @@@@+++
Isole e Olena *: (sangiovese 83%, canaiolo 15%, syrah 2%) rubino di buona trasparenza, naso riccamente floreale, ciliegia di bosco, ancora arancia, pesca, melone; bocca ampia, stimolante, grande frutto, tannino perfetto, bella lunghezza, nonostante sia campione da botte stupisce per la già evidente personalità e godibilità. @@@@@
La Castellina – Cosimo Bojola: (sangiovese 100%) rubino quasi trasparente, naso di piccoli frutti, fragolina e amarena, viola, profumi ben definiti e accattivanti; al gusto sembra avere meno slancio per via di un’acidità fintamente bassa, ma è un falso allarme, perché il vino sta giocando a nascondino… @@@@+
Le Filigare *: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, colorino 5%) rubino intenso, naso molto fruttato, l’effetto appena sovraccarico è sicuramente frutto del mancato affinamento, c’è ancora un po’ di legno da assorbire; al palato ha una buona succosità, scomposto ma di trama valida, convincente, lunga, deve ovviamente rilassarsi. @@@@++
Le Miccine *: (sangiovese 90%, malvasia nera 5%, colorino 5%) rubino trasparente, naso particolare, ciliegia, lampone e arancia amara, peonia, sfumature di fiori essiccati; in bocca non è male, ha una buona finezza, espressivo, in sicura evoluzione anche se ancora tosto nella trama tannica, diamogli tempo perché come “non vende sogni ma solide realtà”. @@@@+
L’Erta di Radda *: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) rubino trasparente, naso floreale e pepato, finissimo e gradevole, onesto, senza smancerie, con note iodate e cenni di rabarbaro; al palato conferma uno stato di grazia invidiabile, ogni componente è perfettamente assemblato e regala una beltade tutta chiantigiana, con una assertiva sapidità nel finale che conquista. A mio avviso il migliore uscito da questa giovane e assolutamente segnalabile cantina. @@@@@
Marchesi Antinori – Pèppoli: (sangiovese con varietà complementari) rubino granato, naso floreale e di piccoli frutti, senza particolare carattere; in bocca è speculare, sa farsi apprezzare per una buona chiusura fruttata senza spigoli, ma nulla più. @@@
Monte Bernardi – Retromarcia *: (sangiovese 100%) rubino trasparente, naso sottile ma di fascino infinito, sia floreale che fruttato, tanta viola e tanti lampone e ciliegia; al palato è fresco, elegante, con una certa fittezza e profondità, quasi sontuoso, sapido, ma senza nulla fuori posto, da prenotarne una cassa, o anche due. @@@@@
Monteraponi *: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) rubino di buona intensità, naso di ciliegia matura, anguria, leggera arancia, erbe aromatiche, anice; al palato gode del calore dell’annata senza perdere freschezza e incisività, il finale è tra i più lunghi e ricchi assaggiati. @@@@@
Monterotondo – Vaggiolata *: (sangiovese 85%, canaiolo 10%, malvasia nera 5%) rubino luminoso e trasparente, note di ciliegia, iris e viola, molto classico e con i tratti freschi del vigneto “alto”; al palato ha una buona intensità, energia, polpa, sapidità, bel tannino verace, ed è ancora in botte… Saverio Basagni può andarne fiero. @@@@@
Montesecondo: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, colorino 5%) naso di piccoli frutti, ciliegia, lampone, amarena, guizzi di corbezzolo e anice, cardamomo; in bocca è meno enfatico, procede per gradi, ciò detto assicura un profilo interessante e di carattere. @@@@++
Nardi Viticoltori: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, colorino 5%) rubino con unghia granata, naso di buona finezza, bel frutto maturo ma non evoluto, rimandi floreali e di erbe aromatiche; bocca piacevole, rotonda ma di nerbo, con un’acidità ben integrata, fresco e godibile, finale ampio e coinvolgente. Per me una sorpresa. @@@@+++
Oliviera: (sangiovese 80%, canaiolo 10%, colorino 10%) rubino luminoso, una bella ciliegia, fragolina, spunti di viola, verve pepata, cenni di cardamomo e tostati; al gusto ha buona corrispondenza, frutto fresco ma anche maturo, non complesso ma gradevole, manca ancora di dettaglio e precisione. @@@++
Pagliarese: (sangiovese 90%, colorino 5%, mammolo 5%) rubino granato, floreale di viola, iris, magnolia denudata, frutto appena maturo, cenni mentolati; in bocca è meno sorprendente ma ha un incedere progressivo e convincente, ottima corrispondenza nella trama e un finale appagante. @@@@
Panzanello: (sangiovese 100%) rubino luminoso, viola, ciliegia, lampone, tanta balsamicità da legno che ne limita la spontaneità espressiva; in bocca ha un buon ritorno fruttato con riflessi di arancia, qualche squilibrio acido e un incedere ancora un bel po’ tirato, teso, che chiede tempo per liberarsi degli attuali orpelli. @@@++
