Spumanti per Natale e Capodanno – Parte Seconda: Castelli di Jesi
Per questa seconda puntata della miniserie dedicata ai vini spumanti per le vacanze natalizie (iniziata due settimane fa con il precedente articolo) ho pensato che sarebbe stato utile descrivere alcuni di quelli di una delle zone che si sono impegnate soltanto di recente nella loro produzione, cioè i Castelli di Jesi.
L’azienda Montecappone attualmente possiede 17 ettari di oliveti e 40 ettari di vigneti sulle colline di Jesi e altri 10 ettari circa di vigneti sono in affitto. Gianluca è giunto alla guida della Montecappone fin dal 2005. I vitigni principali sono: verdicchio, montepulciano e sangiovese. Le vigne sono coltivate a spalliera bassa con ombrose pareti fogliari che in questa zona molto calda proteggono i grappoli e ne garantiscono un’ottima maturazione. Le viti sono allevate a Guyot e a cordone speronato con la potatura corta che lascia un numero di gemme molto limitato per ridurre le rese di uva che per i vitigni bianchi non superano 1,3 kg per ceppo e 70 quintali per ettaro.
La cantina è stata disposta su tre livelli per utilizzare al meglio la gravità nei travasi e limitare al minimo l’uso delle pompe. Pur contando su una capacità di 13.000 ettolitri, l’enologo Lorenzo Landi (uno dei più affermati enologi italiani che fa il consulente di importanti cantine) ha scelto piccole vasche di fermentazione da 80, 100 e 200 hl per fare piccole vinificazioni di uve mano a mano che vengono raccolte e ricevute al giusto grado di maturazione. Per i vini bianchi niente botti di legno, ma solo acciaio e cemento con l’utilizzo delle moderne tecnologie del freddo. Si fanno pure le criomacerazioni pellicolari delle uve a contatto con il mosto per 12 ore a 10 °C, si usa anche l’anidride carbonica per fare il vino in riduzione d’ossigeno e si è limitato l’utilizzo di anidride solforosa e di altri additivi. Infatti gli aromi sono intensi ma molto puliti e i vini sono di buon corpo, ma senza sovrapposizioni al gusto dell’uva.
Per i vini bianchi, dopo una pressatura soffice si decanta il mosto fiore per un giorno alla temperatura di 10-12 °C e si innesca la fermentazione con lieviti selezionati, alla temperatura controllata di 16 °C, che può durare dalle 2 alle 3 settimane. Non si lascia quasi mai proseguire la fermentazione malolattica.
Dopo la svinatura e il versamento nelle vasche i vini sono tenuti in agitazione e decantati solo per breve tempo per eliminare con un primo travaso soltanto la parte meno nobile delle fecce, quelle grosse, mantenendo comunque in sospensione quelle fini. Seguono quindi 4 o 5 mesi (le riserve anche 9) di frequenti rimescolamenti affinché le fecce fini possano assolvere al loro compito antiossidante, preservando la freschezza olfattiva dei vini, infine altri 6 mesi di affinamento in bottiglia. L’imbottigliamento e l’affinamento avvengono in speciali locali termocondizionati (16 °C e 70% di umidità per tutto l’anno) fino alla messa in commercio.
Nel 2015, dopo aver consolidato l’esperienza alla Montecappone, la società agrivinicola di proprietà della sua famiglia sulla sponda sinistra del fiume Esino, Gianluca ha fondato anche una sua personale azienda agricola sulla sponda destra, la Mirizzi Gianluca, che possiede 6 ettari di vigneto in cima a una collina di fronte a quella del borgo di Monte Roberto. Qui però l’altitudine è il doppio, intorno ai 300 metri s.l.m. e nell’aria si sente.
I suoli quassù sono composti da torbiditi marnoso-arenacee grigio-giallastre e sabbiose che si sono formate nel Miocene durante il riempimento dell’antico bacino marino con i sedimenti dello sfaldamento di rocce dell’Appennino. Questa società gestisce anche in affitto un oliveto di quasi 3 ettari con 600 piante al limitare del centro storico di Cupramontana, lungo la strada Aguzzana (S.P. 9). L’azienda Mirizzi è in conversione verso l’agricoltura biologica e i suoi vini sono imbottigliati sempre sotto le attente cure dell’enologo Lorenzo Landi nella storica cantina Montecappone della vicina Jesi che sta a una decina di km.
