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Villamagna DOC: dall’Abruzzo un progetto di condivisione e comunicazione del Montepulciano

Panorama sui vigneti del Villamagna Doc
Panorama sui vigneti del Villamagna Doc

Sei produttori quelli incontrati a Roma, per il Montepulciano d’Abruzzo in versione Villamagna Doc, iscritta nel registro nel 2011; oggi fa parlare di sé grazie anche a un areale intorno al paese di Villamagna che da sempre è vocato alla viticoltura. Una manciata di abitanti, per altitudini che arrivano massimo a 250 metri, terreni argillosi e sabbiosi, si alternano a natura calcareo-marnosa. Perché nasce questa Doc? Abbiamo provato a comprenderne le ragioni con Katia Masci, export manager dell’azienda Valle Martello, a Villamagna in provincia di Chieti, tra la Maiella e il Mar Adriatico.
Il Montepulciano qui arriva dalla Grecia, probabilmente, nell’800, e nei dintorni di questo borgo assume connotazioni del tutto originali. Già nell’immediato dopoguerra la tradizione di questa varietà si sostanzia con l’attività delle famiglie contadine fino a una consapevolezza che si consolida negli anni ’90, quando i produttori si uniscono per fare gruppo e arrivare alla Doc appunto nel 2011. Le prime bottiglie escono tra il 2015 e il 2016. La possiamo definire eccellenza vinicola, per 85 ettari vitati, una delle Doc più piccole al mondo. Le escursioni termiche importanti, il territorio argilloso, le lavorazioni non invasive l’utilizzo del legno solo come accessorio e non aggressivo, permettono di produrre vini potenti ma allo stesso tempo eleganti. La Doc raccoglie sette aziende produttrici, e prevede un disciplinare interno, che vuole un affinamento di 6 mesi per la versione classica e 12 mesi per la riserva.

Villamagna Doc vini

La letteratura sui vini d’Abruzzo gode ancora di un’eco relativamente di nicchia, una comunicazione che risulta ancora difficile specialmente per i paesi d’oltreoceano che a volte non sanno individuare la piccola regione nel centro Italia. Per questo i produttori mirano a un discorso compatto e di insieme e soprattutto che metta a fuoco le caratteristiche proprie di ogni zona, evitando racconti generalisti che pongano sullo stesso piano tutti i vini prodotti nella regione. Villamagna Doc vorrebbe diventare un punto di riferimento enologico per l’Abruzzo, in quella che loro definiscono “un’evoluzione della specie”. Quindi l’intento di raccontare un’area senza menzionare il Montepulciano nella denominazione e non incorrere in inciampi diplomatici con la Toscana. Qualcosa che si distacchi dal solito, e per questo nel bicchiere oggi troviamo vini che hanno modernità, eleganza e controllo.

Rimuovi il termine: Villamagna 2020 Piandimare Villamagna 2020 Piandimare

Piandimare, Villamagna Doc 2020, versione classica con sei mesi di acciaio e un anno di barrique nuova, il territorio è una distesa di tendoni abruzzesi, con esposizioni a sud, sud-est e su terreni argillosi e sabbiosi. La gradazione di questi vini va dai 14 gradi per la base e i 14,5 gradi per la Riserva. Con questa versione di Montepulciano ci troviamo di fronte ad un abbandono totale della rusticità a favore di un’eleganza preponderante. L’aspetto cromatico è violaceo, acceso e giovanile. Al naso sentiamo frutta rossa croccante e dinamica, il legno è usato come mero contenitore ma non è invasivo. Il vegetale rimane elegante, una leggera mineralità al gusto sul finale. Il morso tannico evidente ma ben lavorato. Linearità e coerenza lo rendono voluttuoso e dall’alcol non soverchiante. Potenza e concentrazione.

Villamagna 2020 Valle Martello

Valle Martello, Villamagna Doc 2020, il vigneto si trova a 250 metri e con esposizione a sud. Le uve fanno una macerazione sulle bucce per almeno 30 giorni, sei mesi di acciaio e sei mesi di barrique di secondo passaggio. Il colore è porpora, al naso evidente la liquirizia, frutta rossa ma in prevalenza fiori, pepe e garofano. Si alternano alloro e timo fresco. In generale una sensazione tattile di bosco, corteccia, la balsamicità della macchia mediterranea. La struttura tannica è meno evidente, la potenza nascosta e una veste più sottile per un ritmo gustativo vivace, il finale preciso e calibrato.