Podere Poggio Scalette: (sangiovese 100%) rubino luminoso, qui il frutto è più definito anche se già maturo, “facile”, direi prevedibile grazie a una spiccata vena glicerica che lo accompagna; al palato ha una buona risposta fruttata, leggera sapidità, lineare, ma non si solleva da terra. @@@++
Querceto di Castellina – L’Aura: (sangiovese 100%) rubino intenso, naso molto maturo con venature laccate, richiami al ribes e alla lavanda, alla cannella e a toni vanigliati; al palato conferma una condizione non ancora ben delineata, un tannino ancora burbero nonostante una buona intensità di frutto e un’acidità slegata. @@@+
Ricasoli – Brolio *: (sangiovese 80%, merlot 15%, cabernet sauvignon 5%) rubino granato, naso che non nasconde l’impronta merlottiana e accattivante, frutto incipriato e avvolto in carta balsamica; al palato mantiene il profilo piacente, ma meno scontato, riesce ad esprimere anche un certo carattere che lo salva in corner. @@@@
Riecine: (sangiovese 100%) rubino trasparente, naso molto floreale, fine, elegante, rintocchi di arancia, frutta rossa e slanci pepati; l’assaggio si rivela fresco, con una buona venatura fruttata, tutto giocato sulla gentilezza più che sulla potenza, un valore aggiunto per una 2017 che promette sviluppi più ampi. @@@@@
Rocca di Castagnoli: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, colorino 5%) rubino luminoso, naso di piccoli frutti ben delineati, ciliegia, lampone, leggera volatile, a tratti austero; in bocca ha buona materia, vigore ma un tannino un po’ fuori registro che ne frena il finale. @@@++
Rocca di Montegrossi: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, colorino 5%) rubino limpido, naso floreale e di piccoli frutti piuttosto maturi e scuri, qualche segno dell’annata calda; al palato va meglio, forse qualche eccesso di esuberanza, ma il tutto ha la presunzione di poter evolvere bene. @@@@++
San Felice: (sangiovese 80%, colorino 10%, pugnitello 10%) rubino con unghia granata, naso di ciliegia matura, un po’ chiuso, cenni speziati e di bacche; al gusto rivela una certa rigidità, che non è da assimilarsi al fascino dell’austerità, un pregio che sembra non essere in grado di conquistare. @@@+
Tenuta di Arceno *: (sangiovese 85%, merlot 15%) naso che si pulisce poco alla volta, molto floreale, poi ciliegia matura ma non in confettura; in bocca dà più spazio ai suoi componenti, rivelando una certa ampiezza e notevoli possibilità di crescita in tempi non lontani. @@@@+

Chianti Classico 2016
Dalla 2016 ci si poteva aspettare di più rispetto alla 2017, ma in sostanza, la superiorità non l’ho colta, le differenze qualitative non sono altisonanti, segno comunque che chi lavora bene sa sempre trovare la strada migliore per ciascuna vendemmia.
Agricoltori del Chianti Geografico – Geografico: (sangiovese 90%, canaiolo 10%) rubino con unghia granata, naso piuttosto dolce e anche un po’ ammaccato, molto lampone; al gusto si offre fruttato, ancora teso nel tannino, un po’ piccolo e monocorde ma discreto. @@@
Antica Fattoria Machiavelli – Solatio del Tani: (sangiovese 80%, altri vitigni 20%) rubino classico, naso più articolato, toni di erbe officinali e aromatiche, ciliegia selvatica; al palato ha una bella freschezza, è ancora un po’ crudo ma la trama è interessante e ha una certa profondità. @@@@
Bindi Sergardi – La Ghirlanda: (sangiovese 100%) rubino luminoso, ciliegia, lampone, lavanda, melagrana matura, al palato ha freschezza, peccato per l’affiorare di toni leggermente amari, ma ha una buona lunghezza tannino non più nervoso. @@@++
Borgo Casa al Vento – Aria: (sangiovese 100%) rubino luminoso, una bella ciliegia, fiori aromatici, erbe di campo, al palato è asciutto, non male, appena corto ma potrebbe distendersi. @@@+++
Borgo La Stella: (sangiovese 100%) rubino luminoso e trasparente, naso che si schiude poco alla volta, anche qui appare la ciliegia, ma anche una trama floreale, cipria; all’assaggio è fresco, fruttato, buon corpo, tannino non rigido, sviluppa bene. @@@@++
Borgo Salcetino – Salcetino: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) rubino di buona intensità, fruttato deciso al naso, ciliegia in particolare, ma anche lampone e ribes, poi rosmarino; bocca godibile, fresca, un po’ semplice ma ben fatta. @@@@++
Borgo Scopeto: (sangiovese 90%, merlot 5%, colorino 5%) rubino luminoso, naso con un bel frutto espresso, lampone in primis; evidente pure al palato, piacevole, succoso, ben delineato, non manca di una certa balsamicità. @@@@+
