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Aglianico del Vulture Etichetta Bianca Musto Carmelitano


Aglianico del Vulture Etichetta Bianca 2013 - Musto Carmelitano

Sulla piana di Maschito, paese di origine albanese come Ginestra e Barile nel Vulture silente, questo Aglianico è il prodotto estremo della piccola cantina Musto Carmelitano gestita dai fratelli Elisabetta e Luigi.
Il territorio vive un momento difficile, diciamo pure vicino all’implosione, nonostante la natura meravigliosa, i castelli di Federico II, le acque minerali, i borghi antichi. Troverete rossi imbottigliati fuori la denominazione perché così si è pensato di salvare il salvabile in un momento di crisi, ed eroici sforzi per dire qualcosa di nuovo, seguire una traccia che lasci un segno nella memoria palatale.
I vini di Luigi ed Elisabetta mi sono sempre piaciuti molto, dal Serra del Prete al Piano del Moro, ai tre Maschitano, hanno dalla loro energia, carattere e sono sopratutto food friendly.
Questo Etichetta bianca (il primo è del 2011, non uscito mentre il primo in commercio è del 2013) è un esperimento che alza l’asticella dell’impegno ecologico: niente filtri, niente solfiti aggiunti, vigne vecchie, appena 600 bottiglie.
Il protocollo varia a seconda della stagione, la 2013 per esempio ha fatto tutto in acciaio con una macerazione post fermentativa di circa due giorni e con un solo travaso. Dalla cantina esce sui 20 euro alla ristorazione.
Al naso segue il comportamento dell’Aglianico, sempre un po’ da cercare nel bicchiere le note fruttate, i sentori terrosi e minerali, il rimando tostato e fumè. Al palato si esprime con tannini davvero ben risolti, ficcanti ma morbidi, tanta sapidità e un delizioso allungo che chiude il sorso con precisione ed efficacia.
Un piccolo grande vino che conferma le potenzialità dell’Aglianico del Vulture e il ruolo importante che anche piccole cantine come questa possono esprimere.

www.mustocarmelitano.it

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Luciano Pignataro

Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilancio della viticoltura campana e meridionale. Al centro dei suoi interessi la ristorazione di qualità, la difesa dei prodotti tipici e dell'agricoltura ecocompatibile. È autore per le Edizioni dell'Ippogrifo delle uniche guide, sponsor free, sui vini della Campania e della Basilicata andate ripetutamente esaurite oltre che del fortunato Le Ricette del Cilento giunto alla terza edizione. Con la Newton Compton ha pubblicato La cucina napoletana di mare, I dolci napoletani, 101 vini da bere almeno una volta nella vita. Ha vinto il premio Veronelli come miglior giornalista italiano nel 2008. Dal 1998 collabora con la Guida ristoranti Espresso, è impegnato nella nuova guida Vini d'Italia di Slow Food. Fa parte del gruppo Garantito Igp.

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