Questa giovane azienda dispone di 5 ettari vitati circa di cui attualmente 4,5 sono coltivati a verdicchio e 0.5 a grenache, ma che a pieno regime diventeranno, dopo tanto lavoro e fatica, 4 ettari a verdicchio e 1 a grenache. Si trovano tutti in cima a una collina in località Costa nell’agro meridionale di Monte Roberto e sono corredati da 3 ettari di oliveti posti dall’altra parte della strada Aguzzana che va dalla vicina Cupramontana a Ponte Magno verso la SS 76. Questi terreni si trovano sulle alture della riva destra del fiume Esino e si inerpicano fino a un’altitudine di circa 300 metri s.l.m. su suoli che all’occhio appaiono di colore giallo e di consistenza sabbiosa perché sono composti da formazioni marnose arenacee a granulometria finissima e conglomerati argillosi, il cosiddetto Membro delle arenarie di Borello, infatti derivano dall’emersione del bacino marino presente in ere geologiche antiche che si è combinato con il successivo riempimento da parte dei sedimenti appenninici.
I vigneti sono coltivati con esposizioni che vanno da est a ovest e sono proprio aggrappati a questa collina che, a causa della pendenza media del 33% e con alcuni picchi che arrivano anche al 45% (si fatica anche a stare in piedi…), è stata insignita dal Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana con il certificato di ”Viticoltura eroica“ CERVIM. Richiedono infatti una gran fatica in tutti i lavori agricoli, specialmente per un’azienda che applica la viticoltura biologica certificata in un territorio difficile, dove la sfida è maggiore e da alcune parcelle può capitare, come nel 2017, di non poter produrre vini perché la pendenza non permette nemmeno di entrare in vigna dopo le piogge frequenti e non consente nemmeno di applicare un’efficace difesa dalla peronospora.
Gianluca Mirizzi produce attualmente tre tipi di spumanti. Oltre al Metodo Classico millesimato ottenuto dalla rifermentazione in bottiglia e derivato da uve Verdicchio, che è più sapido e strutturato e che descriverò più avanti, ne fa due con il metodo di spumantizzazione Martinotti perfezionato da Charmat ottenuto dalla rifermentazione in autoclave, quella che favorisce meglio una prevalenza delle caratteristiche doti organolettiche dei vitigni sull’arte del cantiniere. Per entrambi ha scelto i due vitigni più rustici dalle sue parti, anche se tutti e due ben addomesticati, tanto che il floreale e il fruttato di questi vini sono perfino leggeri e ne fanno più dei vini da tutto pasto che non dei vini da aprire a fine pasto con i dolci della festa (come da cattive abitudini alimentari difficili da sradicare).
Montecappone Marche IGT Passerina Brut Vino Spumante di Qualità Metodo Charmat L. SA0119
Questo spumante è fatto da uve passerina coltivate sulle colline del comune di Jesi dove i terreni sono franco/argillosi e mediamente calcarei. Le viti sono piantate con una densità di circa 5.500 piante per ettaro, sono allevate a controspalliera con potatura a Guyot e hanno una resa di uva per pianta intorno ai 3 kg circa. La vinificazione è in bianco con applicazione della tecnica della “riduzione”. Terminata la fermentazione alcolica, si procede al travaso e alla presa di spuma in autoclave. Il tenore alcolico è del 12,5% anche se può variare con l’annata. Di colore giallo paglierino con riflessi verdi, nel calice forma una spuma evanescente che lascia il posto allo sgorgare di bollicine fini. All’attacco sprigiona un profumo di fiori bianchi, anice, mentuccia e foglia di limone. In bocca è leggermente agrumato su fondo di lievito di pane e lo consiglierei con le pizze, le focacce e le bruschette alla temperatura di servizio di 6°C.
