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Falanghina del Sannio Spumante Brut Metodo Classico 2012

Falanghina del Sannio Spumante Brut Metodo Classico 2012 Fontana RealeDegustatore: Roberto Giuliani
Valutazione: @@@@@
Data degustazione: 08/2023


Tipologia: DOC Bianco Spumante
Vitigni: falanghina
Titolo alcolometrico: 12%
Produttore: FONTANA REALE
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 18 a 22 euro (nella versione 36-48 mesi)
Vino BIO:
Vino VEGANO:


Una falanghina metodo classico 10 anni sui lieviti? Che Rino Corbo sia un visionario? Ma no, semplicemente è consapevole delle potenzialità di questo vitigno che trova nel beneventano la sua migliore espressione. Questo Brut nasce come spumante con 3-4 anni di presa di spuma, che è già in grado di mostrare il carattere e la profondità della falanghina, ma l’annata 2012 è stata qualcosa di diverso, è la ragione per cui ho deciso di scriverne comunque. Cosa è accaduto? Dopo i canonici 4 anni, Rino ha pensato di lasciare alcune centinaia di bottiglie ancora a contatto con i lieviti, per verificare nel tempo come sarebbero evolute. Allo scoccare di ogni anno una leggera sboccatura per vedere lo stato dell’arte e via per un altro anno, fino ad arrivare a dieci lunghi anni. Una prova, quindi, purtroppo al momento non replicabile, non siamo nella Champagne o in Franciacorta, i costi di una simile giacenza non consentono un recupero nel prezzo del vino, che sarebbe inevitabilmente troppo elevato per la tipologia, chi lo acquisterebbe? Non è uno chardonnay o un pinot noir, è una falanghina, di cui troppa poca gente conosce le reali doti di longevità.
Peccato mortale, lo dico quasi con rabbia, perché dobbiamo farci condizionare così? Perché al ristorante si chiede alla cieca uno Champagne a 150 euro, convinti di non prendere fregature, ma guai a spenderne anche la metà per una Falanghina Brut Metodo Classico del beneventano che ha sulle spalle 120 mesi di contatto con i lieviti?!?

Falanghina del Sannio Spumante Brut Metodo Classico 2012 Fontana Reale

Beh, non sapete cosa vi siete persi, io ce l’ho qui davanti e vi assicuro che è uno spumante con i fiocchi, tra i più coinvolgenti che abbia assaggiato, ricco, intenso, semplicemente affascinante e di grande personalità; l’acidità sostiene una trama dall’ampio spettro fruttato che richiama il melone, la pesca, la susina, poi mango, ananas maturo, arancia gialla, miele d’acacia, nocciola, persino frutto della passione, la presenza di pane, lievito e pasticceria è delicata, non ammicca ma sussurra.
E all’assaggio non è meno coinvolgente, speculare nel suo incedere, arricchito da una tonalità salina, la sensazione è di grande armonia, c’è eleganza e grazia, ma anche profondità e lunghezza, uno spumante totale, in grado di sbaragliare molti concorrenti ben più blasonati. Ripeto, peccato mortale!

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