Cantalici – Baruffo: (sangiovese 100%) rubino con unghia granata, naso più cupo, frutto scuro di prugna ma anche ciliegia; al palato ha freschezza, una certa astringenza, meno pronto del precedente, ma ha slancio e una buona profondità e lunghezza. @@@@
Cantina Castelvecchi – Capotondo: (sangiovese 88%, canaiolo 12%) rubino profondo ma luminoso, naso di lampone e ciliegia, sentori di erbe aromatiche; al gusto ha freschezza, qualche sfumatura amarognola che però non resta, finale corretto e abbastanza ordinato, piacevole. @@@+++
Cantina Ripoli: (sangiovese 100%) rubino luminoso, naso floreale di rosa e iris, poi lampone e ciliegia, leggera liquirizia; in bocca ha buona tessitura, freschezza, tenuta, bello slancio finale. @@@@+
Carus Vini – Baldero: (sangiovese 100%) rubino trasparente, naso non pulito, parte con note di arachide, poi vira verso la ciliegia e l’amarena; in bocca è amaro, non proprio preciso, manca di definizione e pertinenza. @@@
Casa Sola *: (sangiovese 90%, canaiolo 4%, cabernet sauvignon 4%, merlot 2%) rubino intenso, naso ricco, molto frutto, anche viola e rosa, leggera menta; al palato ha energia, la materia è di livello anche se ancora un po’ indietro. @@@@+++
Casale dello Sparviero: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) rubino con riflessi granati, naso profumato, gaudente, bel frutto di ribes e ciliegia, anche molto floreale con richiami evidenti alla viola; in bocca è ancora un po’ asciugante, ma ha elasticità espressiva e una buona persistenza. @@@@+
Casaloste: (sangiovese 90%, merlot 10%) rubino intenso, naso resinoso, il frutto è un po’ mascherato, particolare, ciliegia incastrata in un cesto di fiori, note silvestri; al palato ha tensione e profondità, non del tutto domato e forse indomabile come un gatto selvatico, ma proprio per questo con un certo fascino. @@@@++
Casanova di Bricciano – Casanova: (sangiovese 100%) rubino con venature granate, bel fruttino piacevole, alloro; in bocca ha buona finezza, fresco, piacevole, quasi garbato, succoso, un bel Chianti Classico, una sorpresa per me. @@@@+++
Castelli del Grevepesa – Clemente VII: (sangiovese 100%) rubino profondo, naso piacione, tanto frutto, ciliegia nera, mora, prugna; bocca un po’ monocorde, tanto frutto, acidità, ma senza quello slancio che invita a riberne. @@@
Castellinuzza/Cinuzzi: (sangiovese 95%, canaiolo 3%, malvasia nera 2%) rubino granato, naso fortemente floreale, mazzo di fiori, erbe di campo, sorprendente; anche in bocca è l’aromaticità di fiori ed erbe a prevalere sul frutto, affascinante, bello, piacevolissimo, di grande eleganza. @@@@@
Castello della Paneretta: (sangiovese 85%, canaiolo 10%, colorino 5%) rubino luminoso, naso fruttato, una ventata di ciliegia e frutti anche scuri, anche floreale; bocca ricca, sapida, buona lunghezza e godibilità. @@@@++
Castello di Bossi: (sangiovese 100%) rubino intenso, naso che deve pulirsi, poi si apre al frutto, ciliegia, fragola matura, qualche vibrazione di macchia mediterranea; al palato è ancora nervoso, il tannino è teso, il frutto c’è ma la persistenza ne soffre un po’. @@@++
Castello di Radda: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, colorino 5%) rubino granato, naso non banale, poco diretto ma da vigna fresca, ciliegia, rosa, viola; anche al gusto non è male, un bere stimolante ed espressivo. @@@@+++
Castello di Verrazzano – Verrazzano: (sangiovese 95%, altri vitigni 5%) rubino, naso dalle note terrose e scure, poco frutto, lampone in particolare; in bocca ha scorrevolezza, buono, gustoso, piuttosto duro ma di carattere, austero, si concede poco alla volta. @@@@++
Castello Monterinaldi: (sangiovese 90%, canaiolo 10%) rubino con unghia granata, naso sottile ma di bella finezza, anche floreale, la ciliegia non manca; al gusto ha buon ritorno fruttato, è ancora un po’ rigido nel tannino ma ha slancio e può migliorare. @@@@+
Colle Bereto: (sangiovese 97%, colorino 3%) rubino con unghia granata, fruttone sparato, anche qualche slancio floreale; al palato è ancora teso, buona risposta fruttata, toni appena scuri e asciuganti. @@@@
Concadoro: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) rubino con venature granate, naso più speziato che fruttato, note di pepe, cardamomo, ciliegia, lampone in confettura; sorso piccante, strano per un sangiovese, forse la tipologia di legno usato, comunque particolare. @@@++
Conte Guicciardini/Belvedere Campóli: (sangiovese 100%) rubino granato, naso di piccoli frutti, erbe aromatiche, fiori, al palato è abbastanza centrato, non ha particolari sviluppi ma non è neanche caricaturale, gli manca quel guizzo che rende il sorso stimolante. @@@++