Marche IGT Sauvignon Brut Vino Spumante di Qualità Metodo Charmat Lungo L. SP0119
Questo spumante è fatto da uve sauvignon coltivate sulle colline del comune di Jesi dove i terreni hanno suoli calcarei con percentuali di scheletro. Le viti sono piantate con una densità di circa 5.000 piante per ettaro, sono allevate a controspalliera con potatura a Guyot e hanno una resa di uva per pianta intorno ai 2,5 kg circa. La vinificazione è in bianco con applicazione della tecnica della “riduzione”. Terminata la fermentazione alcolica, si procede al travaso e alla presa di spuma in autoclave per un periodo più lungo del precedente, circa 4 mesi. Il tenore alcolico è del 12,5% anche se può variare con l’annata. Di colore giallo più intenso e brillante, nel calice forma una spuma evanescente che lascia il posto allo sgorgare di bollicine fini e persistenti. È un vino secco e con gli aromi un po’ più stemperati dalle bollicine, sempre di foglia di pomodoro e ortica che aprono un bouquet di aromi di uvaspina verdolina, ribes bianco, erba appena tagliata e che sono ben accompagnati da ricordi agrumati di litchi e mandarino. In bocca è piacevolmente fresco ed equilibrato. Finale dagli aromi equilibrati di frutti esotici e di agrumi tra sfumature di miele millefiori e un lontano ricordo d’uva moscato. Lo consiglierei con piatti di pesce come i fritti di paranza, i fritti di anelli di calamari e code di gamberetti in pastella, ma è adatto anche con la migliore pasticceria secca. Per goderlo meglio suggerirei una temperatura di servizio un po’ più alta, intorno agli 8°C.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Extra Brut Metodo Classico Millesimé 2017 sboccatura 2020 L. 250320
Questo spumante è fatto da uve verdicchio coltivate sulle colline del comune di Monteroberto dove i terreni hanno suoli di marne e arenarie gialle di consistenza sabbiosa. Le viti sono piantate con una densità di circa 4.500 piante per ettaro, sono allevate a controspalliera con potatura a Guyot e hanno una resa di uva per pianta intorno ai 2,8 kg circa. La vinificazione è quella tradizionale in bianco a temperatura controllata. Terminata la fermentazione alcolica, dopo 10 mesi di affinamento sulle proprie fecce nobili con frequenti batonnage si imbottiglia e si procede alla rifermentazione e alla presa di spuma, quindi a rimuovere i depositi verso il tappo della bottiglia e dopo ulteriori 24 mesi si effettuano la sboccatura e la ricolmatura e si attende almeno un altro mese di affinamento prima della messa in commercio.
Un vino così straordinario vale tanto di cappello! Ha un colore paglierino molto chiaro e luminoso con tenui riflessi verdolini. L’effervescenza è molto, ma molto fine, gradevolissima e persistente. Questo è un vino delicato, cristallino, armonioso, di eccezionale finezza e di piacevole freschezza. Sprigiona aromi fruttati molto leggeri di cedronella e zagare con sfumature di speziato bianco. In bocca è sapido, ma si avvertono morbide note di cedro e di mela bianca appena staccata dall’albero. In bocca è vivace, molto buono, con una sapidità minerale fine, eppure ancora ”verde”. Al palato conferma in pieno la composizione di tutti gli aromi floreali e fruttati anche nel finale coerente, piacevole e morbidissimo alla mandorla bianca con una sfumatura di scorza di pompelmo. Si gusta meglio in coppe o calici larghi e soprattutto a una temperatura da 6 a 8 °C da mantenere in secchiello con acqua e ghiaccio. Tenore alcolico del 13%, mi ha colto di sorpresa leggere quel mezzo grado in più del solito, perché non ci avrei proprio creduto per come s’integra perfettamente e non disturba assolutamente. È un vino eccellente per antipasti magri, anche prosciutto crudo e melone, crudité di pesce e frutti di mare, crostacei, risotti primaverili alle erbe, pietanze di fritture miste di verdure in pastella e di pesce, formaggi freschi caprini con olio extravergine di oliva ed erba cipollina tritata a coltello con i rapanelli.
Mario Crosta
Societa Agrivinicola Montecappone Colli di Jesi
Via Colle Olivo 2, 60035 Jesi (AN)
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tel. 0731.205761 e 0731.226082
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