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Tenuta di Fiorano batte Fattoria di Fiorano: il Tribunale dà ragione al principe Boncompagni Ludovisi

Tenuta di Fiorano

La lotta per i diritti sui marchi è antica come la loro creazione, ma in questo specifico caso parliamo di qualcosa che è accaduto all’interno dello stesso territorio e fra “familiari”.
La disputa sulla proprietà del marchio “Fiorano” ha radici lontane, per capire con precisione cosa è accaduto bisogna risalire al 1946, quando il principe Francesco Boncompagni Ludovisi, proprietario della Tenuta di Fiorano in Via di Fioranello 19 sull’Appia Antica a Roma, all’età di 60 anni, decide di andare in pensione e passare le consegne al secondo dei suoi otto figli, Alberico.
Già sposato con la contessina Laetitia Pecci Blunt, avrà un’unica figlia, Francesca, che diventerà moglie del marchese Piero Antinori.
Francesca e Piero daranno alla luce tre figlie, Albiera, Allegra e Alessia, di queste solo Alessia si trasferirà a Roma.
E qui la questione comincia a prendere piede, infatti è proprio Alessia che sembra destinata a occuparsi, almeno in parte, della tenuta ereditata dal nonno.
Nel frattempo però il principe Alberico, nella fase finale della sua esistenza, viene assistito dal cugino Paolo e da suo figlio Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, che si occupa del vigneto aziendale e inizia a piantare nuove viti laddove Alberico aveva espiantato prima di ritirarsi. Stiamo parlando di quelle vigne storiche di cabernet sauvignon, merlot, semillon e malvasia di Candia nate nel 1946 che hanno dato vita a quei vini diventati famosi in tutto il mondo, nonostante il principe avesse la strana abitudine di vendere solo in cantina, pagando in contanti la cifra esatta e tenendo inchiodato in loco l’acquirente fino a transazione eseguita. Il mito si costruisce in molti modi, i vini della Tenuta di Fiorano sono cresciuti di fama in quegli anni grazie al giro di collezionisti che in qualche modo facevano da passa parola.
Fin qui non è ancora chiaro cosa abbia generato la disputa. Il problema è nato, probabilmente, proprio dalle relazioni parentali, anche se Alberico nel suo testamento aveva lasciato la Tenuta ad Alessandrojacopo.

Vini Tenuta di Fiorano

Quello che conta è che il Tribunale delle Imprese di Roma ha riconosciuto alla produzione dei vini del Principe a marchio Fiorano, non solo la “continuità storica” di questo pregiato vino, ma anche la “notorietà” internazionale, stabilendo un principio del tutto nuovo che farà giurisprudenza.
La sentenza del Tribunale n. 123131/2020 del 15 settembre 2020, pone così fine a una querelle che, diciamoci la verità, nasceva da ragion veduta, provate a immaginare quale ambiguità commerciale potevano dare due marchi provenienti dalla stessa località, distinti solo da “Tenuta di” e “Fattoria di”, uno sotto Boncompagni Ludovisi e l’altro sotto Marchesi Antinori.

Roberto Giuliani

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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