Famiglia Cecchi/Villa Rosa – Ribaldoni: (sangiovese 100%) rubino con riflessi granati, naso di piccoli frutti, semplice, anche in bocca è molto semplice, banalotto, non sembra un 2016. @@@
Fattoria Cigliano di Sopra: (sangiovese 100%) rubino trasparente, ciliegia, arancia, un filo minerale, gradevole e fine, rintocchi di liquirizia; buona linearità anche al palato, fresco, non materico ma con un tannino fine e ben controllato. @@@@+++
Fattoria della Aiola – Aiola: (sangiovese 90%, colorino 5%, merlot 5%) rubino con unghia granata, naso di piccoli frutti e fiori, anche erbe aromatiche; al palato è scorbutico, poco preciso, piuttosto deludente nel suo sviluppo. @@@
Fattoria di Valiano – Valiano: (sangiovese 95%, merlot 5%) rubino granato, naso interessante con accenti di pino silvestre e un bel frutto integro e non marmellatoso; in bocca è ancora un po’ legnoso, recalcitrante, meno concessivo, ma la base sembra buona, diamogli un paio d’anni per vedere come scioglie la matassa. @@@+++
Fattoria di Vegi – Francesco Chiostri: (sangiovese 90%, canaiolo nero 4%, Colorino 3%, Ciliegiolo 3%) granato con ricordi rubini, trasparente, naso un po’ ammaccato, difficile; anche al palato mostra anomalie espressive, squilibri, forse una bottiglia sfortunata, ma anche la seconda non si discosta di molto. @@
Fattoria Montecchio: (sangiovese 95%, alicante bouschet 5%) rubino con unghia granata, naso di piccoli frutti sotto spirito, al palato conserva questo accento alcolico pur se tornito da una buona dose di frutto. @@@++
Fattoria Poggiopiano: (sangiovese 100%) frutto appena dolce da legno, ma non troppo, fine e floreale, bocca lineare, fresca e con un buon ritorno fruttato, anche qui il legno si fa sentire, peccato, potrebbe dare di più. @@@+
Fattoria Poggiopiano – La Tradizione: (sangiovese 100%) rubino di buona intensità, naso con un bel frutto espresso, amarena, ciliegia; all’assaggio conferma la stessa impronta espressiva, è tornito, senza particolari spigolosità, buon finale convincente. @@@@
Fattoria San Michele a Torri – Tenuta La Gabbiola: (sangiovese 95%, syrah 5%) rubino luminoso, molto frutto anche scuro, a tratti dolce; al palato ha materia, tornano i toni scuri, anche cenni pepati, un po’ asciugante nel tessuto tannico, meno slancio ed espressività che in altre occasioni. @@@@+
Fontodi: (sangiovese 100%) rubino intenso, naso di frutto maturo, ciliegia, marasca, prugna, liquirizia, speziatura fine; al palato mantiene lo stesso profilo, ha profondità e a tratti è viscerale, non manca di mordente nel finale. @@@@++
Fontodi – Filetta di Lamole: (sangiovese 100%) rubino luminoso, meno potente al naso, giocato più sulla finezza di frutto e sull’eleganza floreale; al palato ha una bella materia, piacevole, altrettanto elegante, non ha corpo potente ma è un bell’esempio di finezza. @@@@@
I Sodi: (sangiovese 93%, canaiolo 7%) rubino con unghia granata, naso floreale e fruttato, sottobosco, cenni minerali; in bocca è fantastico, grande ampiezza, eleganza, apre una porta dopo l’altra sorprendendoti, vino davvero eccellente, lungo, affascinante. @@@@@
Il Barlettaio: (sangiovese 94%, merlot 6%) rubino di buona luminosità, naso speziato, pepe, erbe aromatiche, piuttosto atipico per la tipologia; all’assaggio purtroppo è scomposto, il tannino è seccante e legnoso, l’acidità non riesce a integrarsi con il frutto. @@@
Il Molino di Grace – Solosangiovese: (sangiovese 100%) rubino luminoso, naso con tracce speziate evidenti, buon frutto, si sente l’alcol; al gusto è rigido, monolitico, alcolico, con un tannino che non si distende. @@@+
Il Palagio di Panzano: (sangiovese 100%) dopo una bottiglia problematica ecco una trama olfattiva di ciliegia nera e prugna matura, leggera arancia amara, liquirizia; in bocca è molto simile, austero e scuro, si concede con parsimonia. @@@@
Il Poggiolino – Il Classico: (sangiovese 95%, colorino 5%) rubino luminoso e caldo con unghia granata, floreale di rosa canina, ciliegia, arancia amara, cenni di ginepro; in bocca parte bene, poi non si distende e frena quasi bruscamente. @@@+
Isole e Olena: (sangiovese 83%, canaiolo 15%, syrah 2%) rubino vivo, ben tre tentativi prima di trovare almeno in parte i profumi e il carattere di uno dei Chianti Classico che ho sempre amato. Qui ci sono quei tratti che lo contraddistinguono ma non del tutto “puri”, ne emerge un vino in chiaroscuro, stimolante ma sempre con qualche sbavatura, davvero strana, che non ricordo in annate precedenti. Peccato. @@@@+