Villamagna 2018 Cantina Villamagna

Cantina Villamagna, Villamagna Doc 2018, una cantina cooperativa che potenzialmente potrebbe arrivare a 70 ettari per la Doc. La macerazione qui è molto lunga, l’impatto del vino è scuro. Si percepisce la frutta più densa, in gelatina, al naso una concia di miscele di tabacco. La corteccia di china subentra maestosa, il tannino rimane coeso con cenni di grafite e liquirizia in evidenza.

Villamagna Riserva 2019 Torre Zambra

Torre Zambra, Villamagna Doc Riserva 2019, da terreni calcareo-argillosi, a sud, sud-est, le uve fanno sei mesi in cemento e 20 mesi in tonneau nuovo, per una produzione di 1500 bottiglie. Un vino di nicchia che vuole far parlare di sé, la finezza cromatica lo distingue, il naso è complesso. Tra la frutta e l’amarena, un pot-pourri che vira su chinotto, ramo spezzato, humus. L’energia è armonizzata da un tannino disciolto, la freschezza si amalgama alla sapidità, un vino molto integro.

Villamagna Riserva 2018 Cascina del Colle

Cascina del Colle, Villamagna Doc Riserva 2018, una produzione di 8mila bottiglie. La macerazione avviene per 3 o 4 settimane, si usano acciaio e cemento, e poi 8 mesi di barrique di rovere francese. 36 i mesi in cantina. Il rosso è rubino intenso, la terziarizzazione qui è materica, forte di liquirizia, grafite, cenere arsa, camino spento. Erbe aromatiche in successione e pasta di olive. Il tannino importante su un finale di chinotto, arancia rossa, parte fruttata in evidenza.

Villamagna 2016 Palazzo Battaglini

Palazzo Battaglini, Villamagna Doc 2016, 30 giorni sulle bucce, 12 mesi di cemento e 18 mesi di barrique. Le rese di 100 quintali ettaro e esposizioni a sud-est. Un colore viola immediato, denso, riempie il bicchiere. Note scure all’olfattiva, il pot-pourri floreale, la corteccia di china, il fumé che avanza, un naso molto ampio. Il finale sempre preciso.

Nel tempo la Doc ha omologato la bottiglia a borgognotta e ha eliminato i nomi di fantasia per dare risalto alla denominazione. I produttori sono compatti in un discorso unitario, essendo pochi, le divergenze decisionali si assottigliano e la strada per questo vitigno è segnata da una grande intraprendenza. Parlare di Montepulciano d’Abruzzo, specialmente al mercato straniero, è difficile, ma da adesso, grazie a questa visione unitaria e univoca, sarà sicuramente più semplice.

Susanna Schivardi

I riferimenti delle cantine:
PIANDIMARE – Via Salaia, Villamagna Chieti – www.piandimare.it
Az. Agr. VALLE MARTELLO – Contrada Val Martello, 10 – Villamagna Chieti
CANTINA VILLAMAGNA – www.cantinavillamagna.it
TORRE ZAMBRA – Fam. De Cerchio – www.famigliadecerchio.it
CASCINA DEL COLLE – Via Piana, 85 A, Villamagna Chieti www.lacascinadelcolle.it
PALAZZO BATTAGLINI – Via Piana, 85, Villamagna Chieti www.cordano.it

Susanna Schivardi

Amante della letteratura classica, consegue la Laurea in Lettere, indirizzo filologico, con una tesi sperimentale sull’uso degli avverbi nei testi arcaici della tradizione classica. Appassionata di viaggi e culture nel mondo, dai suoi studi impara che la tradizione è fondamentale per puntare all’innovazione, e si avvicina al mondo del vino dopo vari percorsi, facendone un motivo conduttore di tante esperienze. Conoscere le aziende da vicino, i territori e la visione da cui nasce una bottiglia, rimane una ricerca alimentata da una curiosità che si rinvigorisce viaggio dopo viaggio. Affianca al vino la pratica di uno sport come l’arrampicata, che richiede concentrazione, forza di volontà e perseguimento di obiettivi sempre più alti. In questo riconosce un’affinità forte con i produttori di vino, che investono vite intere per conseguire risultati appaganti, attraverso ricerca e impegno. Da quattro anni cura la rubrica Sulla Strada Del Vino finora online sulla testata giornalistica gliscomunicati.it, grazie alla collaborazione di Massimo Casali, sommelier da anni e studioso del vino. Attualmente lavora in Rai, ed è giornalista pubblicista dal 2005.

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