Degustatore: Roberto Giuliani Valutazione: @@@@@ Data degustazione: 08/2020
Tipologia: IGT Bianco Vitigni: malvasia delle Lipari 60%, carricante 40% Titolo alcolometrico: 12% Produttore: TENUTA DI CASTELLARO Bottiglia: 750 ml Prezzo enoteca: da 15 a 25 euro
Esattamente 5 anni fa vi ho raccontato di questo vino, versione 2011, ne sono rimasto davvero affascinato. Ora ho fra le mani l’undicesima vendemmia (la prima è del 2008) che ci dice ancora una volta come pomice e ossidiana rappresentino le fondamenta di questo bianco di Lipari, la pietra è la stessa, frutto di antiche eruzioni, la differenza principale è nella diversa temperatura con cui sono state espulse dal vulcano, la pomice non ha raggiunto alte temperature, dopo essersi depositata sul suolo ha assunto una colorazione bianco-grigia, mentre l’ossidiana rappresenta la pietra più arroventata, che ritroviamo nerastra. Non sto qui a descrivervi come il vino viene prodotto, lo potete leggere tranquillamente nella scheda del 2011, preferisco entrare subito nel vivo di quest’annata, la cui gradazione è notevolmente inferiore a ricordarci un’annata più fresca ed equilibrata. Le uve sono sempre malvasia delle Lipari e carricante, percentuali variabili anche se di poco, che vedono la prima predominante. Il colore paglierino con venature verdoline ci segnala la sua giovinezza, del resto è un bianco che può evolvere a lungo, ne ha tutte le caratteristiche. Al naso la ricchezza di toni agrumati, dal cedro al mapo, dall’arancia gialla alla susina, la presenza di un bel bouquet floreale e di erbe aromatiche confermano come il vino sia nella sua prima fase di racconto; l’influsso minerale e salmastro fanno da premessa a una futura profondità espressiva. L’assaggio conferma quanto premesso, oggi ne possiamo apprezzare l’infinità freschezza e gioiosità, la vena sapida intensa, l’agrume appena colto, tutto il fascino di una materia giovane e di grande bellezza; se avrete la pazienza di aspettare un paio d’anni, posso assicurarvi che il vino avrà fatto un balzo in avanti, di tutto questo lascerà la traccia ma acquisirà uno spessore e una lunghezza idonei al cavallo di razza che è. Un vino che manifesta, già ora, un’eleganza e una territorialità impressionanti.
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Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
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