Istine – Vigna Istine: (sangiovese 100%) bel naso ricco, con un frutto pieno e stimolante con spunti di arancia sanguinella, tanta viola, tanto sangiovese, tanta finezza; in bocca è altrettanto coinvolgente, vitale, freschissimo, di grande bellezza estetica, fascino assoluto. L’azienda della bravissima Angela Fronti è ormai un cult. @@@@@
L’Orcio a Ca’ di Pesa – Ca’ di Pesa: (sangiovese 95%, colorino 5%) naso dai toni piuttosto scuri, fitti, di ciliegia e prugna, liquirizia; al palato ha una buona risposta, tannino ancora teso, manca un po’ di finezza esecutiva e di allungo. @@@+
La Castellina – Squarcialupi: (sangiovese 95%, colorino 5%) rubino trasparente, naso davvero gradevole, molto fruttato e con cenni di macchia mediterranea; al palato ha freschezza, slancio, bel frutto vivo, lineare e molto godibile. @@@@+
La Querce Seconda/Niccolò Bernabei: (sangiovese 100%) naso poco espressivo, legnoso; migliore al palato, buona finezza anche se pervasa da una certa rigidità tannica, per ora fatica a distendersi. @@@+
La Sala: (sangiovese 95%, merlot 5%) rubino granato, naso interessante con frutto e spezie che si alternano; bocca fresca, lineare, non complessa ma non manca di piacevolezza. @@@@
Lamole di Lamole – Etichetta Bianca: (sangiovese 90%, altri vitigni 10%) naso di buona finezza, floreale e di piccoli frutti; al palato ha buona fattura, fresco, nitido, corretto, senza picchi particolari ma dalla beva efficace. @@@+++
Le Fonti/Panzano: (sangiovese 90%, merlot 6%, cabernet sauvignon 4%) rubino con unghia granata, naso con cenni resinosi, ciliegia, fiori; all’assaggio mostra una buona polpa, acidità rinfrescante, finale appena asciugante ma di limpida chiarezza. @@@@+
Le Masse: (sangiovese 100%) naso dolce, frutto e legno che sovrasta; in bocca il tannino è seccante, il legno domina la scena impedendo al vino di esprimersi. @@+
Lecci e Brocchi: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, colorino 5%) profumato di fiori e frutti, ciliegia, rosa, lampone; in bocca è ancora molto asciugante, ha un buon ritorno fruttato ma deve distendersi, è indietro, peccato. @@@+
L’Erta di Radda: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) ben caratterizzato all’olfatto, buona gamma floreale, frutti di bosco, agrumi e balsamicità, al palato ha ancora tensione ma la materia è molto buona e promettente. @@@@++
Luiano: (sangiovese 90%, cabernet sauvignon 5%, merlot 5%) rubino granato, anche questo vino mette in risalto una 2016 dove si è un po’ abusato del legno, rendendo difficile la lettura sotto il pavimento boisé e vanigliato. Al palato le cose non cambiano di molto, un’occasione mancata. @@@+
Mannucci Droandi – Ceppeto: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, altri vitigni 5%) rubino impenetrabile, naso di confettura, pungente, marmellatoso, quasi anni ’90, ma anche piuttosto grossolano; note di china e amarena caratterizzano anche il palato, che non trova una dimensione e pulizia sufficienti a dargli carattere e scioltezza. @@+++
Ormanni: (sangiovese 100%) rubino luminoso, naso elegante, finissimo, un frutto tornito che lascia pregustare una bocca ricca e fine; infatti ha ottima materia, bella vena fruttata, ampio, grassottello al punto giusto, succoso e lungo. @@@@@
Podere Capaccia: (sangiovese 95%, ancellotta 5%) rubino luminoso, naso che esprime frutti freschi anche se fatica un po’ ad aprirsi; al palato ha ancora necessità di assorbire il tannino, potrebbe migliorare nel tempo. @@@+
Podere Castellinuzza/Coccia Paolo: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) naso che deve ancora liberarsi, c’è una florealità contenuta rispetto alla classicità del territorio di Lamole; al palato sta cercando il suo equilibrio, ancora un po’ condizionato dal tannino, il frutto però è ben espresso e può trovare la giusta misura nel tempo. @@@@
Podere Cianfanelli – Cianfanello: (sangiovese 100%) all’olfatto esprime una bella ciliegia, toni floreali ed erbe aromatiche; in bocca è ancora serrato, teso, poco incline alla piacevolezza, peccato. @@@
Poggerino: (sangiovese 100%) rubino medio, naso di ciliegia, mirtillo, viola, macchia mediterranea; al palato ha freschezza, dinamicità, vigore senza eccessi, equilibrio quasi raggiunto e una persistenza corroborante. @@@@@
Pomona: (sangiovese 100%) naso di ciliegia, lampone, fragolina di bosco, ginepro e lavanda; bocca appena dolce, molto frutto, sapidità, intensità, allungo, il che non è poco. @@@@+++
Principe Corsini/Valle Le Corti – Le Corti: (sangiovese 95%, colorino 5%) naso molto fine, quasi sorprendente, tanto floreale, frutto elegante e ben confezionato; bocca pervasiva, nitida, colma di grazia ma non per questo priva di succosità; finale lungo e mai stancante. @@@@@
