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Tra palati ci si intende… Una doverosa precisazione prima di cominciare a raccontarvi questa singolare storia. Chiedo anticipatamente scusa alle gentili lettrici, anche se so bene che sono le consapevoli donne del 2006 e non le mammolette timide di cinquant’anni fa, se nel mio racconto ricorrerò a qualche doppio senso o a qualche espressione un po’ da caserma, ma mi auguro che l’ironia, che vorrei fosse la protagonista di quanto andrò a dirvi, serva ad equilibrare il tutto. Il titolo di questo raccontino potrebbe essere “la carne è debole“, oppure “anche i wine writer non sono fatti di legno“, e la storia vede protagonisti un celeberrimo scrittore di cose vinicole, un flying wine maker e una pornostar. Gli ingredienti sembrerebbero incongrui e male assortiti, ma, come vedrete, quagliano che è un piacere.
Cosa è successo dunque? E’ accaduto che una famosissima pornostar born in Usa, Savanna Samson, (per farvi un’idea, siete tutti maggiorenni, vero? in cosa sia “specializzata” vi basterà visitare il suo sito a questo indirizzo: www.universityofsavanna.com/ss/htm/site/visitor_home.jsp), appassionata di vino e sposata con un wine merchant di New York, ha deciso, visto che il vino, almeno negli States, tira, di lanciare una propria etichetta. Bisognosa di un supporto tecnico (va che è brava e disinvolta e bravissima nelle lingue, ma di enologia credo che, per il momento, non sappia nulla), dopo aver girato in Francia ed in Italia, ha fatto cadere la sua scelta nientemeno che su un enologo italiano (Italians make better, vi ricordate la celebre scritta riportata sulle T-shirt di qualche anno fa?), ovvero su quel Roberto Cipresso, celebre per alcuni suoi singolari vini dai nomi programmatici, come Ateo o La Quadratura del Cerchio. Roberto Cipresso, il cui sito Internet www.winemaking.it, dove presenta se stesso ed i suoi collaboratori come “terroirist”, ricorda ai visitatori che “la nostra missione è progettare vini di territorio: ci definiamo architetti, perché pensiamo e sogniamo il vino prima di metterci al lavoro”. Da sogno a sogno il gioco è presto fatto, perché da un mix, una sorta di ménage à trois, di uve Cesanese, Sangiovese e Montepulciano espressione della vendemmia 2004, e provenienti non si sa bene da dove, ecco nascere il vino desiderato, anzi, sognato da Mrs. Samson, Sogno Uno, la cui commercializzazione è prevista per il prossimo febbraio.
Tutto normale, se così si può dire, sino a questo punto (che male c’è se il nostrano wine maker invece di progettare vini per arricchiti, industrialotti e parvenu, questa volta si cimenta con una pornostar?), ma a questo punto, realizzato il vino, e pronto il lancio sul mercato (pare che figurerà addirittura sulla carta dei vini del celeberrimo ristorante Daniel, uno dei migliori di New York), entra in gioco, perché la promozione è fondamentale, soprattutto negli States, il wine writer. Ovvero il personaggio che del vino deve parlare, esprimendo, proprio come l’uomo del monte della celebre pubblicità di ananas in scatola, un parere favorevole, tale da spingere i lettori a concentrare l’attenzione, su migliaia di possibilità, proprio su quel prodotto.
Il wine writer in oggetto non è uno Ziliani o un pinco pallo qualsiasi, ma nientemeno che Robert Parker, alias Mr. Wine Advocate, ovvero, dicono, il più influente (autorevole non direi proprio) critico di vino esistente al mondo. Cosa ha fatto, lasciando per una volta il proprio wine tasting desk, Mr. Parker? Forse spinto da una sbirciata ai siti Internet di cui sopra o, meglio ancora, dopo aver attentamente visionato una delle pellicole che vedono Mrs. Savanna ovviamente molto impegnata, titoli come Savanna Takes Control, Poke Her o Last girl Standing, il nostro Bob ha deciso di partecipare ad un meeting di lancio di Sogno Uno e di incontrare nientemeno che la produttrice. Le cronache dicono che dopo l’assaggio (del vino, non di Mrs. Savanna, maliziosi che non siete altro!), e dopo aver discusso con la pornostar (che ha pensato bene di apporre sull’etichetta di Sogno Uno una sua fotografia ben poco castigata…), Mr. Parker non abbia avuto problemi ad alzare…il punteggio, assegnando al vino un bel punteggio di 91/100. Ma non è finita, sebbene abbia sostenuto di non essere stato condizionato in alcun modo, nell’assegnazione dei 91 centesimi, dalla presentazione personale del vino fattagli dalla pornostar, Parker ha affermato, lasciando aperta, con questa sua dichiarazione, ogni possibile interpretazione, di essere rimasto impressionato dallo “ottimo palato” di Mrs. Samson. Della quale cosa, vista l’abilità di Savanna e le sue brillanti performance negli esami…orali, non avevamo alcun dubbio.
In conclusione, è un piacere scoprire che anche il buon Parker posto di fronte alla Savanna Samson di turno finisce con il rivelare la propria umana natura, ovvero di non essere fatto…del legno delle sue amatissime barrique, ma di carne, proprio come noi normali giornalisti che scriviamo di vino… Caro Cernilli (Guida vini del Gambero Rosso/Slow Food, ndr), cari Rizzari e Gentili (Guida vini de L’Espresso, ndr), caro Brozzoni (Guida vini Veronelli, ndr), suvvia confessatelo, non alzereste anche voi…i punteggi, non concedereste copiosamente bicchieri, stelle, bottiglie, se il suo Dream number one la vivace Savanna lo facesse assaggiare, di persona, magari dandovi dal vivo una prova della sua abilità professionale, anche a voi? Come diceva il mio macellaio, che davvero se ne intendeva, la carne è debole, perbacco quanto è debole!
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