“Terre Sicane Wine Fest 2022”: meritato successo per la quarta edizione sui vini sicani e i sapori del Belìce
Attrattività, arte, ambiente, cultura, tutela del paesaggio rurale, identità territoriale, qualità e peculiarità gastronomiche, queste le parole chiave che oggi si mettono in campo per rendere sempre più efficace il binomio turismo e vino. Non più solo le degustazioni, ma il racconto e il vivere l’esperienza immersiva, sono i fattori su cui si sta puntando.
Il vino è un complesso fattore culturale ed è quello che è emerso durante i tre giorni di incontri, assaggi e musica che si sono svolti alla fine dello scorso luglio, nel borgo di Contessa Entellina (PA) in occasione del “Terre Sicane Wine Fest” la festa dedicata ai vini sicani e ai sapori del Belìce.
Arrivati alla loro quarta edizione, il “Terre Sicane Wine Fest 2022”, ha puntato a far conoscere diversi scenari di questo angolo meno noto della Sicilia, a partire proprio dalla voglia di mettere in luce la DOC Menfi, una di quelle piccole denominazioni di cui si parla poco, ma che è scenario di una biodiversità preziosa e luogo di confine tra il mondo fenicio e quello greco.
La tre giorni della manifestazione ha generato contatto e aggregazione nel vasto areale siciliano delle Terre Sicane diffuso da Contessa Entellina fino a Menfi, passando per Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belìce, Montevago, Sciacca. Diversi dei momenti di confronto hanno visto come protagonista gli spazi dell’Abbazia Santa Maria del Bosco, un luogo unico e suggestivo, un antico complesso monastico sito nel comune di Contessa Entellina. Si trova immersa nella Riserva naturale orientata Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco e costituisce un unicum di architettura benedettina e olivetana in Sicilia.
Come ha infatti più volte ricordato Leonardo Spera, sindaco di Contessa Entellina: «È stata un’edizione straordinariamente partecipata è tornato l’abbraccio del grande pubblico e per la prima volta insieme alla nostra Strada del Vino delle Terre Sicane abbiamo ospitato una delegazione della Strada del Vino e dei Sapori Trentini, un gemellaggio Nord-Sud che mette la nostra comunità al centro del dibattito nazionale grazie alle eccellenze produttive. Un richiamo sentito soprattutto dai giovani che tornano sempre più numerosi nelle terre sicane e ci restano da protagonisti con storie di bravura e unicità che fanno grande l’itinerario sicano e tutta la nostra isola».
L’iniziativa, ideata e coordinata da Michele Buscemi e dalla sua Associazione Enonauti è stata sostenuta dal Comune di Contessa Entellina, dalla Strada del Vino delle Terre Sicane, Itervitis, da Fondazione Inycon, da Associazione Sistema Vino e nella prima giornata dalla cantina Donnafugata che proprio nel comune di Contessa Entellina ha di recente riaperto le porte della tenuta “madre” testimone dei primi passi del brand.
Menfi è una porta del Mediterraneo del sud-Occidente, un luogo che rientra in quel turismo lento, che va assaporato a piccoli passi, ricca di fascino e di luoghi suggestivi.
Una denominazione che al momento è rappresentata solo da due aziende, Planeta e Cantina Barbera, che con i loro vini sono state protagoniste di uno dei momenti di degustazione del festival. “Ti racconto le DOC minori”, questo il titolo della masterclass condotta dalla giornalista Valeria Lopis e co-condotte insieme a Luigi Salvo, un’occasione in cui si è dato spazio per la prima volta ad un focus di cinque etichette Menfi DOC e altrettante piccole denominazioni del Trentino, produzioni eroiche di vini d’autore che sono anche scrigno di biodiversità e bellezza.
Oltre ai tanti momenti di aggregazione, si è dato spazio anche al concorso enologico del miglior vino territoriale. Un concorso che ha visto otto giudici specializzati degustare alla cieca i ventitré campioni presentati, suddivisi nelle categorie Grillo e Nero d’Avola. Seguendo parametri e schede di valutazione internazionali, sono così stati scelti quattro riconoscimenti: Miglior Grillo, Miglior Nero d’Avola e due premi relativi rispettivamente al Grillo e al Nero d’Avola, scelti per “Piacevolezza ed Originalità”.
La premiazione si è poi svolta all’interno di uno dei due splendidi chiostri e ha visto premiare le seguenti aziende:

– Come miglior Grillo TSWF22 ha vinto quello della cantina Antonio Gerardi Vini, Grillo 2021 Sicilia DOC. Un vino vero ed espressivo, frutto di una scelta consapevole, quella di Antonio, di portare avanti una tradizione familiare. Nel calice il suo grillo racconta la macchia mediterranea e la biodiversità del suo luogo di origine, con note di ginestra, agrumi ed erbe officinali. Piacevole, sapido e fresco, lungo ed elegante al sorso.
– Come miglior Nero d’Avola TSWF22 ha vinto quello della Cantina Planeta, Plumbago 2019 Sicilia DOC. Come ha raccontato Chiara Planeta, Plumbago è il nome di un fiore spontaneo di un bellissimo colore violaceo che cresce nei boschi che circondano il baglio e le vigne dell’Ulmo; questo Nero d’Avola in purezza nasce dal loro vecchio vigneto attorno al Lago Arancio, un vino suadente e complesso che gioca sui toni speziati e fruttati di mora e ciliegia. Intenso e di grande morbidezza e persistenza al palato.
– come Premio Piacevolezza e Originalità per la categoria Grillo è stato scelto il “Coste al Vento” 2021 di Cantina Marilena Barbera Menfi DOC, mentre per la categoria Nero d’Avola 2020, quello della Cantina Filari della Rocca Sicilia DOC.
Il “Coste al Vento” Grillo 2021 Menfi Doc di Marilena Barbera è un vino che conquista per la sua energia espressiva. Già il colore parla della forza e del calore solare di questa terra accogliente; in Sicilia, “costa” è il fianco delle colline che digradano dolcemente verso il mare, baciate dal sole e dalla fresca brezza del Mediterraneo. Un vino salmastro, complesso, inebriante, ricco, che profuma di frutta gialla matura, agrumi ed erbe mediterranee, a cui si uniscono sfumature marine e iodate. Il sorso è ampio e intenso, di grande salinità̀.
Azienda giovane quella di Ciro Benanti, che dopo esperienze fatte lontano da casa è rientrato per dare vita all’espressività del suo luogo di origine. Il suo Nero d’Avola Filari 2020, Sicilia DOC, conquista proprio per la sua schiettezza e personalità. Elegante e complesso sprigiona sentori di macchia mediterranea a cui si uniscono le note di piccoli frutti a bacca rossa e nera. Intrigante, intenso, molto piacevole e persistente.

Un momento molto partecipato che ha visto un pubblico piuttosto numeroso e curioso di conoscere i vini di questo piccolo e unico territorio. Inoltre, ad accompagnare gli assaggi, per questa edizione 2022, c’è stato l’entertainment jazz & soul dell’artista Joe Castellano, protagonista del “Blues & Wine Soul Festival”.
«Il Terre Sicane Wine Fest 2022 è stato un successo per tutto l’areale – afferma in chiusura del winefestival Gunther Di Giovanna, Presidente della Strada del Vino delle Terre Sicane – un momento di consapevolezza e riscoperta di una Sicilia del vino poco conosciuta che vogliamo raccontare a tutti».
Fosca Tortorelli