Querciabella: (sangiovese 100%) naso con una bella ciliegia viva, rosa rossa; bocca ampia, tornita, grande succosità, fresco, dinamico, molto buono, con un tannino esemplare, da bere a secchiate. @@@@+++
Renzo Marinai: (sangiovese 90%, cabernet sauvignon 10%) bel naso floreale di rosa, viola, iris, poi ribes, ciliegia; al gusto rivela ottima freschezza, misura, tannino preciso, vino in crescita che potrebbe sorprendere. @@@@++
Rodàno: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, colorino 5%) naso di ciliegia matura, viola, leggero caffè, erbe aromatiche; palato dolce, rotondo, armonioso, con un’alcolicità presente ma ben inserita nel frutto generoso. @@@@@
San Fabiano Calcinaia: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, malvasia nera 5%) altro vino che sembra non avere trovato la misura nell’uso del legno, c’è un buon frutto e una trama gustativa che ha una sua piacevolezza, ma il legno al momento fatica a integrarsi. @@@+
Stomennano: (sangiovese 80%, colorino 20%) rubino con unghia granata, frutto rosso maturo, ciliegia, lampone, fragola, rosa, cenni di ginepro e lavanda; al palato è ancora teso, asciuga un po’, però ha abbastanza polpa che compensa sul finale dandogli buone prospettive future. @@@@+
Tenuta di Lilliano – Lilliano: (sangiovese 90%, altri vitigni 10%) rubino di buona intensità, naso con un buon frutto appena maturo, sottobosco, erbe aromatiche; al palato è lineare, fresco, definito e con un finale slanciato e profondo. @@@@+++
Terra di Seta: (sangiovese 95%, cabernet sauvignon 5%) naso molto floreale di viola, peonia, iris, poi arriva un bel frutto quasi croccante, cenni minerali; in bocca mostra buona materia e polpa succosa, freschezza, manca di una più definita personalità ma sa farsi apprezzare. @@@@
Terreno: (sangiovese 90%, merlot 10%) rubino intenso, frutto maturo, forse un po’ troppo; in bocca c’è polpa ma anche qui una dolcezza che non trova bilanciamento nell’acidità, il finale appare un po’ stucchevole. @@@+
Torraccia di Presura: (sangiovese 95%, merlot 5%) naso davvero strano e atipico, quasi di coca-cola, poi fragola e caramello; bocca incerta, difficile definirne il linguaggio e il percorso nel tempo. @@@+
Val delle Corti: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) rubino con unghia granata, bel naso ricco, variegato, un ventaglio di fiori e frutti eleganti, mineralità sanguigna; al palato ha ottima corrispondenza, bella freschezza, rotondità, niente spigoli, ampiezza, tutto il meglio del 2016. @@@@@
Vallepicciola: (sangiovese 100%) vino difficilissimo, naso ammaccato e poco definibile, bocca scomposta, faticosa, non riesce a districarsi da una matassa ingarbugliata. @@
Vecchie Terre di Montefili: (sangiovese 100%) rubino quasi trasparente, frutto preciso e nitido, anche floreale, molto chiantigiano; al palato ha una materia quasi leggera, ma proprio per questo slanciata, vitale, elastica, di inappuntabile bellezza. @@@@@

Chianti Classico Riserva 2016
Bibbiano: (sangiovese 100%) rubino profondo, naso floreale di glicine, di frutto maturo e tracce di passaggio in legno; al palato non manca di grassezza e tensione, ancora deve sistemarsi ma di polpa ne ha da vendere, certamente abbastanza da ottemperare a qualche eccesso o ridondanza. @@@@+++
Caparsa – Caparsino: (sangiovese 100%) rubino luminoso, naso suggestivo, con un bel frutto tornito da erbe aromatiche e fiori; al palato ha freschezza, frutto che ritorna fragrante, materia succosa e piacevole, senza eccessi, un bel bere. @@@@+++
Caparsa – Doccio a Matteo: (sangiovese 98%, colorino 2%) rubino luminoso e più profondo, grande frutto, lampone e ciliegia maturi e parzialmente in confettura, speziatura leggera e finissima, cenni di alloro e guizzi mentolati; al gusto mostra ampiezza e una piacevolezza di beva notevole, finale sapido, lungo, carnoso, tanta spontanea vitalità. @@@@@
Castagnoli – Terrazze: (sangiovese 100%) rubino vivo e profondo, naso particolare, fruttino in caramella, succo d’acero, cenni di erbe aromatiche, anisetta; al palato non manca di materia, freschezza, deve ancora maturare ma paventa una timbrica efficace e rassicurante. @@@@+
Castellare di Castellina – Castellare: (sangiovese 95%, canaiolo 5%) rubino con unghia granata, naso di piccoli frutti, ciliegia, amarena, viola, erbe e spezie fini quali cardamomo, ginepro, liquirizia; al palato colpisce per intensità, ha una sua linearità espressiva, buona lunghezza e profondità, deve smussare gli spigoli ma promette di essere in grado. @@@@++
