Coste della Sesia Vespolina Il More 2018

Degustatore: Andrea Li Calzi
Valutazione: @@@@
Data degustazione: 10/2020
Tipologia: Doc Rosso
Vitigni: vespolina
Titolo alcolometrico: 13,5%
Produttore: CASCINA PREZIOSA
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 15 a 25 euro
Gianni Selva Bonino è il titolare dell’azienda vitivinicola Cascina Preziosa con sede a Frazione Castellengo, Cossato (BI). La storia di questa cantina dell’Alto Piemonte ha origini antiche, si parte dal 1700, lo dimostra una Carta Napoleonica datata 1806 e conservata presso l’Archivio di Stato di Torino. Esiste inoltre una foto che ritrae una bottiglia del 1904, in etichetta viene riportato “Vino di Castellengo” proprietà di Alessandro Sella, storica famiglia del biellese che ai tempi possedeva le vigne proprio in questa frazione, oltre ad una parte del celebre castello, icona del borgo.
Ad oggi la proprietà si estende su 3 ettari, vengono allevati con passione i classici vitigni tradizionali del territorio: nebbiolo, qui chiamato spanna, vespolina e barbera su terreni ricchi di antiche sabbie. Non vengono utilizzati né diserbanti, né tantomeno concimi chimici a vantaggio di sistemi naturali. Il rispetto dell’ambiente è cosa importantissima, ed il motivo è di natura strettamente pratica oltre che di profonda sensibilità e dovere civico: Gianni possiede un’unica parcella di tre ettari di proprietà, situati attorno alla propria casa, è il luogo in cui vive con la sua splendida famiglia, lui stesso spiega che sarebbe il colmo rovinarsi con le proprie mani.
In mezzo al vigneto c’è una fontana con un’acqua che tutti i suoi familiari utilizzano senza problemi. Coste della Sesia DOC “Il More” 2018 è una vespolina in purezza che subisce una fermentazione naturale con lieviti autoctoni per 17 giorni, segue la macerazione sulle bucce ed affinamento di 8 mesi in botte di rovere ovale di media tostatura con capacità di 1.500 litri, più 6 mesi di bottiglia. 13,5% Vol., rubino intenso con venature granato, media trasparenza e buona vivacità di colore, roteandolo nel bicchiere mostra un buon estratto. Un respiro fine ed elegante che si rivela pian piano, passo dopo passo: frutti rossi selvatici e amarena, geranio, mentolo, l’immancabile pepe nero, quest’ultimo conseguenza diretta del rotundone (molecola chimica presente nella vespolina), chiude su effluvi minerali terrosi, gli stessi riportano mentalmente tra i filari della vigna, situata a 330 m s.l.m.
Al palato rivela buon corpo ed equilibrio gustativo, lunga la scia sapida, un sorso morbido, coerente, rimanda ai frutti rossi e alla spezia, lascia una sensazione di freschezza che invoglia la beva. Diversi gli abbinamenti che mi sento di consigliare: risotto mantecato alla toma biellese, brasato di reale con funghi cardoncelli, pollo in umido con peperone di Carmagnola.