Castello di Fonterutoli – Ser Lapo: (sangiovese 90%, merlot 10%) naso molto dolce, tanto frutto maturo, balsamicità; anche in bocca ha la stessa impronta, un vino giocato molto sulla rotondità e consistenza, la sua fortuna è di non rimanerne del tutto contaminato. @@@@
Castello di Meleto – Vigna Poggiarso: (sangiovese 100%) rubino luminoso, naso con un bel frutto maturo al punto giusto, florealità, mineralità; al palato ha un bel ritorno fruttato, fresco, godibilissimo, bel finale davvero piacevole e un tannino tutto sangiovese. La nuova riserva di Castello di Meleto nasce da una particella situata a oltre 500 metri di altitudine e colpisce di slancio per l’elevata fattura del prodotto. @@@@@
Castello di Volpaia: (sangiovese 90%, merlot 10%) rubino granato, naso non proprio pulitissimo, frutto e spezie non del tutto aperti; al palato non si discosta di molto, rivelando altre imprecisioni e qualche limite negli equilibri espressivi. @@@++
Castello Monterinaldi: (sangiovese 90%, canaiolo 10%) rubino di buona intensità, naso di frutto polputo, discreta eleganza, tratti resinosi; al palato ha una buona dinamica, ancora deve assestarsi ma la materia ha sapore, sapidità, il tempo potrebbe aiutarlo ulteriormente. @@@@+
Cigliano: (sangiovese 95%, colorino 5%) naso di bella dinamica, fresco, fruttato, elegante, con note di infusi floreali, ciliegia e amarena; al palato è molto buono, lineare, fine, senza spigoli, lungo, pieno di grazia, godibilissimo. @@@@@
Cinciano: (sangiovese 100%) rubino caldo, naso interessante, gioco di frutta e spezie dolci; bocca succosa, materica, che spinge bene grazie a una freschezza decisa e stimolante. @@@@++
Fattoria San Giusto a Rentennano – Le Baròncole: (sangiovese 97%, canaiolo 3%) rubino profondo, molto frutto maturo, rosa appassita, note gessose e spezie dolci; in bocca ha sostanza, freschezza, tanto da offrire senza mai perdere in eleganza, gran bel vino. @@@@@
Fèlsina – Rancia: (sangiovese 100%) rubino granato, naso molto elegante, piccoli frutti, legno ancora presente, rimandi minerali; bocca avvolgente ma non del tutto sciolta, con tratti ancora in cerca di una precisa collocazione, buono ma senza raggiungere i fasti che un tempo resero famoso questo vigneto. @@@@++
Gagliole – Gàllule: (sangiovese 100%) rubino con unghia granata, naso un po’ alcolico, piccoli frutti maturi, genziana, lentisco; bocca tornita, con buona acidità, struttura giusta senza particolari spigoli, deve ancora assorbire il legno e un po’ di tensione ma è promettente. @@@@++
Il Molino di Grace: (sangiovese 100%) rubino profondo, naso di ciliegia in confettura e pepe bianco, fortemente balsamico; al palato ha un mordente diverso, la trama tannica è piuttosto seccante, i tratti sono caratterizzati da una speziatura di origine lignea, vino concepito per uno specifico mercato, lascia ben poco spazio al sangiovese e al territorio. @@@+++
Istine – Levigne *: (sangiovese 100%) frutto apparentemente già maturo e con accenti chinati, ancora deve espandersi, per ora non emerge al naso quella classe che gli ho sempre riscontrato; anche in bocca sembra debba ancora definirsi, non ha larghezza, la base c’è, vedremo. Riassaggiato da altra bottiglia ha preso vigore e pulizia, anche in bocca si è ripreso mostrando comunque stoffa, deve solo assestarsi. @@@@+++
La Madonnina/Triacca: (sangiovese 100%) apertura legnosa, il frutto arriva dopo, piuttosto dolce e segnato da speziatura spiccata di cardamomo; al palato mantiene un profilo del tutto personale, con un tannino ancora leggermente asciugante e un’acidità solida, da seguirne gli sviluppi. @@@++
La Sala: (sangiovese 90%, cabernet sauvignon 10%) naso poco espressivo, frutto delicato e un po’ alcolico; bocca ancora sbilanciata con tannino e acidità sconnessi da un corpo non così avvolgente. @@@+
Le Miccine: (sangiovese 100%) naso di buona finezza, buon frutto maturo ma non slavato; al palato ha buona corrispondenza, sapido, frutto non dolce, balsamico, gradevole. @@@@+
Marchesi Antinori – Marchese Antinori: (sangiovese con varietà complementari) rubino di buona intensità con unghia granata, al palato ha freschezza contenuta, fruttino un po’ dolce, legno da assorbire, poco altro; al palato è piacione, rotondo, banale, legnoso, scontato. @@@
Maurizio Alongi – Vigna Barbischio: (sangiovese 94%, malvasia nera 4%, canaiolo 2%) naso particolare che si rivela poco a poco in note di frutta rossa, incenso, spezie camaldolesi; bocca impattante, senza concessioni, ferrea e intransigente, che non nasconde però la trama espressiva premessa all’olfatto, rivelando un vino di carattere, bisognoso solo di tempo per mostrare tutte le sue doti. @@@@+++
Maurizio Brogioni: (sangiovese 100%) rubino di buona trasparenza, piccoli frutti abbastanza precisi, lampone, ciliegia, area floreale, humus, pepe; bocca corrispondente, piacevole, incisiva quanto basta, senza strafare, alla fine c’è più eleganza che sostanza, il che non è un male. @@@@++
Monteraponi Il Campitello *: (sangiovese 90%, canaiolo 5%, colorino 5%) rubino di buona intensità, molto luminoso, piccoli frutti precisi, ben definiti, tanta florealità e altrettanta mineralità; bocca fresca e dinamica, polputa quanto serve a contrastare una tannicità pimpante ma calibrata, in un finale in continua crescita. @@@@@
Nardi Viticoltori: (sangiovese 100%) se il 2017 aveva già espresso un carattere forbito e ricco di fascino, qui siamo a un livello ancora più alto, mettendo in evidenza un bouquet raffinato di rose variegate, viole, iris, sfumature agrumate e una speziatura garbata ma ricca di fascino; al palato ha freschezza, una spiccata sapidità, tannino saggio e quasi perfettamente integrato in una materia davvero ben congegnata. @@@@@
Oliviera – Settantanove: (sangiovese 90%, canaiolo 10%) rubino luminoso con unghia granata, naso fruttato, non ampio, restio; in bocca ha una buona succosità iniziale che non compensa l’aggressività tannica, costringendo il vino a una chiusura senza appello. @@@++
Panzanello: (sangiovese 98%, cabernet sauvignon 2%) rubino scuro e quasi impenetrabile, naso altrettanto scuro, di prugna e frutta nera con evidenti tracce legnose ed ematiche; al palato ha ancora il legno da assorbire, ma an che un tannino che sembra sommarsi a quello del contenitore. @@@
Poggerino – Bugialla: (sangiovese 100%) rubino profondo con unghia granata, erbe aromatiche, piccoli frutti, selce; in bocca è riccamente minerale, profondo, molto classico, quasi perentorio nella propria scelta dignitosa e condivisibile. @@@@@
Poggio Bonelli: (sangiovese 100%) naso con espressione di frutto maturo, toni ramati e ferrosi, cenni di pepe; l’assaggio non si concede con facilità, colpa in gran parte di un tannino ben lontano da volersi placare. @@@
Pomona: (sangiovese 100%) rubino di buona profondità, un accento calcareo accompagna un frutto appena dolce, corroborato da erbe marine fra cui eccellono rosmarino e origano; al palato non nasconde una certa, piacevole, piccantezza, rivela un tannino in grado di distendersi e un’ampiezza espressiva suggestiva, con un finale sapido e persistente. @@@@@
Principe Corsini/Villa le Corti – Cortevecchia: (sangiovese 95%, colorino 5%) rubino con unghia granata, legnoso al naso e limitante nella trama espressiva; non dissimile al gusto, con un tannino che risente del contributo del legno, peccato perché qualche tratto distintivo si intravede nella quinta dimensione. @@@++
Ricasoli – Brolio: (sangiovese 80%, merlot 15%, cabernet sauvignon 5%) sinceramente più definito del 2017, meno compiacente e più disteso; anche al palato conferma una maggiore libertà espressiva e un legno contenuto e non coprente, è un passo avanti. @@@@+
Riecine: (sangiovese 100%) rubino con unghia granata, naso molto elegante, profondo e ampio, con rintocchi di arancia, fragolina di bosco, lampone; bocca altrettanto godibile, non è solo frutto, c’è un’ottima materia e nessuna dolcezza piaciona, inoltre non è alcun carico superfluo, il che è sicuramente un pregio. @@@@+++
Rocca delle Macìe – Famiglia Zingarelli: (sangiovese 90%, cabernet sauvignon 5%, colorino 5%) naso pulito, legno presente ma non invasivo, ciliegia matura, sottobosco; in bocca ha materia, buona dolcezza, legno ancora presente ma non caricaturale, finale coerente anche se bisognoso di integrare un tannino severo. @@@@+
Santo Stefano – Drugo: (sangiovese 90%, cabernet sauvignon 5%, merlot 5%) rubino granato, naso dai toni laccati che circuiscono il frutto; al palato ha buona risposta, un po’ dolce eppure teso per via di un tannino nervoso e invasivo. @@@++
Tenuta La Novella: (sangiovese 100%) naso al limite del feccioso, con toni che non richiamano neanche in lontananza il carattere del Chianti Classico; in bocca è dolce, senza slancio, comunque fuori registro. @@++
Villa Vallacchio – Alberta: (sangiovese 90%, merlot 10%) rubino di buona intensità, naso con qualche tratto gradevole, fruttato, di ciliegia e mela rossa, sfumature mentolate. Bocca che non riserva particolari sorprese, si muove leggera e senza pretese, piacevole, ma forse non basta per una riserva. @@@@